Cagliari, 4 Nov 2018 - L'ultima ondata di maltempo ha provocato un'autentica strage in Sicilia con almeno 12 vittime: 9 tra cui due bimbi e un 15enne a Casteldaccia, nel Palermitano, dove un fiume in piena ha riversato un'ondata di fango e acqua che ha travolto una villetta annientando due famiglie.
Un 44enne è deceduto a Vicari, sempre nel Palermitano, e una coppia di turisti tedeschi è annegata nella propria auto a Cammarata, in provincia di Agrigento. A questi si aggiunge un disperso a Corleone, un medico di 40 anni che si stava recando nell'ospedale del paese.
In Sicilia si è recato il premier Giuseppe Conte, che ha sorvolato in elicottero le zone più colpite e ha reso omaggio alle salme delle vittime di Casteldaccia.
Terribile la dinamica della tragedia nel paesino del palermitano dove nella tarda serata di sabato è stata sommersa dalla piena del torrente Milicia una villetta in cui si erano riunite due famiglie imparentate residenti a Palermo: morti nonni, figli, zii e nipoti. Unico superstite Giuseppe Giordano, commerciante di Palermo che amava quella villetta, salvatosi perché rimasto aggrappato a un albero, rimasto solo con la sua figlia di 12 anni, Asia, scampata alla morte perché era uscita poco prima con lo zio Luca. Erano arrivati in quel villino un paio di giorni fa per il ponte di Ognissanti.
“È ancora tutto da valutare. Stiamo accertando se gli edifici interessati dalla piena del fiume Milicia siano stati costruiti nel rispetto delle leggi e con le concessioni necessarie. Da primissime valutazioni, però, fatte sorvolando la zona, alcune costruzioni sembra siano molto più vicina all'alveo dei 150 metri di rispetto imposti dalle norme". Lo dice il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio che ha aperto un'inchiesta sulla tragedia di Casteldaccia. L'ipotesi di reato non è stata ancora definita. "Stiamo valutando", ha detto Cartosio.
“È stato un evento improvviso", ha detto appena giunto a Casteldaccia il procuratore Ambrogio Cartosio, "una massa d'acqua è piombata sul villino. Dobbiamo accertane la causa. L'origine della massa d'acqua che ha invaso l'immobile e ha annegato gli occupanti, è da accertare, potrebbe essere il fiume Milicia. Ma dobbiamo vedere anche l'origine del villino", dove una famiglia è stata sterminata dalla furia dell'acqua, "perché c'è un vincolo che non consente di costruire vicino al fiume, entro i 150 metri". Il magistrato ha compiuto un sorvolo in elicottero con i carabinieri.
“È stata una tragedia immane. La macchina dei soccorsi è intervenuta prontamente. E ringrazio la Protezione civile e chi è intervenuto", ha detto il premier Giuseppe Conte parlando con i giornalisti, alla prefettura di Palermo, al termine del vertice operativo sull'emergenza maltempo. Il presidente del Consiglio in mattinata ha fatto un sopralluogo in elicottero e poi ha visitato i familiari.
"Il sistema infrastrutturale della nazione denuncia il logorio del tempo e richiede un piano di investimenti adeguato che stiamo attuando in manovra di bilancio", ha detto Conte.
"Le regioni più martoriate sono Calabria, Sardegna, Sicilia, e si sono aggiunti Veneto, Friuli, Liguria, le Province autonome di Trento e Bolzano, e oggi anche il basso Lazio. Stiamo esaminando tutte le richieste pervenute, e sicuramente nel prossimo Consiglio dei ministri, se necessario lo faremo straordinario perché non previsto, decreteremo lo stato di emergenza. Stiamo facendo un esame contabile delle somme esatte disponibili. Sicuramente, poi, le dovremo integrare". Così il premier dopo il vertice della task force in prefettura, a Palermo.
Nove delle vittime, e tra queste due bambini di uno e tre anni, si trovavano in una villa situata al confine dei comuni di Altavilla Milicia e Casteldaccia, non distante dall'autostrada Palermo-Catania. L'edificio è stato letteralmente sommerso dall'acqua del fiume Milicia, che ingrossato dalle piogge cadute ieri è uscito dagli argini. L'acqua è rapidamente arrivata al soffitto e le persone che si trovavano all'interno - due famiglie che si erano riunite per trascorrere insieme la serata- sono annegate. In due, un uomo e una bambina, sarebbero riusciti a salvarsi perché erano usciti per andare ad acquistare dei dolci. Una terza persona rimasta fuori dalla casa ha lanciato l'allarme col cellulare aggrappandosi a un albero.
Le vittime vivevano a Palermo, Santa Flavia e Bagheria (Palermo). Sono Rachele Giordano, di 1 anno; Francesco Rughoo, 3 anni; Federico Giordano, di 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano; il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni; il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, di 40; Nunzia Flamia, 65 anni. Drammatiche anche le testimonianze di alcuni degli abitanti che risiedono vicino alla villetta travolta dall'acqua. “È una tragedia immane", ha detto il sindaco del paese, Giovanni Di Giacinto.
Dopo le scene di disperazione davanti al luogo della tragedia a Casteldaccia Luca Rughoo ha fatto perdere le sue tracce. L'uomo è scampato alla strage del maltempo con la figlia Manuela e la nipote Asia perché si era allontanato con loro per andare a comprare dei dolci. Lo dicono i suoi familiari. Rughoo non risponde neanche al cellulare. A Casteldaccia l'uomo ha perso la moglie Monia Giordano, la madre Nunzia Flamia e il figlioletto di 3 anni Francesco. La Procura di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta e la scientifica ha effettuato i primi rilievi.
Ed è in ginocchio anche il nordest, in particolare nel bellunese in Veneto, ma anche in Trentino e in molte zone del Friuli. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, oggi sarà a Belluno e Venezia. Per oggi la Protezione civile ha segnalato allerta arancione in tutte e tre le regioni e anche in Emilia Romagna, Calabria e Sardegna.
"Scesi nei comuni del Cadore, a Rocca Pietore, Santo Stefano, San Pietro. Argini crollati, frane, strade mangiate dall’acqua, ettari di alberi abbattuti, devastazione alle case e alle attività. Ancora grazie a vigili del fuoco, protezione civile e a migliaia di volontari che con il loro intervento tempestivo hanno evitato danni peggiori a persone e cose". Così il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su Facebook sulla sua visita in Veneto sui luoghi colpiti dal maltempo. "Questa gente di montagna - aggiunge - è tutto fuorché rassegnata, è già al lavoro per ricostruire: dal governo daremo loro tutto l’aiuto possibile. Qui come in tutte le zone del nostro Paese martoriate dal maltempo".
"Non porto solo solidarietà, ma da alcuni giorni stiamo cercando soldi in cassetti e cassettini, penso che 250 milioni di euro siano già pronti per tutte le località colpite" ha detto il ministro giunto a Belluno con il Governatore del Veneto dopo aver sorvolato in elicottero le aree devastate dal maltempo eccezionale.