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Brexit, Londra respinge l’ipotesi di una uscita senza accordo

Londra, 13 Mar 2019 - La Camera dei Comuni britannica boccia la possibilità di un'uscita dall'Ue senza accordo. Approvato l'emendamento bipartisan presentato dalla Tory Caroline Spelman e dal laburista Jack Dromey, secondo il quale Westminster, "in ogni circostanza, respinge il ritiro del Regno Unito dall'Unione europea senza un accordo e senza una cornice sulle relazioni future". L'emendamento è passato con 312 voti favorevoli, contro 308. Uno scarto di appena 4 voti.

La Camera dei Comuni ha inoltre bocciato la mozione presentata da Tory pro-Remain e pro-Leave (emendamento conosciuto anche come Malthouse compromise) che chiedeva il rinvio della Brexit al 22 maggio per avere tempo di uscire senza accordo.La mozione ha ottenuto 164 voti favorevoli e 374 contrari; l'emendamento è stato battuto da 210 voti.

Theresa May ha perso ieri l'ultima possibilità di far passare il suo accordo per la Brexit: il Parlamento di Westminster ha sonoramente bocciato -  con 391 voti contro 242 - l'intesa che aveva siglato con Bruxelles e che, lunedì, aveva limato fino a tarda notte.

Theresa May ha ribadito nel question time settimanale alla Camera dei comuni l'impegno per una Brexit concordata, confermando il suo voto contro il 'no deal' nella mozione prevista per stasera a Westminster. May ha tuttavia insistito che rifiutare il 'no deal' non basta a scongiuralo e ha rivendicato al suo governo di aver sempre lavorato per far uscire il regno unito dall'Ue con un buon accordo il 29 marzo.

Mai così vicino rischio di no deal" "Il voto di ieri sera prolunga e aggrava una grande incertezza", aveva detto stamane il capo negoziatore dell'Ue per la Brexit Michel Barnier parlando alla plenaria del Parlamento europeo. "Il rischio di un 'no deal' - ha avvertito - non è mai stato così grande, chiedo di non sottovalutarlo. Invitiamo in modo solenne tutte le parti interessate a prepararsi. Noi non abbiamo mai lavorato per un 'no deal' ma siamo pronti ad affrontare questa situazione". Londra, ha aggiunto, "deve dirci che scelta ha fatto sulle nostre relazioni future. Questo deve arrivare prima di decidere un prolungamento. Prolungare il negoziato per fare cosa?". "La responsabilità sulla decisione della Brexit - ha aggiunto - è esclusivamente britannica e oggi la prima responsabilità per uscire dall'impasse ricade sul Regno Unito. Se continuano a voler uscire" l'accordo negoziato "è e resterà l'unico trattato disponibile. Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare".

In caso di "no deal", la Gran Bretagna intende ridurre drasticamente i dazi e tariffe all'ingresso del Paese. Come ha reso noto il ministro britannico per il Commercio, George Hollingbery, le tariffe d'importazione saranno tagliati fino all'87%. Solo su prodotti agrari saranno posti dazi limitati, in modo da proteggere i produttori nazionali. Le nuove norme entreranno in vigore la sera del 29 marzo, se non si riuscirà a varare entro quella data un accordo per l'uscita "regolata" con l'Ue oppure se non passerà il rinvio della Brexit. Il nuovo sistema sui dazi sarà in vigore per 12 mesi, si spiega a Londra, in modo da evitare un improvviso balzo in alto dei prezzi di prodotti provenienti dalla Ue che andrebbe a colpire i consumatori britannici e per garantire la catena di approvvigionamento. Secondo i piani, Londra rinuncerà a controlli di dogana al confine con l'Irlanda.

Non ci sono altre soluzioni se non l'accordo già negoziato, ora è Londra che deve decidersi, è da loro che deve arrivare la soluzione. Il vicepresidente della Commissione Ue Timmermans ribadisce la posizione di Bruxelles in tema Brexit all'indomani del voto ai Comuni: "La nostra posizione non cambia né cambierà".

Via libera del Parlamento europeo a una serie di misure per garantire i cittadini e le imprese in caso di uscita del Regno Unito senza accordo. La plenaria di Strasburgo ha approvato un pacchetto di emergenza su trasporto aereo e stradale, Erasmus, sicurezza sociale e pesca.

Il pacchetto di norme riguarda una serie di garanzie giuridiche per gli studenti e insegnanti Erasmus che si trovano in gran Bretagna o vengono dal Regno Unito per completare la loro attività di apprendimento in corso all'estero, la continuazione del finanziamento dei programmi UE che creano relazioni transfrontaliere e intercomunitarie in Irlanda e Irlanda del Nord e le disposizioni per il mantenimento dei servizi di base di trasporto aereo e stradale di merci e autobus tra l'UE e Londra.

Tra le norme previste anche la possibilità per i pescherecci dell'UE e del Regno Unito di continuare ad operare nelle acque dell'Unione e del Regno Unito. Nel dettaglio le misure stabiliscono che programmi europei di coesione e cooperazione transfrontaliera Peace IV tra Irlanda, Irlanda del Nord e Scozia andranno avanti. Consentono a studenti e insegnanti Erasmus nel Regno Unito o dal Regno Unito di completare la loro attività di apprendimento permanente all'estero, garantiscono che i cittadini dell'UE nel Regno Unito e i cittadini del Regno Unito nell'UE-27 continuino a ricevere le prestazioni di sicurezza sociale acquisite prima del ritiro.

Previste inoltre misure temporanee per garantire che gli operatori evitino la completa interruzione delle operazioni di trasporto tra il Regno Unito e l'UE, consentendo agli operatori britannici del trasporto merci e autobus di fornire servizi tra l'UE e il Regno Unito, a condizione che il Regno Unito garantisca un accesso equivalente agli operatori dell'UE.

Infine sono previste delle misure temporanee per consentire alle compagnie aeree britanniche di fornire servizi tra il Regno Unito e l'UE, sempre sulla base della reciprocità, e l'autorizzazione all'esportazione di alcuni prodotti utilizzati per scopi civili e militari dall'UE al Regno Unito. È autorizzata infone la pesca per i pescherecci dell'UE nelle acque del Regno Unito e le operazioni di pesca dei pescherecci britannici nelle acque dell'UE.

Una Brexit ordinata resta nell'interesse di tutti, tuttavia per raggiungerla l'Ue non può fare da sola, il Regno Unito deve adoperarsi per trovare soluzioni condivise, ha sottolineato la cancelliera tedesca, Angela Merkel. "Raggiungere un'uscita ordinata insieme è nel nostro reciproco interesse. Questo resta il nostro obiettivo", ha affermato la leader tedesca, lodando l'unità mantenuta dai Ventisette durante i negoziati con Londra. "E proprio perché come 27 stiamo lavorando per l'un l'altro e con l'un l'altro, è anche importante raggiungere un risultato ragionevole. Ma non possiamo farlo da soli, piuttosto, dipendiamo dal trovare soluzioni comuni".

L'accordo di uscita del Regno Unito dall'Unione europea "non è negoziabile", ha ribadito il presidente francese, Emmanuel Macron, invitando Londra a rompere l'impasse in cui è finita la situazione dopo la seconda bocciatura dell'accordo proposto al Parlamento dalla premier Theresa May. "Non possiamo rinegoziare un accordo che abbiamo negoziato per diversi mesi", ha detto parlando dal Kenya, dove si trova in visita, e aggiungendo che ogni richiesta da parte di Londra di rinviare la Brexit dovrà essere giustificata.

Una uscita dalla Ue della Gran Bretagna senza accordo è lo scenario al quale si prepara il governo italiano. La posizione dell'esecutivo è stata illustrata al capo dello Stato Sergio Mattarella dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dalla delegazione dei ministri che lo ha accompagnato per il consueto pranzo al Quirinale che precede la riunione del Consiglio europeo.

Il tema della Brexit, discusso in queste ore dal Parlamento britannico, è stato l'argomento principale dell'incontro di oggi. Un tema di attualità perché sarà il piatto forte del summit di Bruxelles. Il governo italiano, come emerso nel corso del pranzo, è in attesa di capire gli sviluppi della vicenda.

Tuttavia, è stato sottolineato, il nostro Paese sta predisponendo dei provvedimenti qualora l'uscita del Regno Unito dalla Ue sia hard, senza cioè un "no deal", senza un accordo.

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