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Crisi di Governo – Pd dice sì a intesa. M5S difende voto su Rousseau: concordato con Conte. Di Maio: ora soluzioni

Roma, 28 Ago 2019 - Alla Camera l'incontro tra le delegazioni del Partito democratico e M5s per sciogliere i nodi che ancora ostacolano un'intesa per un nuovo governo, in particolare il ruolo di Luigi Di Maio e il voto sulla piattaforma Rousseau.  Marcucci, "Non credo che ci siano veti" da parte del Pd. Delrio: "Lavoriamo sui contenuti". Patuanelli: "Di Maio è il capo politico del M5s, deve essere assolutamente nel governo e avere un ruolo".

"Non c'è un problema Di Maio, ma c'è un problema di struttura di governo. Se c'è un premier del Movimento 5 stelle è giusto che ci sia un vicepremier del Pd. Serve a fare comprendere che stiamo entrando in una fase effettivamente nuova", spiega Andrea Orlando. Preoccupa il voto sulla piattaforma Rousseau: "Se dovesse entrare in conflitto con la Costituzione - aggiunge Orlando - e incidere sulle decisioni del capo dello Stato sarebbe inaccettabile. Se è uno strumento di decisione interna è un altro discorso".

"Io sono sempre ottimista, la cosa importante da fare è dare un futuro all'Italia". Lo ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti entrando alla Camera dove si svolge la direzione Pd.

Il percorso avviato in questi giorni "era e rimane difficile. Non è una passeggiata. È una sfida. Se siamo in grado di portare fino in fondo questo percorso è perché abbiamo portato avanti due elementi: spirito unitario e schiena dritta". Lo avrebbe detto, a quanto si apprende da diverse fonti, il segretario Pd Nicola Zingaretti in direzione.

"Sarò coerente, dal primo giorno in cui mi sono iscritto al Pd ho detto che non sarei rimasto se ci fosse stato un accordo con i 5 stelle", afferma l'europarlamentare del Pd Carlo Calenda a Circo Massimo su Radio Capital aggiungendo: "Lavorerò per costruire una casa per chi non si sente rappresentato".

"Sono ore molto difficili per il Paese, in cui ognuno dovrebbe saper dimostrare responsabilità. Ci siamo ritrovati in una crisi di governo senza un perché, per colpe che non sono certo attribuibili al M5S. Mi sorprende che qualcuno sembri essere più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni per gli italiani. Ma questa è la politica, anzi una certa politica, abituata a concepire il dibattito non come occasione di crescita, bensì come uno scontro continuo e sistematico sulle persone". Così Luigi Di Maio prima di entrare a Palazzo Chigi mentre il capogruppo Patuanelli replica che il voto sulla piattaforma digitale per le decisioni politiche è stato ‘concordato' con Conte.