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Fondi Lega, Cassazione: prescritta la truffa dove erano accusato Bossi e Belsito ma resta confisca da 49 milioni

 

Roma, 7 Ago 2019 – Dopo 5 ore di camera di Consiglio, la Corte di Cassazione ha deciso: reati prescritti per Umberto Bossi e Francesco Belsito nel procedimento sulla truffa per i rimborsi elettorali della Lega. Ma la confisca dei 49 milioni è confermata e definitiva. Annullate senza rinvio le condanne e le confische personali per l'allora leader della Lega e l'ex tesoriere del partito. Belsito resta responsabile di appropriazione indebita: per lui ci sarà la rideterminazione della pena in Appello.

Secondo l'accusa il partito aveva ottenuto rimborsi elettorali ai danni del Parlamento, tra il 2008 e il 2010, falsificando rendiconti e il bilancio. I giudici hanno anche confermato la confisca dei 49 milioni alla Lega, mentre cadono le confische personali.

"Sono anni che vanno avanti con questi 49 milioni, a me non cambia niente. Non mi cambia la vita", ha commentato il leader del partito e ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

Confermare la condanna a 3 anni e 9 mesi all'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, e a un anno e 10 mesi per Umberto Bossi nel processo sulla maxi-truffa ai danni dello Stato sui 49 milioni di rimborsi alla Lega. Lo ha chiesto il sostituto procuratore generale della Cassazione, Marco Dall'Olio.

La conferma della sentenza della Corte d'Appello di Genova del 26 novembre 2018 comporta anche la conferma della confisca dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali utilizzati per fini illegittimi grazie alla falsificazione dei bilanci dal 2008 al 2010.

"Condotte truffaldine", "ben diverse dall'appropriazione indebita". È quanto rilevato dal sostituto Pg della Cassazione nella sua requisitoria. "L'impianto probatorio è privo di incertezze da non poter essere messo in discussione", ha detto il Procuratore Generale chiedendo la conferma delle condanne di Bossi e Belsito.

Il magistrato ha chiesto al collegio della sesta sezione che vengano dichiarati "inammissibili" i ricorsi di Bossi e Belsito, che venga disposto un nuovo processo in appello per gli ex revisori dei conti della Lega Nord (anche se questo comporterà una prescrizione del reato) e per Belsito la declaratoria dall'interdizione dei pubblici uffici per cinque anni, perché non riportata nella sentenza di appello.

È stata quindi bocciata la richiesta di ricusazione avanzata dall'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito - imputato nel processo sulla truffa ai danni dello Stato per i rimborsi elettorali - nei confronti dei giudici dell'intero collegio della Cassazione. I giudici sono riuniti in camera di consiglio e la sentenza è quindi prevista in serata.