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Ue: Italia viola regola del debito, nel 2020 al 135,2%, procedura di infrazione giustificata.

Bruxelles, 5 Giu 2019 - La regola del debito "non è stata rispettata" nel 2018, nel 2019 e non lo sarà nel 2020, e quindi "è giustificata" una procedura per debito eccessivo: lo scrive la Commissione Ue nel rapporto sul debito italiano. Per Bruxelles il rallentamento economico "spiega solo in parte l'ampio gap" nel rispetto della regola, e la "retromarcia" su alcune riforme pro-crescita del passato, come quella delle pensioni, e il deficit proiettato oltre il 3% nel 2020, rappresentano "fattori aggravanti", ha detto Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Europea, parlando dell'Italia nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles.

"Il debito italiano resta una grande fonte di vulnerabilità per l'economia" e "le nuove misure e il trend demografico avverso capovolgono in parte gli effetti positivi delle riforme pensionistiche del passato e indeboliscono la sostenibilità a lungo termine" delle finanze, danneggiata anche dall' "aumento dei tassi d'interesse dei titoli di Stato osservato nel 2018 e 2019" scrive la Commissione.

Già le previsioni economiche di primavera, infatti, (presentate all'inizio di maggio) parlavano di un debito pubblico fuori controllo che nel 2020 schizzerà al 135,2%.

“Alla luce dei dati notificati nel 2018 si conferma che l'Italia non ha fatto sufficienti i progressi per rispettare i criteri del debito nel 2018": questo nella lettera inviata da Bruxelles al governo italiano la settimana scorsa.

"Usare le entrate inattese per abbattere il debito, spostare la tassazione dal lavoro, combattere l'evasione, specialmente l'omessa fatturazione, rafforzando l'uso di pagamenti elettronici, e abbassando la soglia per i pagamenti in cash. Attuare pienamente le passate riforme delle pensioni per ridurre il peso di quelle di vecchiaia sulla spesa pubblica e creando spazio per altre spese sociali pro-crescita: sono alcune delle raccomandazioni della Ue all'Italia.

La Commissione quindi ha preso atto che ci sono le condizioni per aprire la procedura di infrazione, anche se tecnicamente, ha precisato Dombrovskis, ancora non è stata aperta. "L'Italia non ha rispettato la regola del debito e una procedura è giustificata, ma non stiamo aprendo la procedura oggi", perché "prima devono esprimersi gli Stati membri", ha precisato.

L'analisi dell'esecutivo europeo passerà al vaglio del Comitato economico e finanziario, in cui siedono i direttori generali del Tesoro e delle Banche centrali nazionali. A sua volta il Comitato emetterà un'opinione entro quindici giorni di cui la Commissione Ue terrà conto per presentare una proposta di avvio della procedura contro l'Italia sul tavolo dei ministri delle finanze europei (Ecofin) alla prima riunione utile del 9 luglio. Saranno i ministri a decidere a maggioranza qualificata se far partire o meno la procedura, approvando anche le raccomandazioni che la Commissione Ue presenterà contestualmente sulle correzioni con scadenze precise dei conti pubblici italiani.

La Commissione europea è "pronta a esaminare i nuovi dati" che il governo italiano invierà a Bruxelles e che potranno far cambiare idea all'esecutivo Ue sulla procedura per debito nei confronti dell'Italia. Lo dice il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, ribadendo di voler lasciare "la porta aperta" al dialogo con Roma.   Moscovici ha ribadito che la Commissione "dopo aver esaminato tutti i fattori rilevanti, ha concluso che il criterio del debito non è attualmente rispettato e che una procedura per il disavanzo eccessivo basato sul debito è giustificata per l'Italia. Spetta ora al Consiglio esprimere le proprie opinioni su questo obiettivo e un'analisi fattuale", ha ricordato.

Il governo vuole modificare le regole dell'Unione europea. Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando con i giornalisti durante la sua visita in Vietnam. "Ci sono - ha osservato - delle regole che vengono applicate ma il governo ha dimostrato una nuova sensibilità e io l'ho portata in Europa. Peccato che i Consigli europei non siano in diretta streaming, ci sarebbe la possibilità per i cittadini di partecipare e appassionarsi di più. Sicuramente c'è determinazione a dare un contributo critico, anche a voler modificare le regole esistenti elaborate in contesti diversi da quello attuale. Trascinarsi regole di qualche lustro or sono, considerarli dogmi rispetto a una competizione globale che l'Ue è chiamata ad affrontare significa spuntarsi gli artigli che vanno tirati fuori quando necessario".

"Si fa e si farà tutto il possibile per rimanere nei parametri stabiliti ma se un figlio ha fame e per dargli da mangiare devo ridiscutere un parametro...viene prima mio figlio". Il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, si dice così "d'accordo" con le posizioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e con il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, sul rispetto dei vincoli europei di bilancio. E nella giornata in cui è atteso, da Bruxelles, l'annuncio dell'avvio della procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, osserva, a 'Radio Anch'io'. Il programma di Radio1 Rai: "Faremo educatamente notare che il rispetto di quei vincoli sta portando il Paese alla disoccupazione, alla precarietà, alla chiusura degli ospedali e al blocco degli investimenti". Salvini assicura, inoltre: "Non usciamo dall'Europa", e torna a proporre di "investire e tagliare le tasse finché la disoccupazione in Italia non si dimezza". Ribadisce: "Chiediamo di usare per gli italiani i soldi degli italiani".

“Siamo qua per tagliare le tasse, per carità non tutto a tutti, ma l'obiettivo è arrivare a uno shock fiscale come quello di Trump negli Stati uniti". Così Salvini rispondendo alle domande dei cronisti. Il vice premier ha escluso una "manovra correttiva". "Ma figurati - ha detto ai giornalisti -siamo qua per togliere le tasse non per mettere nuove tasse. Ne trovino un altro di governo se vogliono qualcuno che aumenti l'Iva, le tasse sulla casa, sui risparmi, sui conti correnti.".

“L'Europa conferma quello che sapevamo. In 12 mesi, sono aumentati i debiti, è calata la crescita e gli italiani rischiano. Un vero capolavoro...". Lo scrive il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, su Facebook.