Press "Enter" to skip to content

Un altro barcone in avaria, a bordo 100 persone. L’Sos: “Stiamo congelando”

Mediterraneo, 20 Gen 2019 - "La situazione è disperata, gente nel panico. Il nostro staff sta cercando di calmarli, ma nell'ultima ora abbiamo sentito più volte persone urlare. La situazione è disperata". E' l'appello lanciato da Alarm Phone, il sistema di allerta telefonico per segnalare imbarcazioni in difficoltà, che questa mattina ha diramato l'allerta per il barcone con i 100 a bordo, in avaria al largo delle coste libiche. E' drammatico il racconto delle chiamate che Alarm Phone sta ricevendo dal natante: "Presto non riuscirò più a parlare, perché sto congelando" recita uno degli Sos lanciati.

È Tripoli l'autorità responsabile dei soccorsi, ma nessuno risponde al telefono, dicono da Alarm Phone. "14:10: sia Roma sia Malta ci hanno comunicato che è Tripoli l'autorità responsabile (dei soccorsi). Finora non abbiamo ricevuto alcuna risposta da Tripoli e non siamo neanche sicuri che abbiano ricevuto i nostri messaggi". Alarm Phone continua ad aggiornare minuto per minuto sulla situazione del barcone. "14:20: Abbiamo chiamato diverse volte i 6 numeri di telefono della sala operativa di Tripoli - spiega la nota -. Non sono raggiungibili. Esistono ancora? Abbiamo informato Malta e l'Italia e abbiamo ricevuto un settimo numero. Ma anche questo non funziona". Sea Watch sta facendo rotta verso il barcone, ma ci vorranno 15 ore.

"Sea Watch si sta dirigendo verso l'emergenza segnalata da Alarm Phone e sul quale nessuna autorità sta intervenendo. Siamo a circa 15 ore di distanza. Non possiamo coprire da soli il Mediterraneo, dove le persone vengono lasciate morire" scrive la ong in un tweet.  A bordo del natante, secondo quanto segnalato, potrebbero esserci morti, tra cui forse anche un bambino.

Alle 10 di questa mattina - spiega Alarm Phone -, siamo stati avvertiti di un'imbarcazione con 100 persone a bordo che stava tentando di attraversare il Mediterraneo. Alle 11 abbiamo ricevuto la loro prima posizione. Erano a 60 miglia al largo di Misurata (Libia), ma la situazione era calma. Alle 12:20 abbiamo ricevuto una nuova posizione. Erano a 12 miglia più a est e avevano problemi di navigazione. Un bambino è incosciente o morto. Chiedono aiuto, anche se questo potrebbe significare tornare in Libia. Abbiamo chiamato diverse volte i 6 diversi numeri della guardia costiera di Tripoli. Non sono raggiungibili. Ma esistono?", ha scritto Alarm Phone. "Abbiamo informato Malta e Italia e abbiamo ricevuto da Roma un settimo numero, ma anche questo non va. Al momento nessuna autorità ci ha confermato il coordinamento Sar".

La nuova emergenza arriva mentre non si placano le polemiche per i naufragi dei giorni scorsi nel Mediterraneo in cui avrebbero perso la vita oltre 160 migranti: un tragico bollettino che nel giro di 24 ore ha riacceso allarme e sgomento.

E parole di grande dolore ha espresso anche Papa Francesco in occasione dell'Angelus domenicale. "Penso alle 170 vittime dei naufragi nel Mediterraneo: cercavano un futuro per la loro vita, vittime forse di trafficanti di esseri umani. Preghiamo per loro e per coloro che hanno la responsabilità di quello che è successo", ha detto.

Si riaccende intanto la polemica politica dopo che il ministro dell'Interno e vicepremier leghista ha ribadito il suo "no" agli sbarchi.

"In Italia i porti erano, sono e rimarranno chiusi" ha commenta il ministro in una diretta Facebook. "Sarà una coincidenza che da tre giorni c'è una nave di una ong olandese e tedesca che gira davanti alle coste della Libia ed è un caso che gli scafisti tornano a far partire gommoni mezzi sgonfi che poi affondano e si contano morti e feriti?", ha domandato Salvini. Poi ha ribadito: "Io non sono stato, non sono e non sarò mai complice dei trafficanti di esseri umani, che con i loro guadagni investono in armi e droga, e delle Ong che non rispettano regole e ordini".

E mentre Salvini ribadisce la sua posizione contro le Ong il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio attacca il governo francese.  "Se la Francia non avesse le colonie africane, che sta impoverendo, sarebbe la 15/a forza economica internazionale e invece è tra le prime per quello che sta combinando in Africa. L'Unione Europea dovrebbe sanzionare queste nazioni come la Francia che stanno impoverendo questi posti ed è necessario affrontare il problema anche all'Onu", ha detto il vicepremier. "Ci sono decine di stati africani in cui la Francia stampa una propria moneta, il franco delle colonie, e con quella moneta si finanzia il debito pubblico francese. Macron prima ci fa la morale e poi continua a finanziare il debito pubblico con i soldi con cui sfrutta i paesi africani". E poi in merito ai vari messaggi di cordoglio espressi sui naufragi commenta: "Lacrime di coccodrillo”.

"Nel 2050 ci saranno 2 miliardi e mezzo di persone in Africa. Se non agiamo adesso, avremo milioni di migranti che si sposteranno" verso l'Europa. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, ribadendo la necessità di intervenire in Africa con un massiccio piano di investimenti della Ue e commentando le ultime morti in mare di immigrati. "Bisogna risolvere in Africa il problema" dell'immigrazione "bisogna lavorare lì, investire in Africa per impedire che le persone partano da laggiù" e, ha aggiunto, "serve fare accordi coi Paesi di origine". Tajani ha anche ricordato di aver "proposto la lista nera delle organizzazioni di trafficanti, di esseri umani, di droga e di armi" e che "è stato bloccato, ridotto del 90 per cento, il transito dal Niger", "ma questo non basta".

"Non possiamo rassegnarci ad accettare la morte di tanti poveri innocenti. Il Mediterraneo deve essere un mare di pace, non una fossa comune". Lo ha dichiarato il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, durante la sua visita a Palermo, in riferimento ai naufragi nel Mediterraneo.

Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti. Basta ai venditori di illusioni, basta a chi fa propaganda su queste tragedie, basta a chi cerca scorciatoie con leggi che negano i diritti, alimentano illegalità e disperazione". Questo il tweet, a firma di Luigi Ciotti, postato da Libera commentando la strage di migranti avvenuta ieri nelle acque del Mediterraneo.

"Perder tempo significa morire. Mentre Open Arms è bloccata in porto a Barcellona, 8 persone al giorno muoiono nel Mediterraneo. #FreeOpenArms". Questo il testo di un tweet di Open Arms, la ong bloccata nei porti spagnoli dopo il divieto di salpare imposto dalla capitaneria di porto di Barcellona.