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Operazione antidroga “Grighine” dei carabinieri della compagnia di Oristano: eseguite stamane 16 misure cautelari. Indagato anche un carabiniere.

Oristano, 7 Magg 2019 - I Carabinieri della Compagnia di Oristano hanno fatto scattare questa mattina, nelle provincie di Oristano e Nuoro, un’operazione antidroga denominata “Grighine” che ha portato all’arresto di 14 persone. 13 sono state condotte in carcere ed 1 agli arresti domiciliari. E per altri 2 indagati il Gip del Tribunale di Oristano, ha disposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Le indagini, partite a luglio 2018 con la denuncia di un piccolo spacciatore perseguitato dai propri fornitori, per debiti legati alle cessioni di stupefacenti, ha consentito d’individuare diversi soggetti responsabili della filiera produttiva della sostanza stupefacente ed al contempo di identificare alcuni dei soggetti impegnati sul territorio Oristanese nella rete di distribuzione della marijuana.

Le operazioni hanno aperto uno spiraglio su un contesto criminale nel quale si muove un’ampia varietà di soggetti: da personaggi pregiudicati a incensurati, ma comunque da tempo dediti a traffici di vario genere.

I reati contestati a vario titolo sono coltivazione, produzione, detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni poste in essere da alcuni degli indagati per il recupero dei crediti maturati nella filiera della produzione, e vendita delle sostanze stupefacenti, ricettazione, furto, detenzione e porto illegale di armi da fuoco clandestine.

Quindi sono finiti in carcere Marco Saba, di 36 anni, di Siamanna (OR); Stefano Saba, di 34, di Siamanna (OR); Andrea Atzori, di 33, di Villaurbana (OR); Stefano Caboni di 53, di Villaurbana (OR); Fancesco Cottu, di 41, di Ollolai (NU); Pietro Paolo Cottu, di 42, di Ollalai (NU); Andrea Cuscusa, di 33, di Villaurbana (OR); Danilo Giulio Galliazzo, di 32 anni, di Siamaggiore (OR); Marco Garau, di 37, di Siamanna (OR); Nicola Russu, di 19, di Siamanna (OR); Pinuccio Soru, di 58, di Ollolai (NU); Andrea Todde, di 28 di Ollastra (OR) e Stefano Vidili, di 40 anni, di Uras (OR).

Invece agli arresti domiciliari è finito Carlo Satta, di 38 anni, di Oristano, mentre Matteo Deriu, 33 anni, di Siapiccia (OR) e Roberto Moreggio, di 32 anni, di Terralba (OR) sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Durante l’indagine è emerso che la coltivazione posta in essere da Cuscusa, il quale da almeno due anni gestisce piantagioni di marijuana di grandi dimensioni in varie zone della Sardegna. Infatti, l’uomo sarebbe un elemento di raccordo tra varie figure criminali, che operano nel territorio Oristanese quali ad esempio, Stefano Caboni e Andrea Atzori, e del nuorese come i fratelli Francesco e Pietro Paolo Cottu.

La rete di distribuzione utilizzata da Cuscusa per lo smercio della sostanza stupefacente, è composta da diversi intermediari in grado di individuare soggetti che abbiano le capacità economiche e relazionali per gestire grossi quantitativi di stupefacente. Secondo quanto emerso durante gli accertamenti, sarebbe stato Marco Saba a mettere in contatto Cuscusa con altri spacciatori tra cui Russu, giovanissimo liceale che, verosimilmente grazie a pregressa attività di spaccio, ha la disponibilità di decine di migliaia di euro e riesce a smerciare diversi chili di marijuana in pochi giorni. Altri soggetti in affari con Cuscusa erano i fratelli Cottu che, unitamente al suocero di Francesco, Pinuccio Soru e Stefano Caboni, gestivano alcune delle più grosse piantagioni di Marijuana della Sardegna.

Dalle indagini svolte è emersa anche, quale ulteriore figura d’interesse, quella di Stefano Saba, fratello di Marco, anch’egli dedito alla produzione di marijuana, seppur in quantità inferiori rispetto a quelle trattate da Cuscusa e dagli altri soggetti finiti nella rete dei carabinieri. Le indagini hanno poi evidenziato come quanto prodotto da Stefano venisse rivenduto anche con l’aiuto di Marco.

Numerosi sono, infine, i personaggi minori: piccoli spacciatori quali Danilo Giulio Galliazzo o Carlo Satta, coinvolti nella vicenda quali acquirenti e successivamente vittime delle condotte estorsive di Cuscusa e Marco Saba, nonché altri soggetti collegati all’attività delinquenziale dei due, come Marco Garau o Andrea Todde che collaboravano nel traffico sia facendo da staffetta sia coltivando in proprio piantagioni di marijuana di modeste dimensioni.

L’indagine è stata portata a termine in tempi estremamente rapidi anche per il coinvolgimento di un Carabiniere (Marco Saba).

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