Roma, 28 Sett 2018 - C'è l'intesa sulla "manovra del popolo", il governo ha annunciato che il rapporto deficit/pil sarà fissato al 2.4%, ben superiore a quanto chiedeva il Ministro dell'Economia Tria e soprattutto a quanto si aspettava la Commissione europea. "Abbiamo programmato il più consistente piano di investimenti pubblici che sia mai stato realizzato in Italia", dice il premier Giuseppe Conte. "Stiamo facendo del bene all'Italia e agli italiani", ha sottolineando, specificando poi l'introduzione di "meccanismi di controllo della spesa che impediscano il superamento" della soglia del 2,4%. Ma intanto oggi gli occhi sono puntati sui mercati e da subito i segnali non sono rassicuranti.
L'accordo sul deficit al 2,4% affronta ora il primo test con l'apertura dei mercati finanziari. Volano i rendimenti dei titoli di Stato italiani in apertura dopo l'annuncio di ieri sera di una manovra che vedrà il deficit al 2,4% del Pil. Il Btp 10 anni balza di 18 punti basi sopra il tetto del 3%, al 3,06%, con lo spread con il Bund a 257 punti.
Il cantiere della manovra è ancora in costruzione ma con la nota di aggiornamento del Def vengono poste le fondamenta per disegnare gli interventi della prossima legge di bilancio. Il governo ha fissato al 2,4% l'asticella del rapporto deficit/pil per l'anno prossimo dopo un lungo e faticoso braccio di ferro con il ministro dell'economia Giovanni Tria che non voleva discostarsi troppo dall'1,6%. I vice premier Salvini e Di Maio in una dichiarazione congiunta annunciano l'intesa. "Accordo raggiunto con tutto il governo sul 2,4" di deficit. "Siamo soddisfatti, è la manovra del cambiamento".
Ora il perimetro e le dimensioni della manovra dovranno affrontare il primo esame degli investitori. Scongiurato lo scenario peggiore e cioé innalzamento del deficit e dimissioni del ministro dell'Economia. Poi si aprirà il confronto con la Commissione europea. La decisione del governo di alzare il deficit 2019 al 2,4% potrebbe avere un impatto sul rating dell'Italia. A fine ottobre sono attesi i giudizi di Standard & Poor's e Moody's sulla revisione del rating e il rischio di un taglio del merito di credito è elevato, soprattutto da parte di Moody's. Un eventuale declassamento del rating dell'Italia magari accompagnato da un outlook negativo avvicinerebbe il rating in area no investment grade. Il giudizio di Moody's sull'Italia oggi è Baa2, appena due gradini sopra la classificazione "junk".
Il governo ha raggiunto una intesa sul deficit per il 2019. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, fisserà nel Def l'asticella dell'indebitamento al 2,4%. Lo riferiscono fonti dell'Esecutivo, dopo il vertice di maggioranza sulla Manovra. Sembrano così superate le perplessità di Tria.
Subito dopo, è iniziato il Consiglio dei ministri. All'ordine del giorno fra le altre cose la nota di aggiornamento del Def sulla quale si baserà la legge di Bilancio e che è stata oggetto del vertice sulla politica economica svoltosi prima della seduta del Governo. Poco prima delle 23, si è concluso il Consiglio dei ministri che ha approvato la Nota di aggiornamento al Def. Nel Documento sono contenuti gli obiettivi programmatici, tra cui il deficit/Pil fissato al 2,4% per tre anni e oggetto di una lunga discussione all'interno dell'esecutivo.
"Si è appena concluso il Consiglio dei Ministri. Vi garantisco che abbiamo lavorato con serietà e impegno per realizzare una manovra economica meditata, ragionevole e coraggiosa. È un intervento che migliorerà le condizioni di vita dei cittadini e assicurerà al nostro Paese una più robusta crescita economica e un più significativo sviluppo sociale". Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“Via libera alla pensione di cittadinanza che dà dignità ai pensionati. E con il superamento della Fornero, chi ha lavorato una vita può finalmente andare in pensione liberando posti di lavoro per i nostri giovani, non più costretti a lasciare il nostro Paese per avere un'opportunità". Lo dice il vicepremier Luigi DI Maio. "Non restano esclusi i truffati delle banche, che saranno risarciti con un Fondo ad hoc. Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini, per la prima volta non toglie ma dà", ha aggiunto.
"Abbiamo portato a casa la manovra del popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al reddito di cittadinanza, per il quale ci sono 10 mld, e rilancia il mercato del lavoro anche attraverso la riforma dei centri per l'impiego. Restituiamo futuro a 6 milioni e mezzo di persone", ha poi sostenuto Di Maio.
Dopo l'annuncio, alcune decine di militanti M5s, insieme ai parlamentari, hanno festeggiato davanti a Montecitorio. ''Sarà una Manovra espansiva''. Così il vicepremier Luigi Di Maio, sceso in piazza davanti a palazzo Chigi per unirsi per qualche minuto al flashmob dei parlamentari pentastellati, insieme agli altri ministri del movimento, durante la sospensione del Cdm. Una manovra che risponde alle esigenze di tanta ''gente che ha sofferto una vita e adesso può tornare a respirare'', dice il vice premier.
"Tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni. Nessun aumento dell'Iva. Pienamente soddisfatto degli obiettivi raggiunti". Così il vicepremier e ministro dell'interno Matteo Salvini a margine del vertice di governo sul Def.
Il Governo italiano sta andando in rotta di collisione con la Commissione europea. Lo scrive oggi il Wall street journal in versione online commentando la decisione dell'esecutivo di portare il prossimo anno in Deficit al 2,4% del Pil. "Il governo antiestablishment italiano - scrive il giornale - ha ampliato il target sul deficit per il prossimo anno, per finanziare le sue promesse elettorali, andando così verso una collisione con l'Unione europea". "Il governo - aggiunge il Esj - pressato dai populisti 5 Stelle e dal partito anti-immigrazione della Lega, ha inserito in budget un deficit del 2,4% del Pil, il triplo rispetto a quanto aveva pianificato il precedente governo.