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Ocse: in Italia ripresa lenta e disoccupazione alta, avanti con le riforme

Parigi, 12 Lug 2019 - "Negli ultimi due anni il progresso delle riforme è stato significativo", ma il Pil dell'Italia "si sta riprendendo lentamente" e la "disoccupazione rimane alta, soprattutto tra i giovani". Questa la fotografia che emerge dal capitolo dedicato al nostro Paese del rapporto "Going for Growth 2019" preparato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. L'accelerazione dell'attività economica, si legge nel rapporto, "ha accresciuto l'occupazione, ma la maggior parte dei posti di lavoro sono temporanei. La partecipazione della forza lavoro è confluita verso la media Ocse ma questo sta rallentando il calo della disoccupazione".

Secondo l'Ocse, "le disuguaglianze di reddito e i tassi di povertà sono aumentati bruscamente durante la recessione e restano alti. L'aumento della povertà", rileva lo studio, "colpisce in particolare le famiglie con bambini, e in alcune regioni i tassi di deprivazione materiale (gli indicatori di disagio delle famiglie) sono molto alti. Le emissioni di gas serra sono inferiori alla media Ocse, ma l'esposizione della popolazione all'inquinamento atmosferico è elevata".  L'Ocse riconosce lo sforzo fatto dal Paese per portare avanti le riforme. "Negli ultimi due anni - scrivono i tecnici dell'istituzione parigina - il progresso è stato significativo", tuttavia "la scarsa qualità delle infrastrutture, l'eccessivo peso normativo e le inefficienze fiscali e della pubblica amministrazione sfavoriscono il clima degli investimenti".

Sulla crescita sottolinea: "L'incertezza dell'economia globale dovrebbe spingere i governi ad attuare riforme che rafforzino la crescita sostenibile, aumentare reddito e opportunità per tutti".

Ecco in sintesi le raccomandazioni che l'Ocse fa all'Italia su fisco, pubblica amministrazione, formazione e apprendistato, investimenti pubblici e infrastrutture e servizi all'impiego.

In Italia il sistema fiscale "è troppo complicato, indebolisce gli incentivi al lavoro e favorisce le irregolarità e l'evasione fiscale" e il cuneo fiscale sul lavoro "è alto". Per questo l'Ocse, raccomanda di "migliorare l'efficienza e l'equità della struttura fiscale". Più nel dettaglio l'Ocse segnala che in Italia nel 2017 le entrate fiscali aggiuntive legate alla lotta all'evasione sono state superiori di un miliardo di euro rispetto al 2016 e di 7 miliardi di euro rispetto al 2013. Inoltre il sistema di fatturazione elettronica per le transazioni commerciali "sono pronte ed entreranno in vigore nel 2019". E ancora: nel 2018, il governo ha introdotto diversi incentivi per incoraggiare le assunzioni, in particolare dei giovani lavoratori nelle regioni del Sud, che entrerà in vigore nel 2019. Il processo di aggiornamento dei valori catastali "è ancora valido e in corso". Per quanto riguarda le raccomandazioni, l'Ocse invita "a combattere l'evasione fiscale attraverso maggiori investimenti in sistemi IT e una migliore gestione delle risorse umane nelle agenzie di riscossione delle imposte, nonché attraverso la riduzione della soglia per i pagamenti in contanti".

Per quanto riguarda gli incentivi alle assunzioni, l'Ocse raccomanda "un taglio permanente dei contributi sociali per i primi 3 anni a tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato". Per quanto riguarda il miglioramento dell'efficienza e dell'equità della struttura fiscale, l'Ocse chiede di "accelerare l'aggiornamento dei valori catastali e il "ripristino della tassazione sulla residenza primaria con esenzioni per i redditi bassi delle famiglie".

L'inefficienza della pubblica amministrazione e il peso eccessivo della regolamentazione normativa "danneggiano il business, il benessere e l'equità". Per questo occorre "migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione e rafforzare lo stato di diritto". Più nel dettaglio l'Ocse segnala che "l'ampia riforma della pubblica amministrazione è stata attuata mentre la razionalizzazione delle utility locali è ancora in corso". L'istituto di Parigi invita ancora a "riformare la legislazione fallimentare in seguito ai principi stabiliti nella legge del 2017" e a "continuare a estendere l'uso degli strumenti digitali nella pubblica amministrazione".

Molti giovani sono carenti sia sul piano educativo, sia su quello formazione professionale e molti lavoratori non hanno le competenze richieste dai datori di lavoro. Inoltre il sistema di apprendimento permanente è frammentato e sottosviluppato. Per questo l'Ocse invita a "rafforzare l'apprendistato, l'istruzione professionale, i corsi di formazione e l'apprendimento permanente". E raccomanda di "aumentare il contenuto educativo dell'apprendistato e di stabilire e di applicare degli standard di qualità". Altro suggerimento è quello di "aumentare, come previsto, l'istruzione e la formazione professionale post-secondaria con il coinvolgimento delle imprese sulla base dell'esempio degli Istituti Tecnici Superiori" e di "garantire il completamento dei nuovi titoli universitari professionali piuttosto che coincidere con gli ITS".

Gli investimenti pubblici in Italia "restano bassi", la gestione delle infrastrutture "è opaca" e i progetti sono spesso di scarsa qualità e frenano la crescita e il benessere. Per questo occorre "promuovere investimenti pubblici di qualità superiore e la gestione delle infrastrutture". Più nel dettaglio, secondo l'Ocse l'agenzia anticorruzione (Anac) "ha gradualmente avviato la necessaria attualizzazione dei regolamenti del nuovo codice sugli appalti pubblici e offre alle autorità locali ampio supporto nelle gare pubbliche". L'Ocse raccomanda di "sostenere l'Anac nelle sue attività relative all'attuazione del nuovo Codice pubblico degli appalti e di garantire che l'agenzia abbia le risorse e la capacità per svolgere i suoi compiti ad ampio raggio".