Roma, 1 Gen 2019 - Nel discorso di fine anno, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affermato che "sentirsi comunità significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri" e che "battersi per le proprie idee" va fatto rifiutando "l'astio, l'insulto, l'intolleranza che creano ostilità e timore".
Mattarella ha poi sottolineato come sia "particolarmente forte la domanda di sicurezza". "Non sono ammissibili zone franche", ha affermato il presidente, aggiungendo che "la vera sicurezza si realizza garantendo i valori positivi della convivenza" e che "sicurezza è anche lavoro, istruzione più equa, distribuzione delle opportunità per i giovani, attenzione per gli anziani, serenità per i pensionati, dopo una vita di lavoro".
Il capo dello Stato ha quindi ricordato che "il nostro Paese è ricco di solidarietà. Spesso la società civile è arrivata, con più efficacia e con più calore umano, in luoghi remoti, non raggiunti dalle pubbliche istituzioni". ”È l'Italia che 'ricuce' e che dà fiducia, così come fanno le realtà del Terzo settore, del No profit, che rappresentano una rete preziosa di solidarietà. Anche per questo vanno evitate 'tasse sulla bontà'". "Non dobbiamo avere timore di manifestare buoni sentimenti, che rendono migliore la nostra società". E poi: "Il modello di vita dell'Italia non può essere e non sarà mai quello degli ultras violenti degli stadi di calcio. Lo sport è un'altra cosa".
"Esortare a una convivenza più serena - ha aggiunto Mattarella - non significa nascondere carenze, condizionamenti, errori e approssimazioni. Molte sono le questioni che dobbiamo risolvere. La mancanza di lavoro che si mantiene a livelli intollerabili. L'alto debito pubblico che penalizza lo Stato e i cittadini e pone una, pesante, ipoteca sul futuro dei giovani", come la ridotta capacità competitiva del nostro sistema produttivo e le carenze, e il deterioramento, di infrastrutture.
"Dobbiamo avere fiducia in un cammino positivo. Ma non ci sono ricette miracolistiche. Soltanto il lavoro tenace produce risultati concreti."
Il presidente ha quindi sottolineato che nel tempo sono stati raggiunti "traguardi consistenti", e ha citato come esempio i quarant'anni del Servizio sanitario nazionale. "L'universalità, e la effettiva realizzazione dei diritti di cittadinanza sono state grandi conquiste della Repubblica: il nostro Stato sociale rappresenta un modello positivo. Da tutelare".
Entrando nella parte più politica del discorso, Mattarella ha ricordato che "ieri ho promulgato la legge di bilancio, nei termini utili a evitare l'esercizio provvisorio. Avere scongiurato la apertura di una procedura di infrazione da parte dell'Ue, per il mancato rispetto di norme liberamente sottoscritte, è un elemento che rafforza la fiducia e conferisce stabilità".
Tuttavia, "la grande compressione dell'esame parlamentare, e la mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali, richiedono adesso un'attenta verifica dei contenuti". "Mi auguro - vivamente - che il Parlamento, il Governo, i gruppi politici trovino il modo di discutere, costruttivamente, su quanto avvenuto; e assicurino, per il futuro, condizioni adeguate di esame e di confronto".
Il presidente ha poi ricordato che "la dimensione europea è quella in cui l'Italia ha scelto di investire, e di giocare il proprio futuro; e, al suo interno, dobbiamo essere voce autorevole". Mattarella ha poi rinnovato "un pensiero di grande solidarietà ai familiari di Antonio Megalizzi, vittima di un vile attentato terroristico, insieme ad altri europei". Megalizzi "comprendeva che le difficoltà possono essere superate rilanciando il progetto dell'Europa dei diritti, della lotta all'odio, della pace". E poi: "Quest'anno saremo chiamati a rinnovare il Parlamento europeo. E' uno dei più grandi esercizi democratici al mondo: più di 400 milioni di cittadini europei si recheranno alle urne. Mi auguro che la campagna elettorale si svolga con serenità, e sia l'occasione di un serio confronto sul futuro dell'Europa".
Il presidente ha poi rivolto un saluto alle Forza dell'Ordine e alle Forze armate, il cui impegno "rende onore all'Italia". Mattarella ha aggiunto che "la loro funzione non può essere snaturata, destinandoli a compiti non compatibili con la loro elevata specializzazione".
Il capo dello Stato ha quindi espresso vicinanza alle popolazioni colpite dai terremoti dell'Italia centrale, alle famiglie sfollate di Genova e della zona dell'Etna, ribadendo che "la Repubblica assume la ricostruzione come un impegno inderogabile di solidarietà".
Mattarella ha inoltre rivolto gli auguri ai cinque milioni di immigrati che vivono nel nostro Paese e ha infine ringraziato Papa Francesco "per il suo magistero volto a promuovere la pace, la coesione sociale, il dialogo e l'impegno per il bene comune".
Il presidente ha concluso il suo discorso tornando a evidenziare quanti si impegnano "in attività di grande valore sociale" e ha ricordato una sua recente visita a un Centro di cura per l'autismo di Verona, dove ha ricevuto in dono quadri e disegni lì realizzati. I disegni "esprimono creatività e capacità di comunicare e partecipare" e per questo "ne ho voluto collocare uno, questa sera, accanto a me".