Cagliari, 13 Lug 2019 - Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cagliari, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo, il Sostituto Procuratore dott.ssa Rossana Allieri, hanno nel giugno 2014 un’attività investigativa per debellare diffuse attività di spaccio di più sodalizi che operano nel quartiere di Is Mirrionis, con epicentro nelle palazzine di edilizia popolare della via Seruci, dove venivano spacciate settimanalmente rilevanti quantità d’eroina, cocaina e la mistura delle due droghe, nota con il termine speedball.
L’insieme di questi gruppi, ciascuno dei quali, responsabile di separate attività di vendita, costituisce un sistema imperniato su accordi per la spartizione dei punti di vendita e prevede una spartizione degli orari e un comune sistema di vigilanza dei luoghi dello spaccio.
Le indagini hanno individuato la struttura del sistema con cui i gruppi criminali, spesso facenti capo a singoli appartenenti ad una famiglia, mirano al controllo del territorio per la prosecuzione ininterrotta delle attività di spaccio. La sorveglianza dei luoghi della vendita è affidata ad un numero variabile di soggetti che vigilano sull’arrivo delle pattuglie delle forze dell’ordine e per coordinare l’afflusso delle migliaia di acquirenti che settimanalmente affollano i luoghi dello spaccio. Inoltre il sistema prevede l’adozione di misure passive quali portoncini blindati, pesanti grate metalliche che ostacolano o impediscono i tentativi di irruzione e apparati di videosorveglianza per il controllo remoto dei punti di accesso. Le indagini hanno anche svelato che gli spacciatori adottavano il sistema di detenere piccoli quantitativi di stupefacente, sufficienti alle vendite per un ristretto arco orario, con il duplice scopo di profittare delle attenuanti previste e per occultarlo o disfarsene più facilmente in caso di irruzione delle forze dell’ordine.
Le indagini, sviluppate con un combinato di intercettazioni telefoniche e ambientali e con apparati di videosorveglianza, abbinati a discreti servizi di osservazione, hanno individuato i canali di rifornimento per mezzo dei quali i sodalizi si approvvigionano dello stupefacente.
Infatti, sono stati individuati quali principali fornitori di sostanze stupefacenti, Andrea Farris, Cristian Viola, Alberto Partolino e Antonio Aramu, che fungevano da veri e propri grossisti rifornendo pochi e fidati sodali.
In particolare il Farris si occupava della cessione a Marco Mura e alla figlia Manuela di quantitativi di sostanza stupefacente ovvero cocaina che gli stessi destinavano alla vendita.
Cristian e Partolino, cedevano cocaina a Fabrizio Mulleri il quale a sua volta riforniva ben 18 gruppi familiari dediti allo spaccio.
Infine Antonio Aramu, riforniva di cocaina i fratelli Massimiliano e Francesco Frau, che questi destinavano alla vendita.
I riscontri raccolti hanno fatto emergere gli elementi caratterizzanti la struttura associativa che accomuna i gruppi che operano nella via Seruci. Le indagini hanno riguardato il periodo temporale 2014/2015 con segnalazione alla A.G. di 55 persone, a vario titolo, per i delitti di cui agli artt. 73 e 74 DPR 309/90.
Nei giorni scorsi si è provveduto a notificare l’avviso conclusione indagini nei confronti dei soggetti indagati.
Nel corso dell’attività sono state sequestrati cocaina del peso complessivo di 103,372 grammi, eroina per 16,869 grammi, speedball per 99,364 gr, hascisc per 0,01 gr nonché la somma in denaro contante di circa 20.000,00 euro.