Macerata, 3 Ott 2018 - Luca Traini, 29 anni, autore della sparatoria a Macerata contro migranti del 3 febbraio scorso, è stato condannato a 12 anni per i reati di strage aggravata dall'odio razziale e porto abusivo d'arma.
Lo hanno stabilito i giudici della Corte d'assise di Macerata dopo una camera di consiglio durata meno di 2 ore. È stata così accolta la richiesta della Procura della Repubblica di Macerata. Oltre alla pena, l'imputato dovrà scontare poi anche tre mesi di libertà vigilata e dovrà risarcire le parti civili con somme da quantificare in sede civile.
"Ho avuto un'infanzia difficile ma non sono né matto né borderline". Prima della sentenza, Traini ha letto alcuni fogli scritti da lui, nei quali riconosce le sue colpe, si 'pente', e scrive: "Il mio gesto non è collegato al colore della pelle: un poco di buono può essere sia bianco sia nero".
All'inizio dell'udienza la Procura di Macerata ha depositato la relazione degli psicologi che hanno esaminato Traini durante la detenzione provvisoria nel carcere di Piacenza.
Traini, ora in carcere ad Ancona, era stato trasferito per qualche tempo nella casa circondariale emiliana dopo aver dato in escandescenze il 7 giugno scorso: poco prima aveva saputo che erano cadute le accuse di omicidio nei confronti di due dei tre pusher nigeriani (Lucky Awlima e Desmond Lucky) inizialmente arrestati per aver ucciso e smembrato la 18enne Pamela Mastropietro a Macerata - la ragazza aveva anche assunto eroina - insieme a Innocent Oseghale che tuttora in carcere per il massacro.