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Sea Watch 3 entra a Lampedusa. Sbarcati i migranti, la comandante è stata arrestata

Lampedusa, 29 Giu 2019 - Si è concluso il braccio di ferro sulla sorte dei migranti che da 17 giorni erano bloccati sulla Sea Watch 3. La comandante Carola Rackete, dopo una lunga giornata in attesa di una svolta, invocando lo "stato di necessità" per i 40 naufraghi a bordo, ha deciso di forzare il blocco delle motovedette e intorno all'1.50 la nave della ong tedesca, battente bandiera olandese, è entrata nel porto commerciale di Lampedusa. Nell'accostarsi alla banchina, la Sea Watch 3 ha urtato una motovedetta della Guardia di Finanza che tentava di impedire l'approdo e l'ha stretta contro il molo.

Poco dopo è salita la Guardia di finanza che alle 3 ha fatto scendere e ha portato via in auto la capitana. È in stato d'arresto per atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale, ed è punibile con la reclusione da tre a dieci anni. Carola Rackete andrà agli arresti domiciliari, decisi dalla Procura di Agrigento che la accusa di resistenza e violenza a nave da guerra e tentato naufragio.

"Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti". Lo dice il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio in merito all'arresto di Carola Rackete.

A partire dall'alba, i 40 migranti ancora a bordo sono stati fatti sbarcare tra un massiccio cordone di forze dell'ordine e portati via a bordo di pullmini. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha assicurato che "saranno distribuiti in 5 Paesi" disponibili ad accoglierli.

La nave Sea Watch, sotto sequestro dopo l'attracco al porto di Lampedusa, verrà trasferita al porto di Licata. "Grazie al dl Sicurezza bis scatteranno anche sequestro amministrativo e sanzione pecuniaria da 20mila euro che, in caso non venisse pagata nei termini, potrà arrivare fino a 50mila euro". Lo si apprende da fonti del Viminale.

L'ingresso della Sea Watch in porto dopo 17 giorni era stato salutato dagli applausi dei molti attivisti che da giorni manifestavano perché fosse consentito l'attracco, ma anche da contestazioni, con un gruppo di lampedusani guidata dalla storica esponente della Lega nell'isola, Angela Maraventano, che urlava "Vergogna" anche all'indirizzo dei cinque parlamentari a bordo.

"Sono stato un buon profeta" dicendo che il caso Sea Watch diventava competenza della magistratura, "ma non perché avessi avuto una soffiata ma semplicemente perché da giurista e avendo contezza della violazione compiuta prefiguravo delle responsabilità penali. Adesso spetta alla magistratura applicare le nostre leggi. Ci sono, che piacciano o non piacciano". Così il premier Giuseppe Conte sull'arresto della comandante di Sea Watch Carola Rackete, al termine del G20 a Osaka. "Io sono responsabile del governo, a me spetta la responsabilità di far applicare le leggi", aggiunge.

"Comportamento criminale della comandante della Sea Watch, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l'ex ministro dei trasporti: incredibile". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

"L'autorità giudiziaria farà il suo corso e stabiliranno i giudici se la capitana ha davvero commesso un reato". Così Graziano Delrio del Pd ai microfoni di RaiNews 24 da Lampedusa. "Come sapete in caso di stato di necessità si possono anche violare le leggi - aggiunge -. Il capitano è responsabile dell'incolumità di tutte le persone che sono a bordo, va rispettata la sua scelta, come il percorso che farà la giustizia".

Entrare nel porto di Lampedusa anche senza le autorizzazioni "è stata una decisione dell'equipaggio della Sea Watch" e non solo della capitana, ha detto l'avvocato della Ong tedesca, Leonardo Marino. "Siamo orgogliosi del nostro capitano, ha agito nel modo giusto. Ha insistito sulla legge del mare e ha portato la gente al sicuro", ha affermato il Ceo di Sea Watch, Johannes Bayer.

Con l'arresto in flagranza di questa notte di Carola Rackete è saltato l'interrogatorio previsto per oggi davanti al Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La donna sarà interrogata dal gip di Agrigento durante l'udienza di convalida dell'arresto operato dalla Guardia di Finanza.

"Sono passati quasi 60 ore da quando abbiamo dichiarato lo stato di emergenza. Nessuno ascoltava - ribadisce la Ong che spiega così la decisione presa - nessuno si è preso la responsabilità. Ancora una volta è toccato a noi portare in salvo 40 persone".

Carola Rackete aveva annunciato nella notte con questo videomessaggio l'intenzione di forzare il blocco, entrare in porto e portare a terra i 40 migranti, poiché nessuna soluzione dello stallo era in vista.

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