Cagliari, 25 Giu 2019 - Piano d’azione della guardia di finanza
Sono 32.478 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti della Guardia di Finanza della Sardegna tra gennaio 2018 e maggio 2019; 2.170 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile.
Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della GdF contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria.
Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.
Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali.
Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza. Settori in cui, nel 2018 e nei primi 5 mesi del 2019, ha eseguito 205 interventi ispettivi.
Sono stati denunciati 184 soggetti, di cui 4 tratti in arresto, per reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili). Ammontano a 295 le indagini delegate dalla magistratura e ad oltre 45 milioni di euro le proposte di sequestro avanzate. Le misure patrimoniali eseguite sono pari a circa 9,5 milioni di euro, mentre sono 4 le persone arrestate.
Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 402 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente circa 16,2 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 210 datori di lavoro per aver impiegato 572 lavoratori in “nero” o irregolari, non operando e/o non versando oltre 10 milioni di ritenute.
Ammontano complessivamente a 183 gli interventi nel settore delle accise, che hanno portato al sequestro di oltre 22 tonnellate di carburante oggetto di frode, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 10 tonnellate.
Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 375 con 102 violazioni rilevate; sono, invece, 11 le indagini di polizia giudiziaria concluse nello stesso comparto.
Contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica
L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale.
È per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese.
È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di Finanza nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019.
Ai 736 gli interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono 326 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 31 deleghe svolte con la Corte dei Conti.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 9 milioni di euro, mentre si attestano intorno ai 500 mila euro quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di persone denunciate complessivamente pari a 74.
Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per oltre 241 milioni di euro, a carico di 243 soggetti, mentre sono stati eseguiti sequestri per circa 3 milioni di euro.
I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 32,4% e al 91,1%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia.
Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato pari a circa 79 milioni di euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato ad oltre 107 milioni di euro. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri reati contro la Pubblica amministrazione sono state 118, di cui 2 tratte in arresto.
Un sicuro indice dell’efficienza dell’azione investigativa è rappresentato dai dati sui sequestri. Le determinazioni dell’Autorità giudiziaria che ha accolto le proposte di sequestro avanzate dai Reparti del Corpo rappresentano, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione scoperti dalla GdF.
In questa prospettiva, l’azione dei Reparti della Guardia di Finanza è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.
Contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria
Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, sono state 195 le attività ispettive condotte allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità
Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio: si pensi ai negozi giuridici conclusi da soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie; o ancora ai settori di particolare rilevanza strategica come, ad esempio, quello dei prodotti energetici, o ancora ai casi di reimpiego di proventi illeciti in quelli che vengono definiti “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.).
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e del monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento (includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non affiliati alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico) attraverso un’estesa proiezione dei Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) sull’intera circoscrizione di competenza e mediante la dinamica interlocuzione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e i Reparti territoriali insistenti nei distretti di Corte d’Appello.
Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia ammonta a oltre 95 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di 10,5 e 6,8 milioni di euro circa.
Tali misure ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 5,7 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per circa 4,4 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 2 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.
Al contempo, è avvertita l’esigenza di ricorrere in maniera sistematica e crescente alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali.
Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie locali, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale.
Complessivamente sono stati eseguiti 4.704 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (4.683) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.
Tali attività si sono concretizzate, in particolare, nello sviluppo di 230 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 32 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno agli 830 mila di euro mentre sono state avanzate proposte di sequestro per oltre 2,1 milioni di euro.
Sul fronte della prevenzione, il Nucleo Speciale Polizia Valutaria ha proceduto all’analisi, per la regione sarda, di 330 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 270 sottoposte a più approfondite indagini, 3 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo.
Per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo la Guardia di Finanza si muove lungo tre importanti direttrici, tese a valorizzare rispettivamente le informazioni acquisite nell’ambito delle attività preventive, delle indagini di polizia giudiziaria e nel corso del controllo economico del territorio.
In questo contesto assume, inoltre, grande rilievo il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti.
Lo dimostrano i risultati conseguiti dalle unità operative nell’arco temporale di riferimento. Ai confini terrestri e marittimi sono stati, infatti, eseguiti 3.103 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, che hanno avuto ad oggetto movimenti di capitali per oltre 2,3 milioni di euro.
Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico-imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.
Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono state proposte ed effettuati sequestri di beni per un valore complessivo pari a circa 35 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti per circa 48 milioni di euro.
Intensificata anche l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria, con l’obiettivo di ricostruire l’intera filiera del falso (attraverso l’individuazione dei centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte) e di contrastare le insidiose condotte basate sull'alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, posti in essere anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti. In tale comparto operativo sono stati denunciati 60 soggetti ed eseguiti sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 60 mila euro.
In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito 376 interventi e concluse 89 indagini delegate dall’Autorità Giudiziaria. Sequestrati oltre 5,1 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità.
Controllo del territorio e contrasto ai traffici illeciti via mare
Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo.
In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti, oggetto di un importante riconoscimento a cura del D.Lgs. n. 177/2016 e del decreto del Ministro dell’Interno datato 15 agosto 2017 che ha individuato il Corpo quale unica Forza di polizia nazionale deputata ad assicurare i servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica in ambiente marino, cui sono state affidate le funzioni operative di sicurezza del mare.
A tale ultimo riguardo, la Guardia di Finanza collabora con l’Agenzia della Guardia di Frontiera e Costiera Frontex fin dal 2007, anno in cui sono state avviate le operazioni congiunte per la vigilanza marittima e terrestre dei confini esterni dell’Unione europea.
Allo stato attuale il Corpo sta coordinando, attraverso l’International Coordination Centre presso il Comando Operativo Aeronavale di Pomezia, l’operazione “THEMIS 2019”, per il controllo del Mediterraneo centrale e meridionale, cui partecipano numerosi Paesi membri, oltre ad Agenzie europee e Organizzazioni Internazionali (Easo, Efca, Emsa, Europol, Fra, Eurojust, Iom, Eeas/Csdp, Interpol e Unhcr).
L’azione di contrasto a tali traffici, per il periodo gennaio 2018/maggio 2019, si è sostanziata con l’esecuzione di 1.046 interventi ed ha permesso di sequestrare circa 273 chilogrammi di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana) e 6 mezzi utilizzati per l’illecito traffico, di verbalizzare 1.205 soggetti, di cui 120 tratti in arrestati.
Sul fronte dell’immigrazione clandestina, la Guardia di Finanza ha arrestato 10 scafisti e sequestrato 18 imbarcazioni, mentre i migranti intercettati dai Reparti territoriali e navali sono stati, in totale, 280. Com