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Nuove stragi nel Mediterraneo, oltre 160 migranti morti e dispersi

Mediterraneo, 20 Gen 2019 - Il 2019 si apre, precisamente il 19 Gennaio, con 117 migranti morti annegati nelle scorse ore in un naufragio a nord della Libia. Tra questi disperati della fame e guerre vi erano tantissime donne, alcune incinte, vittime delle violenze fisiche dei carcerieri libici protetti da Salvini e compagni di questo governo che stanno mostrando zero umanità. Di questi morti 53 sono scomparsi tra i flutti nel mare Alborán nei giorni scorsi e di cui solo oggi giunge notizia.

È questo il tragico bollettino che nel giro di 24 ore ha riacceso allarme e sgomento sul dramma dei migranti. Invece la sera del 18 gennaio scorso, si è avuta notizia di un gommone semi affondato davanti a Tripoli, partito giovedì sera con 120 persone a bordo. Solo 3 di loro si sono salvati, grazie all'intervento della Marina militare italiana. Portati a Lampedusa, hanno raccontato agli operatori dell'Oim il drammatico epilogo di un viaggio disperato: dopo circa undici ore di navigazione, il gommone si è sgonfiato e le persone sono via via cadute in mare. A parte i 3 - due sudanesi e un gambiano - sarebbero tutti annegati. Tra loro dieci donne, una delle quali incinta, e due bimbi, uno di appena due mesi. Provenivano soprattutto da Nigeria, Camerun, Gambia, Costa d'Avorio e Sudan. Traumatizzati e sotto choc, hanno infine raccontato di essere rimasti tre ore in acqua, prima di essere recuperati, assistendo alla tragedia.

A confermare l'assenza di superstiti, la nave mercantile inviata ieri dalle autorità libiche nella zona in cui era stato avvistato il gommone. La Guardia Costiera italiana ha spiegato che "l'operazione, sotto il coordinamento libico, si è conclusa nella notte di ieri dopo l'intervento di un elicottero della Marina Militare italiana, che ha tratto in salvo tre naufraghi; una nave mercantile dirottata dai libici, giunta in zona, ha effettuato un'attività di ricerca, non trovando alcuna traccia del gommone".