Calabria, 21 Ago 2018 - Si fa sempre più grave il bilancio delle vittime per la piena del torrente Raganello, a Civita di Castrovillari, nel parco del Pollino, in provincia di Cosenza. È infatti salito a 10 il numero dei morti: ieri altri due cadaveri sono stati recuperati dai soccorritori, oltre ai quattro uomini e quattro donne rinvenuti morti in precedenza. Sono state rintracciate in Basilicata, sempre nel Parco del Pollino, le tre persone date per disperse da ieri pomeriggio.
Provengono da 5 regioni i 10 corpi finora recuperati dopo l'alluvione nella zona delle Gole del Raganello.
Ecco l'elenco ufficioso delle vittime. Paola Romagnoli di Bergamo, nata nel 1963, ricercatrice universitaria. Antonio de Rasis del 1986 di Trebisacce (Cosenza). Gianfranco Fumarola, del 1975, di Martina Franca (Taranto). Maria Immacolata Marrazzo, del 75 di Ercolano (Napoli). Carmela Tammaro, nata nel 1977 a Napoli. Antonio Santopaolo del '74 di Napoli. Miriam Mezzolla del 1991, di Taranto. Carlo Maurici, nato nel 1983 a Roma. Valentina Venditti del 1984, romana. Claudia Giampietro, del 1987 di Conversano (Bari).
Aperto fascicolo per reato di omicidio colposo La Procura della Repubblica di Castrovillari per la tragedia del Raganello ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio.
Tra le vittime anche una delle guide che accompagnavano gli escursionisti tra le gole della zona. Si tratta di Antonio De Rasis, 32 anni, volontario di protezione civile, non sposato, che era stato tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga che distrusse un albergo a Rigopiano. "Sicuramente - ha detto il sindaco di Cerchiara Antonio Carlomagno - con la sua alta esperienza, nel contesto di questo dramma improvviso, avrà prestato e tentato di dare il massimo soccorso ai componenti del gruppo".
Le persone ricoverate sono 11 e si trovano negli ospedali di Castrovillari quelli meno gravi e di Cosenza quelli più gravi (cinque) e uno a Rossano.
Uno dei soccorritori ha raccontato di aver trovato una delle bambine sopravvissute in stato di choc accanto a un cadavere. "Era semicosciente ma in evidente stato di choc. L'abbiamo trovata accanto ad un cadavere e da quello che ho saputo in seguito, quasi certamente i genitori sono tra le vittime" ha detto Pasquale Gagliardi, dirigente medico dell'elisoccorso regionale Calabria.
"Quello che è accaduto nelle gole del Raganello è un disastro annunciato. Questo posto era diventato un luna park. Non è possibile vedere bambini con infradito che si avventurano per i sentieri e donne con vestiti da spiaggia". Così Claudio, buon conoscitore e frequentatore abituale della zona, che è stato tra i primi a intervenire sui luoghi della tragedia. "Abbiamo soccorso due ragazze napoletane - ha aggiunto Claudio - che erano riuscite a risalire. Erano in stato di shock e sono arrivate fino a noi scalze e con segni di tagli provocati dalle rocce. Hanno raccontato di una situazione 'terrificante'".
"Siamo stati tra i primi ad arrivare e ci siamo subito occupati delle persone ferite. Quello che posso dire che si è trattato di un episodio di inaudita violenza". Così ha detto un medico del Suem 118 di Mormanno intervenuto nell'immediatezza della tragedia delle gole del Raganello. "Abbiamo ricevuto una richiesta di soccorso - ha aggiunto il sanitario - e ci siamo immediatamente precipitati sul posto prestando le prime cure alle persone che erano state recuperate dalla zona del ponte del Diavolo. Dai racconti dei sopravvissuti, tutti in forte stato di shock, si è subito delineata la gravità di quanto accaduto".
Tra le 23 persone salvate dai soccorritori c'è un bambino che è stato trasferito in ospedale a Cosenza in stato di ipotermia. Secondo quanto riferito dalla Prefettura, le persone rimaste coinvolte nell'ondata di piena del torrente Raganello facevano parte di due gruppi di 18 escursionisti, per un totale di 36.
Il torrente ingrossato dalle piogge delle ultime ore ha sorpreso i gruppi di escursionisti nelle gole, una fenditura nella roccia larga pochi metri tra pareti a picco. La tragedia è avvenuta nel territorio del Parco Nazionale del Pollino a monte del cosiddetto "Ponte del Diavolo". Il gruppo speleologico del Soccorso alpino calabrese si sta organizzando per risalire il corso del torrente Raganello alla ricerca di eventuali superstiti dispersi. Nelle gole del Raganello, infatti, ci sono vari anfratti e speroni sui quali potrebbero essersi salvati alcuni degli escursionisti che si trovavano nella zona.
La Prefettura di Cosenza ha diffuso un numero telefonico per fornire informazioni ai familiari delle persone coinvolte dall'ondata di piena che ha travolto gli escursionisti del torrente Raganello. Il numero da contattare è lo 0984 8980651.
Il dirigente della Protezione civile Calabria, Carlo Tansi, ha confermato che le ricerche andranno avanti per tutta la notte. Il gruppo principale di escursionisti aveva una guida ufficiale ma, ha aggiunto, "sono stati davvero molto imprudenti, considerato che già dalla giornata di ieri in tutta la regione era stato lanciato lo stato di allerta per piogge abbondanti".
"Tutto il nostro Paese prova grande tristezza per questa nuova tragedia che ha provocato tanti mortie feriti nel Parco del Pollino. Esprimo la più grande solidarietà ai familiari delle vittime e ai feriti e ringrazio gli uomini del soccorso che hanno operato e stanno tuttora operando, con la consueta abnegazione, in condizioni difficili". Lo scrive in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"L'Italia si è stancata di piangere i morti, basta morti, specialmente se sono morti che urlano in relazione alla sciatteria nella gestione del territorio o dell'azione amministrativa. Su questo, l'Italia vuole mettere un punto fermo e io sono qui appositamente, per dire basta a nome di tutto il Governo". Così a Sky TG24 il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa.