Roma, 5 Sett 2018 - Continua la dialettica tra Lega ed M5s sulle priorità programmatiche da inserire nella prossima legge di bilancio. Matteo Salvini riunisce i suoi tecnici, capigruppo e sottosegretari al Viminale e stila la lista delle proposte - stop legge Fornero e flat tax in testa - assicurando però che la manovra rispetterà ogni regola. Un modo per abbassare i toni, apprezzato dai mercati che registrano un calo dello spread. Intanto Luigi Di Maio va in pressing sul reddito di cittadinanza, sul quale resta tiepido ma non pone veti l'alleato Salvini mantiene.
Sui temi economici il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini è intervenuto a Radio anch'io su Radiorai."Ieri abbiamo parlato delle priorità della Lega, il reddito di cittadinanza è una battaglia degli amici del Movimento 5 stelle che ci stanno lavorando, non entro nei campi altrui. Ma sarà nella manovra".
Già in un'intervista a Il Sole 24 Ore Salvini aveva delineato temi e priorità. E aveva fornito assicurazioni. "La nostra sarà una manovra seria. Se vogliamo governare a lungo non possiamo far saltare i conti. Il dibattito su 1,7 o 1,8 o 2,4 o 2,9 arriva alla fine. Prima ci mettiamo i contenuti. Ma non sforeremo alcunché".
Per il ministro dell'Interno e vice premier le priorità restano "Legge Fornero, con quota 100 da subito. Il costo per intervenire sulla Fornero, secondo Salvini, è 6-8 miliardi "ma abbiamo tre anni per fare tutto.
Avvio della flat tax a cominciare dai più piccoli, bisogna vedere se si parte dalle famiglie o dalle partite Iva. Pace fiscale ed Equitalia, questione non solo di giustizia ma anche di fondi che altrimenti non recupereremo mai. E tra l'altro potremmo estenderla anche alle multe, come molti sindaci ci chiedono. Poi accise sulla benzina, con l'obiettivo di annullare gradualmente quelle che hanno compiuto 60-80 anni di storia. Fatturazione elettronica obbligatoria 2019, che per i piccoli rischia di essere un aggravio di spesa non da poco. E poi c'è da liberare gli avanzi di bilancio dei comuni per le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria". Ù
“È chiaro - continua il vice premier - che non faremo tutto subito, ne' gli italiani se lo aspettano. Ci saranno opzioni a un anno, a due anni e a tre anni. Se vogliamo governare a lungo, non possiamo far saltare i conti". E il reddito di cittadinanza, "non è la mia specializzazione. Ma ovviamente ci sarà". E "fino a quando gli italiani non avranno l'aliquota al 15% gli 80 euro resteranno".
Sull'altro fronte a parlare è Luigi Di Maio, con un'intervista a Radio Radicale. "Entro fine anno potremmo avere una rivoluzione copernicana nello spendere i soldi degli italiani. Ovvero tutte le risorse disponibili si cominciano a spendere per un paese che per anni ha visto andare i soldi alle banche e invece adesso si comincia a spendere per gli italiani", dice il vicepremier, spiegando che al vertice che ci sarà stamattina sulla manovra ne seguiranno altri.
"Questo è il nostro obiettivo più grande, ma non si può prescindere da temi come il reddito di cittadinanza, il superamento della Legge Fornero ma anche altri interventi come ad esempio quelli sulle infrastrutture - penso a quelle del sud - o alle manutenzioni di quelle esistenti". Secondo di Maio, "l'intera manovra deve essere ispirata a un principio che è quello di non tornare dai cittadini e dover dire 'non ho potuto fare questo perché l'Europa non ce l'ha consentito'. Quella sarebbe una sconfitta. Non è una contrapposizione all'unione europea però deve essere chiaro a tutti che se mi si chiede di scegliere tra agenzie di rating, deficit-Pil e italiani io scelgo gli italiani".
Sul superamento del tetto del 3%, il vicepremier ha detto: "vedremo in base a quello che saranno le esigenze". Il governo opererà una revisione di spesa ma "quello che ci serve in più dovrà essere oggetto della contrattazione con l'Unione europea".
La flat tax è nel contratto di governo. Va, dunque, realizzata. Tuttavia, non dovrà favorire le classi più agiate. Così ancora Di Maio a Radio Radicale. "La flat tax è argomento da contratto di governo - ha detto - deve aiutare i più deboli e se favorisce i ricchi non va bene".