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Migranti, sequestrato il veliero Alex entrato ieri in porto: indagato il capitano. Alan Kurdi verso Malta

Lampedusa, 7 Lug 2019 - Sono sbarcati all'1.30 della notte i migranti di nave Alex di Mediterranea ormeggiata da ieri pomeriggio nel porto di Lampedusa. Un applauso liberatorio è partito dal molo Favarolo per la svolta arrivata dopo la notifica del sequestro probatorio della nave da parte della Guardia di Finanza consegnata al capitano Tommaso Stella, indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

I migranti, 46 secondo quanto confermato da fonti di Mediterranea, sono stati condotti all'hotspot dove si trovano già in tanti dopo i ripetuti sbarchi 'fantasma'.

È stato notificato poco prima dell'una il provvedimento di sequestro della nave "Alex" di Mediterranea ormeggiata al molo Favarolo. Il provvedimento di iniziativa della Guardia di Finanza è stato formalizzato al capitano Tommaso Stella, "che risulta essere l'unico indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina", spiegano da Mediterranea, "e non l'intero equipaggio".

Si è diffusa in seguito la notizia che anche il capo missione della barca Alex della Ong Mediterranea, il parlamentare di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati. E che per la Procura di Agrigento si tratta di "un atto dovuto".

Notizia successivamente smentita con decisione in un tweet di Mediterranea. "Fonti giudiziarie e di polizia smentiscono in maniera netta che, allo stato degli atti, oltre al capitano Tommaso Stella, risulti indagato anche il Capomissione a bordo dell'imbarcazione Alex di Mediterranea", si legge sull'account ufficiale di Mediterranea. Che in un altro tweet aggiunge: "Ennesimo sporco tentativo di inquinare l'informazione su Mediterranea"

Il diretto interessato dice: "Ancora non mi è stato notificato nulla, l'ho appreso dai giornalisti. Ce l'aspettavamo, è già successo con la Mare Jonio che abbiano indagato il comandante e il capo missione. Io non ho paura, è un atto dovuto. Del resto siamo stati noi i primi a rivolgerci alla magistratura per chiedere l'apertura di un'inchiesta".

È durata quasi 4 ore la perquisizione che la Guardia di Finanza ha realizzato, stanotte, sulla barca Alex della Ong Mediterranea. Perquisizione che è stata effettuata dopo lo sbarco di tutti i migranti. Sono stati acquisiti documenti e non è escluso che nelle prossime ore vengano acquisiti anche i video realizzati dai giornalisti che erano a bordo del veliero. L'informativa verrà poi, verosimilmente entro oggi, trasmessa dalle Fiamme gialle alla Procura di Agrigento.

"Ecco una delle tante bugie delle ONG di sinistra: il gommone soccorso non aveva nessun problema". Lo ha dichiarato via Twitter il ministro dell'Interno Matteo Salvini, riferendosi allo sbarco portato a termine nella notte in violazione del divieto di ingresso in porto disposto dal governo.

"C'è stata una chiara volontà politica di non darci altra possibilità. La decisione di dirottarci a Malta era pura propaganda politica che voleva trattare le persone come sacchi di patate. Salvini voleva solo il nostro scalpo". Lo hanno sostenuto nel corso di una conferenza stampa a Lampedusa la portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba e il capo missione Erasmo Palazzotto, ribattendo a tutte le accuse del Viminale sulla vicenda della nave Alex. Il capo missione ha poi spiegato di avere preso la decisione di entrare in porto a Lampedusa quando ormai a bordo vi era una "emergenza sanitaria" e una situazione insostenibile dal punto di vista igienico, con gli unici due bagno fuori uso "Cinico chi dice gommone non in difficoltà.

"Chi dice che quel gommone non era in difficoltà dovrebbe venire a vedere con i suoi occhi: come si fa a essere così cinici?". Così la portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba, in conferenza stampa. "Vorrei che vi trovaste davanti a un gommone con 50 persone con bambini, alcuni piccolissimi, e dire 'Non ci sono problemi'. Quando dovremmo intervenire? Come si può essere così cinici e crudeli pur di fare propaganda politica?". Poi: "I trafficanti sono favoriti dalle politiche di questo governo, perché sono pagati due volte in Libia: innanzitutto dal governo italiano che ha rifinanziato una missione allucinante, in quanto queste milizie sono quelle che ogni tanto si travestono da Guardia costiera, ricatturano le persone e le riportano nei centri. Trafficanti pagati indirettamente dal governo italiano e direttamente dai migranti".

La barca a vela della ong Mediterranea era arrivata in porto ieri pomeriggio scortata da un gommone della Guardia costiera e una motovedetta della Guardia di Finanza. Alex aveva dichiarato "lo stato di necessità " a bordo e deciso di forzare il blocco imposto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Due donne ed un minore sono scesi subito per essere trasportati al centro medico di Lampedusa. Il racconto dell'inviata di Rainews Angela Caponnetto sul veliero.

E sul veliero Alex è scontro tra Matteo Salvini e la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, una polemica che investe anche il ministro dell'Economia, Tria, responsabile per la Guardia di Finanza. "Mi sento un po' solo", dice il titolare del Viminale. "Ragioneremo nelle prossime ore sulla presenza di navi militari italiane nel Mediterraneo. Domando ai vertici delle Forze armate e della Guardia di Finanza se la difesa dei confini è un diritto-dovere da parte delle istituzioni o no". Salvini ha evidenziato che "io posso indicare un porto sicuro e bloccare uno sbarco non autorizzato ma le forze armate in mare non dipendono da me. Se servono da scorta per le navi fuorilegge domandiamoci allora sull'utilizzo di queste unità" militari. "Chiederò ai ministri della Difesa e dell'Economia di aiutarci in questa battaglia di civiltà e legalità per salvare vite - ha aggiunto Salvini - Mi farebbe piacere che fossero al nostro fianco, al fianco del popolo italiano, altrimenti è un precedente pericolosissimo. Io firmo il divieto di ingresso e questi entrano e nessuno li ferma. A che servono le navi militari se non per pattugliare i confini?"

La replica è arrivata attraverso fonti della Difesa: "Da giorni abbiamo offerto supporto al Viminale sulla situazione di queste ore e il Viminale lo ha respinto, in più di una occasione. Questi sono i fatti". Parole a cui è seguita la controreplica delle fonti del ministero dell'Interno, secondo cui il supporto delle unità navali militari italiane "è necessario per bloccare le navi che vogliono portare i clandestini in Italia e non per aiutarle nel trasporto".  Ma la Difesa insiste: "In riferimento alla replica del Viminale, si precisa che il supporto offerto, come già specificato ieri, riguardava il trasporto dei migranti a Malta. Se il Viminale avesse accettato, i migranti sarebbero già a Malta. È un mistero anche per noi il rifiuto espresso dal Viminale". Poi: "Basta attacchi ai militari. Esigiamo rispetto". E ancora ribatte il ministero dell'Interno: "Il Viminale non ha agito da solo e non ha rifiutato la collaborazione di altri ministeri, a partire dalla Difesa, tanto che Alex&Co aveva una interlocuzione aperta anche con Guardia di Finanza e Guardia Costiera. Il problema è che la barca della ong si è sempre rifiutata di entrare in acque maltesi e pretendeva di essere accompagnata dalle autorità italiane fino a 15 miglia nautiche da La Valletta, per poi allontanarsi immediatamente ed evitare i controlli e la legge di un paese membro dell'Unione europea".

"Quanto accaduto" in merito alla vicenda della nave Alex "e l'avvenuto attracco costituiscono i presupposti per l'intervento della magistratura". È quanto si legge in una nota del ministro dell'Economia, Giovanni Tria. "Il ministro - precisa la nota - "ha seguito le operazioni di contrasto all'immigrazione clandestina messe in atto dalla Guardia di Finanza che, in aderenza alle disposizioni di legge e alle direttive ministeriali impartite al riguardo, ha dato attuazione a tutte le prescrizioni necessarie, tra manovre dissuasive e numerose intimazioni di alt, per far rispettare il divieto di ingresso nelle acque territoriali e di attracco al porto della motonave Alex". "Tutto ciò -aggiunge Tria - si è svolto avendo sempre presente la salvaguardia e l'incolumità delle persone imbarcate e la sicurezza della navigazione che, in questo caso, è apparsa compromessa a causa dell'elevato numero di persone stipate a bordo e in coperta, tali da non consentire ulteriori manovre rispetto a quelle effettuate".

Ha cambiato invece rotta ieri sera verso Malta la nave 'Alan Kurdi' della ong Sea Eye, con altri 65 migranti a bordo, dopo che al capitano è stato notificato ieri dalla Guardia di Finanza il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane. Ma anche La Valletta avvisa: la nave non entri nelle nostre acque. "Le autorità indicheranno alle forze armate di Malta quale sarà l'azione appropriata da intraprendere" se la Alan Kurdi dovesse comunque fare ingresso nelle acque maltesi, ha detto un portavoce delle Forze armate.

"Mentre la Alan Kurdi è in attesa fuori dal porto chiuso di Malta, tre dei migranti a bordo sono collassati per il caldo e sono sottoposti a cure mediche acute", fa sapere la ong Sea Eye, aggiungendo: "abbiamo urgentemente bisogno di assistenza medica e di un porto sicuro per tutti quelli a bordo (sono 65, ndr) in modo da prevenire il peggio". Le autorità maltesi hanno autorizzato lo sbarco di questi tre migranti. Tra loro due sono minori.

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