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Nave Diciotti: la Sanità marittima autorizza lo sbarco di 17 migranti, scendono in 12

Catania, 25 Ago 2018 - Quinta giornata bloccati al porto di Catania, la decima sulla Diciotti, per i migranti soccorsi e salvati dalla nave della Guardia costiera a Ferragosto in acque Sar maltesi. E intorno alle 18.30 è stato autorizzato lo sbarco per emergenza medica di 17 dei 150 migranti che sono a bordo: fonti del Viminale precisano che in questi casi non è necessario il via libera del ministero dell'Interno, lo sbarco è stato ordinato dall'ufficio di Sanità marittima. Si tratta di 11 donne eritree e 5 uomini, ma solo in 13 hanno messo piede sulla terraferma, in quanto 4 donne si sono rifiutate di scendere, perché intendono farlo solo con i loro compagni per i quali è però necessaria una preventiva autorizzazione da parte del Viminale.

I migranti, una volta sbarcati, sono stati portati nell'ospedale Garibaldi di Catania. Ed emerge intanto una terribile realtà: le 11 donne sono state violentate in Libia, i medici hanno accertato i segni delle violenze subite nei centri dei trafficanti di esseri umani e disposto il ricovero delle vittime nell'ospedale Garibaldi.

Cinque uomini hanno la scabbia, oltre che soffrire di malattie respiratorie infettive come la polmonite o la tubercolosi, e il sesto un'infezione urinaria. Dal pattugliatore della Guardia costiera tre giorni fa sono stati sbarcati 27 minorenni non accompagnati.

Venti migranti della nave Diciotti saranno accolti dall'Albania. La notizia viene data sul profilo Twitter della Farnesina dal ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi che nel post "ringrazia l'Albania per la decisione di accogliere 20 profughi della nave Diciotti. Un segnale di grande solidarietà e amicizia molto apprezzato dall'Italia", scrive il ministro.

Proprio mentre in procura a Roma il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, titolare dell'inchiesta sulla vicenda, ascoltava come "persone informate sui fatti" alcuni funzionari del ministero, dal Viminale hanno ribadito che "non cambia la linea della fermezza".

Si è conclusa dopo oltre 3 ore in Procura di Roma l'audizione di funzionari del Viminale preposti alle attività della nave Diciotti. I dipendenti del ministero dell'Interno sono stati ascoltati come persone informate sui fatti dal procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, titolare del fascicoli di indagine per sequestro di persona e arresto illegale, in merito al perdurare della permanenza a bordo della nave della Capitaneria di Porto di 150 migranti, da giorni ferma in porto a Catania. Il procuratore di Agrigento ha lasciato piazzale Clodio senza rilasciare dichiarazioni.

Il procuratore di Agrigento, a quanto si apprende ha ascoltato il capo del Dipartimento Libertà civili e Immigrazione, prefetto Gerarda Pantalone, e il vice capo del Dipartimento, prefetto Bruno Corda. L'inchiesta, aperta inizialmente per le ipotesi di sequestro di persona e arresto illegale, contestazioni che però potrebbero essere modificate dagli inquirenti, è finalizzata ad accertare se sia legittima o meno la privazione della libertà personale dei profughi in assenza di provvedimenti della magistratura.

Nel caso in cui, come ipotizza la Procura, sia stato commesso un reato, i magistrati, che procedono al momento a carico di ignoti, dovranno individuare i responsabili della violazione risalendo nella catena di comando a chi ha impedito lo sbarco. Nella delega data alla Guardia Costiera dai Pm di Agrigento c'è proprio un quesito relativo a questo punto, cioè all'accertamento delle responsabilità individuali visti la pluralità dei soggetti coinvolti nella vicenda. Da qui l'esigenza di sentire i funzionari del ministero dell'Interno che si sono occupati del caso.

"Sono tranquillissimo e sto lavorando, con buone prospettive, a una soluzione positiva. Ogni denuncia è per me una medaglia al valore", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. E poi: "Noi discutiamo con tutti, io incontro tutti e ascolto tutti", ma "con Orban c'è la condivisione di intenti di proteggere le frontiere esterne e di avere un'immigrazione illegale pari a zero nel nostro Paese e nel nostro continente". Salvini lo dice da Pinzolo (Trento), dalla festa della Lega, in diretta su RaiNews24. "L'unica soluzione è riportare queste persone da dove partono e quindi aiutare paesi come Libia, Tunisia e Marocco ad essere ospitali e accoglienti", spiega Salvini.

La vicenda della nave Diciotti con "la verifica del rispetto delle norme" deve essere inserita all'ordine del giorno del primo plenum fissato per il 5 settembre. È quanto chiedono i consiglieri del Csm Valerio Fracassi, Claudio Galoppi, Aldo Morgigni e Luca Palamara. "È innegabile appurare che oggi ci troviamo di fronte ad un'Europa divisa, ad un'Europa che vuole arrivare su Marte e poi si ferma a Catania! Davanti a una tale chiusura, l'Italia deve mostrarsi in grado di reagire. E quando lo fa, deve tenere sempre a mente un punto, chiaro e inequivocabile: la difesa e la tutela delle nostre Forze Armate", scrive su Facebook il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in merito alla vicenda della nave Diciotti.

Autorizzare lo sbarco dei profughi soccorsi "per l'estrema criticità della situazione a bordo".  La richiesta che arriva dal pattugliatore Diciotti ormeggiato al porto di Catania con 150 migranti, parte del report del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma sulla situazione a bordo. Il testo è stato inviato ai ministeri dell'Interno, dei Trasporti, della Difesa e degli Esteri, alla Procura nazionale antimafia e alle Procure di Palermo, Catania e Agrigento. Alcuni dei migranti - viene spiegato - hanno manifestato l'intenzione di attuare lo sciopero della fame, poi effettivamente attuato e registrato la richiesta di esporre un cartello dalla nave con la scritta "Please, help us", "per favore aiutateci". La Diciotti assicura il costante monitoraggio e la massima attenzione.

Ricorso urgente al Tar di Catania di Ong per la nave Diciotti. A presentarlo per conto delle Ong è l'avvocato molisano Salvatore Di Pardo. Secondo il legale la decisione presa dal ministro dell'Interno sarebbe illegittima perché i migranti sarebbero già in territorio nazionale e al momento non si conoscono gli atti formali che impedirebbero lo sbarco dei migranti. Secondo Di Pardo non si rintraccerebbero neanche le competenze delle decisioni al di là della indagine penale che è appunto contro ignoti.

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