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Catania, sono almeno 600 gli sfollati, prima notte in auto o in hotel

Catania, 27 Dic 2018 - Prima notte da sfollati per oltre 600   persone nel catanese, le cui abitazioni sono state colpite dal   terremoto di martedì notte. Altre centinaia di persone hanno preferito dormire in auto, nei pressi della propria abitazione, per paura di   altre scosse. La notte è stata relativamente tranquilla. Sono state   registrate diverse scosse ma tutte di bassa intensità. Continua, intanto, l'eruzione dell'Etna con la presenza di attività stromboliana dai crateri sommitali.

Oggi i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono attesi nei luoghi colpiti dal terremoto. Di Maio   arriva di mattina mentre il leader leghista è atteso nel pomeriggio.   Sempre nel pomeriggio si terrà un vertice in prefettura a Catania per   fare il punto sulla situazione. Oggi il presidente della Regione   Sicilia, Nello Musumeci, riunirà anche la giunta a Catania per   dichiarare lo stato di calamità.

Sono 28 i feriti e 370 circa gli sfollati dopo il terremoto di magnitudo 4.8 che ha colpito il 26 dicembre la zona di Acireale in provincia di Catania. Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli intervenendo a 'Radio anch'io' su Radio 1 Rai sottolineando che sono 1.600 le richieste di verifiche degli edifici. "Abbiamo registrato 10 feriti che sono stati assistiti dal servizio di pronto soccorso e altre 18 persone che si sono recate spontaneamente all'ospedale di Acireale per medicazioni varie, ma non ci sono feriti gravi", ha detto Borrelli "Sotto il profilo dei danni abbiamo avuto 1.600 richieste di sopralluoghi da parte della popolazione che risiede in questi territori. Questa notte abbiamo ospitato 370 persone circa, 323 negli alberghi e 45 in strutture scolastiche, mentre 37 persone che vivevano in strutture per anziani sono state spostate ad Acireale", ha aggiunto.

La Giunta di governo della Regione Siciliana si riunirà oggi pomeriggio - in seduta straordinaria - per dichiarare lo stato di calamità, con la contestuale richiesta a Roma della dichiarazione di emergenza. L'appuntamento è alle ore 17 nella sede etnea della Regione Siciliana. Lo ha deciso il presidente Nello Musumeci, al quale nel frattempo sono arrivate anche le telefonate di solidarietà e vicinanza dei colleghi della Liguria Giovanni Toti e del Molise Donato Toma, i quali hanno dato la loro disponibilità ad inviare in Sicilia propri uomini e mezzi.

Il sisma si è verificato alle 3:19 ad una profondità di solo un chilometro. I crolli hanno interessato circa 15 abitazioni private ed anche alcune chiese: in quella della Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale, sono venuti giù il campanile e la statua di Sant'Emidio, protettore dei terremotati, e danni si sono registrati nella Chiesa madre di Aci Sant'Antonio.

I paesi più colpiti sono Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant'Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina.

I quattro componenti di una famiglia di quattro persone - madre, padre e due figli minori - hanno visto crollare le pareti della loro casa. "Eravamo a letto - ha raccontato il padre - ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetto dalle macerie: siamo vivi per miracolo".

Ventotto le persone che hanno fatto ricorso alle cure mediche: dieci soccorse dalle ambulanze, 18 si sono recati negli ospedali.

Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha convocato il Comitato operativo e fatto un sopralluogo nella zona interessata dal sisma. Poi un vertice in prefettura a Catania con il sindaco e i primi cittadini dei comuni interessati.

Chiuso per lesioni sospette un tratto dell'A18 mentre l'aeroporto di Catania resta pienamente operativo.

Per cinque ore, dalle 3.20 - subito dopo l'evento sismico - e le 8.50, c'è stato uno stop della circolazione ferroviaria sulle linee Messina-Siracusa e Catania-Palermo. In poche ore, dopo le necessarie verifiche è stato riaperto al traffico anche il casello di Acireale, sull'autostrada Messina-Catania, chiuso nell'immediatezza del sisma.

La scossa di stamane era stata preceduta da uno sciame sismico iniziato verso mezzanotte, una sismicità che secondo il direttore dell'Ingv di Catania, Eugenio Privitera "non lascia tranquilli" e che ricorda "quella dell'ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea, è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove è pericolosa". Privitera esclude però il collegamento con la recente attività dello Stromboli" perché appartengono a due contesti geodinamici diversi".

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