Dolianova (Ca), 15 Mar 2019 - Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale di Cagliari, ieri sera i Carabinieri della Compagnia di Dolianova coadiuvati dai militari dello Squadrone eliportato Cacciatori Sardegna, con l’aiuto prezioso di una unità cinofila, hanno svolto una serie di perquisizioni per la ricerca di armi, munizioni e materiale esplodente illegalmente detenuto.
L'attività ha consentito di arrestare un padre M. R. A., di 52 anni, e i suoi due figli M. F. A., di 20 99 e M. G. A. Classe di 24 anni, tutti allevatori di Siurgus Donigala, ritenuti responsabili dei reati di detenzione illegale di armi e munizionamento.
I militari, dopo un’informativa, della Stazione cc di San Nicolò Gerrei hanno individuato nell’abitazione del genitore un possibile obiettivo d’interesse. Quindi quando il personale dell’Arma ha bussato alla porta dell'abitazione di famiglia e gli abitanti, intuito il motivo di quella “scomoda presenza” presso la sua abitazione, l’uomo ha tentato di depistare i militari nel tentativo di indurli ad interrompere l'attività; in particolare, come prova della sua “buona fede”, consegnava spontaneamente una pistola scacciacani di libera vendita, sfidando i carabinieri a trovare qualche altra cosa di illegalmente. Ma gli uomini e donne in divisa dell’Arma, non potendo limitare, tanto meno interrompere l’azione del controllo dell’abitazione degli arrestati, hanno proceduto al controllo. Ulteriori sospetti di aver colto nel segno sono sorti con il rinvenimento di alcune cartucce calibro 7,65. E subito dopo i dubbi dei militari hanno travato conferma quando uno dei due figli, la cui presenza in casa non era stata ancora notata, si è dato alla fuga con una valigetta e un fucile mentre il resto della famiglia era intento a distrarre i carabinieri, con il padre il testa che minacciava i militari brandendo una roncola lunga 1 metro.
Nel frattempo il ragazzo in fuga è stato visto e seguito da alcuni militari che nelle aree limitrofe all’abitazione hanno trovato un fucile calibro 12 con matricola abrasa e una valigetta con 5 pistole e qualche altra cartuccia più due passamontagna, abbandonati dal giovane in fuga.
Il ragazzo ha fatto poi rientro dopo che maldestramente cercato di rendersi irriconoscibile, tagliandosi la barba.
Nell’ambito della perquisizione sono stati trovati anche 40 grammi di marijuana suddivisa in dosi pronte ad essere smerciate, tre bilancini di precisione e materiale per porre sottovuoto e confezionare la sostanza stupefacente.
Ma a quel punto il quadro era chiaro: tutti i membri sapevano di quelle armi e ognuno ha giocato un ruolo in quel tentativo di fuga.
Quindi i molti elementi di colpevolezza raccolti ha consentito ai Carabinieri di delineare un preciso quadro indiziario che, d’intesa con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, ha fatto sì che a carico dei tre uomini scattasse l’arresto per detenzione di armi con l’aggiunta, per i due ragazzi, di possesso e spaccio di sostanze stupefacenti e, per il padre, di violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e subito dopo le formalità di rito sono stati rinchiusi nel carcere di Uta dove rimarranno a disposizione dell’A.G.