Cagliari, 25 Feb 2019 - Hanno riaperto alle 7 i 1.840 seggi della Sardegna dove sono state avviate le operazioni per lo scrutinio delle elezioni regionali. Le urne si sono chiuse ieri alle 22 con l'affluenza che si è attestata sul 53,75% (790.347 votanti dei 1.470.401 aventi diritto), +1,5% rispetto alle precedenti consultazioni del 2014 (52,2%). I funzionari dell'ufficio elettorale della Regione stanno verificando, in questi minuti, la regolarità delle ripresa delle attività.
Si saprà probabilmente solo a scrutinio molto avanzato se a governare la Sardegna sarà il senatore sardista eletto con la Lega, Christian Solinas, candidato del centrodestra, o il sindaco metropolitano di Cagliari, Massimo Zedda, appoggiato da una coalizione di centrosinistra. Nettamente staccato Francesco Desogus (M5s), dato fra il 13,5 e il 17,5%, con percentuali più che dimezzate rispetto alle politiche di appena un anno fa. Ieri ha votato solo un sardo su due, come cinque anni fa.
Lo spoglio delle schede è iniziato da pochi minuti, ma gli exit poll del Consorzio Opinio Italia diffusi ieri dalla Rai dopo le 22, a urne appena chiuse, indicano un testa a testa - a un punto e mezzo di differenza - fra i candidati presidente delle due coalizioni, con una forbice minima che lascia pronosticare un finale al cardiopalma per elezioni regionali alle quali big politici e osservatori hanno attribuito la valenza di un test nazionale, sia per gli equilibri di governo sia in vista delle europee di fine maggio. In Sardegna vincerà il candidato presidente che prenderà il maggior numero di voti: a Solinas gli exit poll attribuiscono fra il 36,5 e i 40,5% delle preferenze, mentre per Zedda la forbice è 35-39%, percentuali soggette a errore statistico che il responso delle urne potranno confermare o rettificare sensibilmente.
Entrambi i candidati più votati sono destinati a entrare comunque in Consiglio regionale, anche se uno dei due sarà solo consigliere, ammesso che non scelga di mantenere la carica che già ricopre. Nettamente staccato Francesco Desogus (M5s), dato fra il 13,5 e il 17,5%. Sebbene con consensi dimezzati rispetto alle politiche di un anno fa, secondo gli exit poll il Movimento si conferma il primo partito dell'isola, con il 14,5-18,5%), sebbene sia la sua prima volta alle elezioni regionali sarde. Segue il Pd (12,5-16,5%), il linea con il risultato delle ultime politiche.
Terzo un altro partito al debutto per il voto dell'Assemblea sarda, la Lega (12-16%), che si è imposto, però, come prima formazione del centrodestra, davanti a Forza Italia (6-10%) e Fratelli d'Italia (2-5%), secondo le indicazioni degli exit poll. Comunque vada, i partiti dei due vicepremier Matteo Salvini, che ha condotto una campagna elettorale particolarmente aggressiva, e Luigi Di Maio, più defilato, per la prima volta avranno propri rappresentanti nel parlamento dei sardi, dove siederanno 60 consiglieri.