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Il Barbiere Di Siviglia al Teatro Lirico di Cagliari: il Factotum figaro è giunto in città

Cagliari, 28 Sett 2018 - Il Teatro Lirico di Cagliari ha riaperto ieri i battenti, dopo la pausa estiva, con la prima rappresentazione del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini.

Si tratta di un’opera che lo stesso Verdi aveva correttamente definito come “la più bella opera buffa che esista”, infatti, la rappresentazione è carica di elementi di comicità al pari di una commedia napoletana.

Manca il classico pathos amoroso, sostituito da un’ingarbugliata situazione in cui tre personaggi, ossia il Conte di Almaviva, Rosina e Bartolo, tentano di realizzare i propri desideri d’amore che risultano, tuttavia, essere incompatibili tra loro. Ecco che nel risolvere la situazione interviene, dietro lauto compenso ed in favore del Conte, Figaro, il barbiere o meglio il factotum della città di Siviglia “pronto a far tutto la notte e il giorno sempre d’intorno in giro sta”.

Rossini ha composto per quest’opera una delle musiche più coinvolgenti della lirica, a partire dall’overture (magistralmente interpretata per l’occasione dall’orchestra cagliaritana diretta dal maestro Gérard Korsten). D’altronde non è un caso che le sue melodie siano forse tra quelle più note, a partire dall’aria introduttiva di Figaro.

La composizione accompagna i personaggi e gli spettatori, consentendo un’immersione totale nella vicenda, come quando, alla chiusa del I Atto, Rossini esalta con le sue note la perdita di controllo sulla realtà di Bartolo.

Per quanto concerne lo spettacolo proposto dal lirico di Cagliari si può sottolineare, oltre alla ennesima prova di bravura dell’orchestra e del coro (quest’ultimo diretto dal maestro Donato Sivo), l’ottima performance degli interpreti. Giorgio Misseri (Conte d’Almaviva), Vincenzo Taormina (Bartolo), Aya Wazikono (Rosina), Christian Senn (Figaro), Luciano Leoni (Basilio), Lara Rotili (Berta), hanno dimostrato un grande affiatamento sul palco, una significativa capacità scenica oltre che canora, riuscendo progressivamente ad immedesimarsi sempre di più nei loro personaggi.

È bene però chiarire che non è tutto oro quello che luccica. Sarà forse un caso ma come accadde in occasione della prima assoluta dell’opera nel 1816, in cui lo spettacolo venne contestato a causa dell’eccessiva approssimazione dell’allestimento, anche nella serata di ieri si è ripetuta tale situazione. Al momento della chiamata alla ribalta, il pubblico ha contestato il regista Denis Krief per l’allestimento realizzato.

In particolare egli ha optato per una scenografia minimalista ma senza alcuna traccia di originalità, lasciando il pubblico confuso dinanzi a dei costumi e a degli arredi di scena incapaci di riflettere o accompagnare ciò che i personaggi realizzavano sul palco e dunque permettere quel pieno coinvolgimento che ogni spettatore si aspetta.

Sarebbe, comunque, ingiusto bocciare lo spettacolo date le molteplici note di merito che lo connotano a partire dalla musica. Si consiglia, pertanto, la visione a chi ama la lirica ed il teatro e non storce il naso per un allestimento particolare, fuori dall’ordinario. G.P.S.

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