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Manovra: “Totale accordo” tra Conte, Salvini e Di Maio. Ecotassa solo per le auto di lusso

Roma, 17 Dic 2018 - "Totale accordo" tra il premier Giuseppe Conte e i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini sui numeri e i contenuti della proposta da mandare a Bruxelles, ieri sera al vertice a Palazzo Chigi sulla manovra. Lo si apprende da fonti di governo e della Lega.

Circa quattro le ore di colloqui per trovare un compromesso sulle misure della manovra e sulla proposta da mandare a Bruxelles con il deficit al 2,04%. Fonti di Palazzo Chigi indicano che la riunione tra il premier, Giuseppe Conte, i due vice premier, e il ministro dell'Economia Giovanni Tria, si è conclusa con un totale accordo tra Conte, Salvini, Di Maio sui numeri e i contenuti della proposta da mandare a Bruxelles. E sempre da Palazzo Chigi vengono smentite le ipotesi di dimissioni del presidente del Consiglio così come tensioni nel governo.

Tra i dossier più delicati la cosiddetta ecotassa, con la netta opposizione della Lega. Accordo dunque trovato nel vertice. Il bonus malus si applicherà soltanto per i suv e le auto extra lusso. Previsti bonus fino a 6mila euro per auto elettriche e ibride. In sostanza l'ecotassa non si applicherà sulle utilitarie, ma solo su auto con emissioni con 20 punti in più rispetto alla norma originaria. Sono state inoltre aumentate le colonnine per la ricarica elettrica.  Accordo anche su riduzione tariffe Inail per 600 milioni. Bonus cultura solo per libri.

Inoltre, il bonus cultura, a contributo invariato, sarà finanziato solo per acquistare eBook e libri, non per i concerti e i cinema. Fondi per le buche di Roma e metro. Nel vertice di maggioranza è stata trovata anche l'intesa per innalzare la soglia per gli appalti diretti da 40 a 200.000 euro da parte dei sindaci.

Salvini e Di Maio hanno trovato un compromesso anche sulle pensioni d'oro, altro capitolo che aveva alimentato più di una divergenza. La misura voluta dal Movimento 5 Stelle riguarderà solo la quota di pensione che supera i 90 mila euro lordi l'anno, se non coperta da contributi. Sarà per scaglioni e progressivo. Del 10% per la quota di pensione tra i 90 mila e i 130 mila euro, per salire fino al 40% per la parte che supera i 500 mila euro lordi. I fondi ricavati serviranno a finanziare la proroga di opzione donna, il meccanismo che consente di lasciare il lavoro in anticipo con il ricalcolo contributivo dell'assegno.

Fonti di Palazzo Chigi assicurano che le coperture per arrivare al 2,04% del deficit/Pil ci sono. Le risorse che mancano - che ammonterebbero a circa 3 miliardi - sarebbero state trovate nelle pieghe del bilancio dello Stato.

Difficile che il testo della manovra approdi martedì in Aula. Il voto sugli emendamenti in commissione Bilancio al Senato, previsto ieri, partirà solo oggi. A stabilire lo slittamento delle votazioni una riunione dei capigruppo. Diventa improbabile, dunque, che i lavori della commissione possano concludersi entro domani per consentire l'approdo del provvedimento in Aula martedì. Due le strade che potrebbero aprirsi: o la manovra andrà in Aula senza mandato ai relatori o sarà necessario rimettere mano al calendario dell'Assemblea.

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