Cagliari, 9 Gen 2019 - Successivamente il presidente ha invitato il relatore e la Giunta ad esprimere il parere sugli emendamenti: Il relatore Giuseppe Meloni (Pd) ha espresso parere contrario su tutti gli emendamenti mentre, per la Giunta, il vice presidente Raffaele Paci ha annunciato la decisione di rimettersi all’Aula.
È iniziato quindi il dibattito sull’art.1 e sugli emendamenti.
Il consigliere del Pd Franco Sabatini ha definito il titolo della legge «molto discutibile perché intervenire sulle Province significa intervenire sulla legge istitutiva, invece questa legge istituisce una sola Provincia senza tenere conto delle condizioni in cui versano le altre, per esempio il Sarrabus ha come capoluogo Carbonia pur essendo distante più di 200 chilometri, non ha nessuna relazione col Sulcis ed oltre alla difficoltà per i cittadini non c’è alcuna omogeneità: ecco perché occorre rivedere complessivamente l’organizzazione amministrativa della Regione anzichè lasciar fuori molti territori da ogni progetto di riforma».
Il consigliere di Art.1-Sdp Luca Pizzuto si è detto «favorevole alla Gallura ma se si approvasse la legge così com’è si consumerebbe una profonda ingiustizia contro tutti gli altri territori, per cui ribadisco l’invito tutti ad un maggiore senso di responsabilità anche perché a termini di regolamento il Consiglio può lavorare fino all’ultimo giorno utile per fare una legge utile a tutta la Sardegna».
Il consigliere del Pd Luigi Lotto ha espresso dispiacere per il nervosismo della minoranza, lo sono anche io, ha affermato, «e vorrei dire che poco fa sono uscito utilizzando uno strumento del regolamento, come è accaduto in questa e nelle precedenti legislature ed inoltre annuncio che se non approvo il provvedimento farò in modo che non vada avanti, perché sono convinto che si debbano ascoltare tutti i Sindaci della Sardegna e non solo quelli di un territorio». Ribadisco perciò, ha continuato, «il mio appello non per affossare la legge ma per prenderci qualche giorno di tempo per trovare una soluzione condivisa in modo da spiegare i cambiamenti intervenuti dopo il voto sul referendum costituzionale: la linea secondo la quale oggi si può fare una nuova Provincia e domani si vedrà in base ai rapporti di forza non la condivido».
La consigliera Rossella Pinna, anch’essa del Pd, ha sostenuto che «è sbagliato non far tornare la legge in commissione forse anche sulla spinta di voler andare nei territori a fare campagna elettorale». La Gallura è un territorio ricco con indicatori economici tutti positivi compreso l’aumento demografico, ha aggiunto, «io invece provengo da uno dei territori più poveri d’Italia e chi ha di più dovrebbe mostrare maggiore generosità, almeno la stessa mostrata dal Medio Campidano quando con i suoi consiglieri ha approvato il Mater Olbia». Oggi al contrario, ha concluso, «si vuole portare a casa un risultato senza dare ad altri nemmeno una possibilità e dispiace che questa linea sia stata appoggiata anche dal relatore, mio collega di gruppo che peraltro stimo».
Il consigliere di Art.1-Sdp Eugenio Lai ha definito «un errore il braccio di ferro in corso all’interno del Consiglio, perché la discussione non deve concludersi con la spartizione dei torti e delle ragioni dato che tutti hanno commesso errori; dal centro destra con un referendum senza soluzioni al centro sinistra con la legge di riforma delle autonomie, oggi totalmente superata perché ha detto che le Province devono esistere».
Il consigliere Francesco Agus (Campo progressista) ha contestato in apertura l’equazione secondo la quale «all’aumento degli Enti locali corrisponde un aumento dello sviluppo economico, abbiamo già vissuto quella stagione e ne paghiamo ancora gli errori, fermo restando che la maggioranza deve fare la maggioranza e consentire l’approvazione delle leggi mentre l’opposizione fra un altro mestiere».
In conclusione, ha detto Agus, «ritengo che alcuni emendamenti siano da ritirare o riportare in commissione ma non si può continuare a lavorare con una opposizione che ha l’appoggio esterno della maggioranza, a questa operazione non sono disponibile».
Successivamente l’Aula ha respinto gli emendamenti n.61 e 60, con una “coda” di dibattito nel quale hanno preso la parola numerosi consiglieri: Sabatini (Pd), Pizzuto (Art.1-Sdp), Lotto, Collu e Pinna (Pd), Lai (Art.1-Sdp), Fasolino e Alessandra Zedda (FI). Gli esponenti della maggioranza hanno insistito negli appelli alla ricerca di una soluzione positiva ribadendo la necessità di allargare il discorso della riforma ad altri territori, mentre l’opposizione ha accusato la maggioranza di fare ostruzionismo a se stessa, dopo essere rimasta in silenzio nei 2 anni trascorsi dalla riforma delle autonomie.
Al termine dello scrutinio dell’emendamento n.59 è stata registrata la mancanza del numero legale e, di conseguenza, il presidente ha sospeso la seduta (per almeno 30 minuti, secondo il regolamento) convocando la conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa dei lavori, il presidente ha messo in votazione l’emendamento n.59 riscontrando nuovamente la mancanza del numero legale.
Il presidente ha quindi riconvocato il Consiglio per mercoledì prossimo 16 gennaio alle ore 11.00. Com