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Maltempo, 12 morti in Sicilia. Fiume travolge villetta: annientate 2 famiglie

Cagliari, 5 Nov 2018 - L'ultima ondata di maltempo ha provocato un'autentica strage in Sicilia con almeno 12 vittime: 9 tra cui due bimbi e un 15enne a Casteldaccia, nel Palermitano, dove un fiume in piena ha riversato un'ondata di fango e acqua che ha travolto una villetta annientando due famiglie.

Un 44enne è deceduto a Vicari, sempre nel Palermitano, e una coppia di turisti tedeschi è annegata nella propria auto a Cammarata, in provincia di Agrigento. A questi si aggiunge un disperso a Corleone, un medico di 40 anni che si stava recando nell'ospedale del paese.

In Sicilia si è recato il premier Giuseppe Conte, che ha sorvolato in elicottero le zone più colpite e ha reso omaggio alle salme delle vittime di Casteldaccia. Il premier ha annunciato un Cdm in settimana per gli interventi nelle zone colpite dal maltempo e lo stato di emergenza.

Terribile la dinamica della tragedia nel paesino del palermitano dove nella tarda serata di sabato è stata sommersa dalla piena del torrente Milicia una villetta in cui si erano riunite due famiglie imparentate residenti a Palermo: morti nonni, figli, zii e nipoti. Unico superstite Giuseppe Giordano, commerciante di Palermo che amava quella villetta, salvatosi perché rimasto aggrappato a un albero, rimasto solo con la sua figlia di 12 anni, Asia, scampata alla morte perché era uscita poco prima con lo zio Luca. Erano arrivati in quel villino un paio di giorni fa per il ponte di Ognissanti.

La Protezione Civile Regionale mantiene anche per lunedì 5 le condizioni di pre-allerta, con un bollettino diffuso che, sia per il rischio idrico sia per il rischio idrogeologico, riporta livello giallo.

"È ancora tutto da valutare. Stiamo accertando se gli edifici interessati dalla piena del fiume Milicia siano stati costruiti nel rispetto delle leggi e con le concessioni necessarie. Da primissime valutazioni, però, fatte sorvolando la zona, alcune costruzioni sembra siano molto più vicina all'alveo dei 150 metri di rispetto imposti dalle norme". Lo dice il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio che ha aperto un'inchiesta sulla tragedia di Casteldaccia. L'ipotesi di reato non è stata ancora definita. "Stiamo valutando", ha detto Cartosio.

"È stato un evento improvviso", ha detto appena giunto a Casteldaccia il procuratore Ambrogio Cartosio, "una massa d'acqua è piombata sul villino. Dobbiamo accertane la causa. L'origine della massa d'acqua che ha invaso l'immobile e ha annegato gli occupanti, è da accertare, potrebbe essere il fiume Milicia. Ma dobbiamo vedere anche l'origine del villino", dove una famiglia è stata sterminata dalla furia dell'acqua, "perché c'è un vincolo che non consente di costruire vicino al fiume, entro i 150 metri". Il magistrato ha compiuto un sorvolo in elicottero con i carabinieri.

"La casa travolta dal fiume era abusiva e pendeva dal 2018 un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell'immobile davanti al Tar. Da quanto ci risulta ancora il Tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile". Lo dice il sindaco di Castedaccia, Giovanni Di Giacinto, in merito all'immobile travolto dalla piena del fiume in cui sono morte 9 persone.

Un territorio devastato dall'abusivismo. Almeno due lottizzazioni abusive, case fuorilegge con fognature che scaricano nel fiume. È il quadro descritto da Giuseppe Virga, sindaco di Altavilla Milicia, comune confinante con quello di Casteldaccia in cui nove persone, stanotte, sono morte per l'esondazione del fiume Milicia, il corso d'acqua che separa i due comuni. "Da assessore e poi da sindaco - racconta - ho fatto prima segnalazioni verbali ai carabinieri, poi un esposto alla procura di Termini Imerese insieme all'ex sindaco di Casteldaccia Fabio Spatafora".

Proseguono senza sosta le ricerche del medico palermitano Giuseppe Liotta, 40 anni, che aveva cercato di raggiungere ieri Corleone per essere regolarmente al lavoro nonostante l'allerta meteo. Da ieri non si hanno notizie. L'ultima telefonata l'ha fatta alla moglie Floriana, pediatra oncoematologa, con cui ha due figli piccoli. Ha detto di essere confuso e di non capire dove si trovasse. Ha chiesto alla moglie di lanciare l'allarme e geolocalizzarlo attraverso il telefonino. Dopo quella telefonata non si hanno avuto più notizie. L'auto, una Tiguan di colore bianco, è stata ritrovata chiusa a chiave in contrada Raviotta. Per cercarlo si stanno impiegando i cani e i droni e domani si alzeranno in volo anche gli elicotteri

“In Cdm stato emergenza più regioni" "È stata una tragedia immane. La macchina dei soccorsi è intervenuta prontamente. E ringrazio la Protezione civile e chi è intervenuto", ha detto il premier Giuseppe Conte parlando con i giornalisti, alla prefettura di Palermo, al termine del vertice operativo sull'emergenza maltempo. Il presidente del Consiglio in mattinata ha fatto un sopralluogo in elicottero e poi ha visitato i familiari delle vittime.

"Il sistema infrastrutturale della nazione denuncia il logorio del tempo e richiede un piano di investimenti adeguato che stiamo attuando in manovra di bilancio", ha detto Conte.

"Le regioni più martoriate sono Calabria, Sardegna, Sicilia, e si sono aggiunti Veneto, Friuli, Liguria, le Province autonome di Trento e Bolzano, e oggi anche il basso Lazio. Stiamo esaminando tutte le richieste pervenute, e sicuramente nel prossimo Consiglio dei ministri, se necessario lo faremo straordinario perché non previsto, decreteremo lo stato di emergenza. Stiamo facendo un esame contabile delle somme esatte disponibili. Sicuramente, poi, le dovremo integrare". Così il premier dopo il vertice della task force in prefettura, a Palermo.

"Stop al pagamento delle tasse per le popolazioni colpite dall'ondata di maltempo". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini a margine della sua visita a Terracina (Latina). "Già in questa settimana - ha aggiunto - ci saranno i primi provvedimenti concreti ed efficaci del Governo nel Consiglio dei ministri

Nove delle vittime, e tra queste due bambini di uno e tre anni, si trovavano in una villa situata al confine dei comuni di Altavilla Milicia e Casteldaccia, non distante dall'autostrada Palermo-Catania. L'edificio è stato letteralmente sommerso dall'acqua del fiume Milicia, che ingrossato dalle piogge cadute ieri è uscito dagli argini. L'acqua è rapidamente arrivata al soffitto e le persone che si trovavano all'interno - due famiglie che si erano riunite per trascorrere insieme la serata- sono annegate. In due, un uomo e una bambina, sarebbero riusciti a salvarsi perché erano usciti per andare ad acquistare dei dolci. Una terza persona rimasta fuori dalla casa ha lanciato l'allarme col cellulare aggrappandosi a un albero.

Le vittime vivevano a Palermo, Santa Flavia e Bagheria (Palermo). Sono Rachele Giordano, di 1 anno; Francesco Rughoo, 3 anni; Federico Giordano, di 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano; il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni; il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, di 40; Nunzia Flamia, 65 anni. Drammatiche anche le testimonianze di alcuni degli abitanti che risiedono vicino alla villetta travolta dall'acqua. "E' una tragedia immane", ha detto il sindaco del paese, Giovanni Di Giacinto. Ù

Dopo le scene di disperazione davanti al luogo della tragedia a Casteldaccia Luca Rughoo ha fatto perdere le sue tracce. L'uomo è scampato alla strage del maltempo con la figlia Manuela e la nipote Asia perché si era allontanato con loro per andare a comprare dei dolci. Lo dicono i suoi familiari. Rughoo non risponde neanche al cellulare. A Casteldaccia l'uomo ha perso la moglie Monia Giordano, la madre Nunzia Flamia e il figlioletto di 3 anni Francesco.

La Procura di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta e la scientifica ha effettuato i primi rilievi. Il procuratore Ambrogio Cartosio che si è recato a Casteldaccia e ha sorvolato l'area in elicottero ha inviato in municipio i poliziotti per acquisire gli atti sull'abusivismo. Perché c'è anche questo tema al centro dell'inchiesta. "Esiste un vincolo, esistono delle norme - spiega - che impediscono di costruire a meno di 150 metri dai fiumi. E dobbiamo ora verificare se gli immobili travolti dal Milicia siano stati costruiti nel rispetto delle leggi e con le concessioni. Dai primi controlli sembra che non sia tutto in regola".

Per oggi il Dipartimento della Protezione civile ha emanato un'allerta arancione per quattro regioni: Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio.

Previsti ancora temporali e venti forti in Veneto, Friuli Venezia Giulia e regioni meridionali, in particolare Calabria e Puglia.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con le regioni coinvolte - alle quali spetta l'attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati - ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quelli emessi nei giorni scorsi. L'avviso prevede dalla serata di oggi, domenica 4 novembre, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere temporalesco, su Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Dalle prime ore di domani, lunedì 5 novembre, si prevede il persistere di precipitazioni, a prevalente carattere temporalesco, su Calabria e Puglia, specie settori ionici. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di lunedì 5 novembre, allerta arancione su parte di Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio.

È stata inoltre valutata allerta gialla sui settori occidentali del Piemonte, parte di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio, oltre che sulla Campania, su alcuni bacini di Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia e sull'intero territorio di Calabria, Sicilia e Sardegna.

“L'Unione Europea è in costante contatto con le autorità italiane per offrire assistenza se richiesta". Lo ha scritto su twitter il commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Christos Stylianides, che ha poi espresso le sue "sentite condoglianze alle famiglie delle vittime delle alluvioni in Sicilia".

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