Castelsardo (SS), 9 Gen 219 – Nelle prime ore di questa mattina a Castelsardo (SS), i Carabinieri della Compagnia di Porto Torres hanno dato esecuzione a cinque misure cautelari emesse dal Tribunale di Sassari nei confronti dei presunti responsabili del decesso per overdose di Roberto Borrielli, avvenuto il 2 luglio 2018 all’interno di un terreno abbandonato nella periferia di quel comune.
Le risultanze investigative raccolte dai militari della Stazione cc di Castelsardo - che ha operato in simbiosi con il Nucleo Operativo della Compagnia di Porto Torres – hanno permesso di ricostruire accuratamente gli ultimi momenti di vita della vittima, che secondo l’esito dell’esame autoptico è deceduta per “tossicosi acuta da assunzione di stupefacenti”. Oltre ad aver individuato lo spacciatore che gli aveva ceduto i grammi di cocaina “fatali”, gli investigatori dell’Arma hanno disarticolato una florida attività di spaccio di cocaina e altre sostanze psicotrope che vedeva protagonisti proprio i cinque indagati e come base operativa la cittadina di Castelsardo.
Il risultato è stato conseguito attraverso metodi tradizionali d’indagine ma anche grazie ad intercettazioni telefoniche, che hanno consentito ai carabinieri di raccogliere i gravi e concordanti indizi di colpevolezza che sono stati pienamente condivisi in primis dal Pubblico Ministero titolare dell’indagine e conseguentemente dallo stesso Giudice per le Indagini Preliminari. Durante le intercettazioni, l’attività di spaccio è stata ampiamente monitorata nonostante il tentativo di dissimularla con l’utilizzo di linguaggio criptico ed elusivo finalizzato a fissare gli appuntamenti lontano da occhi indiscreti per poi cedere metadone e/o cocaina in tutta tranquillità.
In particolare B.P., di 56 anni, è indagato per aver causato la morte di Roberto Borrielli cedendogli l’ultima e letale dose di cocaina nonché per avere, nel periodo compreso tra i mesi di luglio e settembre 2018, spacciato quantità consistenti di droga nella piazza di Castelsardo a più di dieci persone, tutte segnalate alla Prefettura di Sassari come assuntrici di stupefacenti. E proprio in considerazione della pericolosità sociale del B.P., sono state ravvisate esigenze cautelari personali e pertanto i militari gli hanno notificato la misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, imponendogli il divieto di comunicare con ogni mezzo.
Nel corso di diverse perquisizioni domiciliari il personale dell’Arma ha rinvenuto altra cocaina e circa 4.500 euro in contanti in banconote di piccolo taglio che gli investigatori hanno sequestrato ritenendole provento dello spaccio.
Ai restanti quattro indagati i militari hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria.