Oristano, 17 Ott 2018 - Nell’ambito di mirate indagini finalizzate alla prevenzione e repressione del fenomeno delle rapine e dei furti in abitazione, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Oristano, la scorsa notte, hanno arrestato tre persone sorprese in flagranza di reato mentre stavano cercando di accedere all’interno di una villa situata nella periferia di Mogoro.
I tre, Alberto Melis, di 51 anni, pluripregiudicato di Pabillonis, Andrea Piras, di 29 anni Damiano Zuddas, di 22 anni, entrambi di Dolianova (CA), alla vista dei poliziotti, hanno iniziato una rocambolesca fuga prima a piedi poi su una autovettura a bordo della quale sono stati poco dopo fermati e arrestati.
I reati loro contestati sono il tentato furto aggravato in abitazione, resistenza a Pubblico Ufficiale, il porto abusivo di armi da taglio e l’utilizzo di strumenti idonei a interrompere le comunicazioni radio e Gsm.
Nell’autovettura dei tre è stato infatti rinvenuto un “Jammer” utilizzato per far in modo che nessuno lì presente potesse utilizzare apparecchi radio o telefoni per dare l’allarme e contattare i numeri di emergenza, ma anche per bloccare l’impianto di allarme che, se azionato, avrebbe inviato alcune chiamate al 113 e al 112.
Gli agenti in servizio anti rapina, hanno notato l’autovettura con le tre persone a bordo aggirarsi con fare fortemente sospetto nella zona residenziale del paese, hanno così iniziato una attenta osservazione di quanto i tre stessero facendo e contattato i colleghi che espletavano lo stesso servizio nei paesi limitrofi.
Quando poi hanno notato due di loro indossare i passamontagna e scavalcare il muro di recinzione della villa è scattato il blitz, finalizzato a prendere i ladri prima che facessero accesso all’interno dell’abitazione tutelando così le persone lì presenti; il terzo, invece, a bordo della sua auto faceva da palo e azionava il dispositivo per interrompere le comunicazioni.
A seguito delle perquisizioni effettuate nelle abitazioni degli arrestati sono poi stati rinvenuti numerosi attrezzi da scasso, passamontagna, 330 cartucce di pistola e fucile illegalmente detenute, due caricatori di pistola e un lampeggiante identico a quelli utilizzati dagli stessi agenti che hanno effettuato gli arresti.
Quindi i tre sono stati rinchiusi nel carcere di Massama su disposizione dell’Autorità Giudiziaria e questa mattina sono poi stati portati davanti al giudice il quale ha convalidato gli arresti e disposto nei loro confronti la misura della custodia cautelare in carcere.