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Tav, Conte: “Non sono convinto che l’Italia ne abbia bisogno”, condivideremo dubbi con Francia e Ue

Roma, 7 Mar 2019 - "Io stesso, non muovendo da nessun pregiudizio ideologico o fattor emotivo, ho espresso forti dubbi e perplessità sulla convenienza della Tav e lo ribadisco. Non sono affatto convinto che questo sia un progetto infrastrutturale di cui l'Italia ha bisogno". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi sulla Tav.

"Il dossier Tav sta occupando l'attenzione dei cittadini italiani - ha detto in apertura Conte - Vorrei ricordare a tutti i cittadini che non esiste alcuna mia considerazione prima di assumersi responsabilità di governo favorevole o contraria allaTav. Ho dichiarato da subito di voler affrontare la questione senza atteggiamento pregiudiziale, essendo guidato da tutela cittadini".

"Il contratto di governo - ha proseguito - parla di ridiscussione integrale del progetto. Siamo qui e ci affatichiamo tanto per ragionare di questo. Stiamo dando attuazione al contratto di governo, ci siamo impegnati in un'opera e una discussione prima tecnica e ovviamente politica di ridiscussione integrale dell'opera". E ha sottolineato: "Ho sempre detto che il metodo di lavoro sul Tav sarebbe stato guidato dall'interesse dei cittadini e pretendo che questo strumento di lavoro sia perseguito fino alla fine".

"Che piaccia o meno il professor Ponti ha fatto la sua analisi onorevolmente e in modo molto plausibile", ha poi detto il premier parlando dello studio su costi e benefici dell'opera e sottolineando che "il punto di riferimento sono gli esperti nominati dal ministro Toninelli presso il Mit". "Abbiamo operato - ha spiegato Conte - una sorta di stress test che è durato molte ore e se nei giorni scorsi io stesso avevo dubitato della fondatezza dell'elaborato, ieri dopo lo stress test durato molte ore mi sono convinto che l'elaborato con dovizia di particolari ci consegna una plausibile e fondata analisi" costi-benefici della Tav.

“Al tavolo dei decisori politici ieri fino a notte fonda si sono confrontati anche diversi orientamenti politici che restano tuttora contrapposti. Da una parte la Lega favorevole, dall'altra il Movimento che ha contrarietà. Le due forze legittimamente raccogliendo anche istanze del territorio hanno queste posizioni", ha detto il premier, rimarcando però subito dopo: "Continuo a pensare che non ci siano rischi per il governo. Lo assumo come atto di responsabilità dei miei compagni di viaggio. "Escludo assolutamente che possa nascere da questo confronto schietto, serrato, una crisi di governo. Sarebbe assurdo. Lo escludo".

"L'unica strada è proseguire, alla luce di ciò che emerso, alla luce dei forti dubbi emersi, e me ne assumo la responsabilità, l'unica strada che credo sia d'obbligo è procedere ad un'interlocuzione con i partner di questo progetto, Francia e Ue, per condividere questi dubbi e le perplessità". Ed ha aggiunto: "A noi sembra che non si perda credibilità se si portano sul tavolo argomenti che ci spingono a interrogarci sull'attuale convenienza di un'opera concepita dieci anni fa. Condivideremo le nostre ragioni con gli altri partner", Francia e Unione europea. Infine una frecciata: ""C'è un interrogativo che è emerso: cioè il criterio di finanziamento. Quest'opera è finanziata in buona parte dall'Italia, in misura più modesta dalla Francia e poi dalla Ue. Il fatto che ci sia iniqua ripartizione oneri è stata giustificata dal fatto che la nostra tratta è più contenuta. Ma al momento non risultano opere nazionali francesi. È chiaro che allo stato il criterio di ripartizione finanziamenti non appare equo, va approfondito".

"Ringrazio il presidente Conte per le parole di responsabilità espresse sul progetto Tav. In ogni passo di questo governo l'obiettivo è uno e sempre uno: l'interesse nazionale". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio.

"Ormai appare chiaro che il governo non ha alcuna intenzione di realizzare l'alta velocità che dovrà collegare Torino a Lione, quindi niente Tav. È una scelta irresponsabile" e "credo che sia inevitabile a questo punto che il governo decida di dimettersi, perché l'Italia non può rimanere bloccata per le liti interne fra le due forze di maggioranza". Lo ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, aggiungendo che un 'no' alla Tav "porterà gravi danni economici al nostro Paese, pagheremo delle penali, e questo accade nonostante l'Ue abbia detto che pagherà di più rispetto al passato con un incremento del finanziamento europeo. Nonostante questo, i signori del governo continuano a dire di no".

"Di fronte a questa palese incapacità del governo di decidere, è necessario che tutte le forze economiche, professionali, sindacali, civiche, che si sono mobilitate in questi mesi per la Tav, esercitino ogni pressione possibile". Così il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. "Credo anche che Telt lunedì debba valutare attentamente come corrispondere alle responsabilità che derivano dal mandato ricevuto". Il cda di Telt, società incaricata di costruire laTorino-Lione, deciderà sui bandi per gli appalti. "Dopo che il primo ministro Conte ci ha spiegato a lungo che l'acqua calda può scottare - dice ancora Chiamparino - abbiamo capito che il governo Conte-Salvini-Di Maio ha deciso per l'ennesima volta di non decidere, adducendo come pretesto la necessità di fare nuovi approfondimenti con partner che da anni hanno già approfondito. A questo punto lunedì sarà più che mai la giornata decisiva: se i bandi partono, bene, sennò si perdono una parte dei fondi europei e l'opera rischia di essere definitivamente affossata".