Milano, 20 Mar 2019 - Un uomo è stato fermato dai carabinieri nel Milanese, dopo che aveva versato benzina all'interno di un mezzo di linea, appiccando il fuoco. L'uomo, Ousseynou Sy, cittadino senegalese 46enne regolare in Italia con dei precedenti penali, era alla guida del bus e avrebbe dovuto accompagnare due classi medie in palestra. Durante il tragitto il conducente, in servizio dal 2004 per la società Autoguidovie, ha deviato dal tragitto e ha imboccato la sp 465 Paulese.
In mattinata, secondo una prima ricostruzione, l'uomo ha sequestrato il mezzo con a bordo 51 ragazzini della scuola media Vailati di Crema (nel Cremonese) e ha annunciato di volersi uccidere. "Voglio farla finita, vanno fermate le morti nel Mediterraneo", avrebbe detto. È stato uno dei ragazzini a dare l'allarme e a far scattare l'intervento dei carabinieri che ha consentito di bloccare l'uomo ed evitare una strage. Secondo quanto è stato finora ricostruito, il 47enne italiano di origini senegalesi era alla guida del bus che doveva riportare i ragazzini a scuola, dopo un'attività sportiva all'aperto. Ad un certo punto Sy avrebbe cambiato percorso e, rivolgendosi agli studenti con in mano un coltello, avrebbe detto: "Andiamo a Linate, qui non scende più nessuno".
A quel punto uno degli studenti a bordo ha chiamato con il cellulare i genitori che, a loro volta, hanno avvisato i carabinieri. Immediatamente sono scattati una serie di posti di blocco mentre le pattuglie hanno raggiunto il mezzo. L'autista a quel punto ha forzato uno sbarramento dei carabinieri, speronando le auto, ma ha perso il controllo: il bus ha rallentato e poi è finito contro il guardrail. A quel punto Sy ha cosparso il mezzo di benzina e ha dato fuoco con un'accendino, ma i militari sono riusciti a mettere in salvo studenti e professori entrando dalla porta posteriore e rompendo i finestrini.
"Ci ha preso i telefoni ma un compagno è riuscito a tenerlo. Eravamo ammanettati con le fascette da elettricista. Ci diceva che non succederà niente e ogni volta minacciava di versare la benzina", ha detto uscendo dalla palestra dell'Istituto Margherita Hack una delle ragazzine sequestrate. La zia di un'altra delle alunne che erano sul bus ha raccontato che la nipote le ha riferito "che il sequestratore ha detto agli insegnanti di legare i bambini, ha sequestrato tutti i telefoni". "Ha detto anche che voleva andare a Linate", ha confermato la donna. "Ora i bambini - ha concluso- sono più tranquilli di noi".
Dopo la telefonata di un alunno al 112, l'autobus sequestrato da Ousseynou Sy è stato intercettato da tre pattuglie dei Carabinieri ma non si è fermato e ha speronato una macchina colpendone poi altre due "senza provocare feriti". E' quanto ha spiegato il comandante provinciale dei Carabinieri Luca De Marchis, parlando di "momenti durati pochi minuti ma molto concitati". L'uomo, sposato e poi separato con un donna italiana, con due figli di 12 e 18 anni, aveva "qualche precedente del 2007 e del 2011 al momento non ci risultano precedenti specifici di questa matrice".
È di dodici ragazzini e due adulti portati in ospedale il bilancio degli intossicati nel corso del sequestro e successivo incendio di un autobus a San Donato Milanese. In particolare, tre studenti in codice verde al San Raffaele, un adulto in codice giallo all'ospedale di Melegnano insieme ad altri 6 studenti in codice verde. Un ragazzo in codice giallo è stato curato al Fatebenefratelli insieme a 6 compagni in giallo mentre altri 3 ragazzi in codice verde sono stati portati al San Paolo. L'autore del gesto è stato trasferito con i carabinieri dall'ospedale San Paolo a quello di San Donato. "Nessuno", spiegano dal 118, è ferito. Ancora da chiarire i motivi del gesto.
"Ci ha ammanettati e ci minacciava. Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e di Salvini. Poi i carabinieri ci hanno salvati". Questo è il racconto di una ragazzina che era sul bus sequestrato e poi dato alle fiamme.
"Lo conoscevamo" ha spiegato uno degli insegnanti che era con i ragazzi e che ora si trova con loro all'istituto comprensivo Margherita Hack di San Donato. Non era quindi la prima volta che guidava un autobus con a bordo gli studenti. "Voleva arrivare sulla pista di Linate" ha aggiunto, spiegando che ce l'aveva con il governo per le politiche sui migranti.
"Ora lo abbiamo visto che sta giocando e sta bene siamo tranquilli", dicono i genitori di uno dei 12enni ostaggio, insieme ai compagni, da Ousseynou Sy, che ha sequestrato il pullman questa mattina. "La nostra scuola ci ha chiamati dicendo che era stato sequestrato il pulmino, in modo vago, ma ci hanno rassicurati subito e hanno detto che i ragazzi stavano tutti bene", ha aggiunto il padre davanti alla palestra a San Donato dove sono ora i bambini. La coppia non conosceva personalmente Sy, ma "probabilmente era il solito autista che li accompagnava in palestra per educazione fisica", hanno spiegato i genitori.
"Un senegalese con cittadinanza italiana al volante di uno scuolabus, con precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale, ha dirottato il mezzo e infine gli ha dato fuoco. È successo in provincia di Milano. L'uomo è stato arrestato. In questo momento le Forze dell'Ordine stanno perquisendo la sua abitazione. Voglio vederci chiaro: perché una persona con simili precedenti guidava un pullman per il trasporto di ragazzini?". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
È in corso la perquisizione della casa a Crema di Ousseynou Sy, il senegalese che ha sequestrato e dato fuoco a un pullman con 51 studenti delle scuole medie. Nell' appartamento, dove l'uomo viveva da solo, sono arrivati i Carabinieri che stanno indagando sulla sua vita e stanno cercando di capire le cause del suo gesto. L'uomo è accusato di strage e sequestro di persona.