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Genova, Conte: “Revocheremo concessione Autostrade”. 39 i morti, continua ricerca dispersi

Genova, 16 Ago 2018 - Una città profondamente ferita, colpita da un disastro senza precedenti è ancora sotto choc. Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del crollo del ponte Morandi. E si fa sempre più rovente la polemica sulle responsabilità, con la società Autostrade per l'Italia (gruppo Benetton) che si difende.

Decretato lo stato di emergenza per 12 mesi per gli eventi di ieri. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte dopo il consiglio dei ministri straordinario a Genova. "Erano collegati tutti i ministri meno due per impedimento personale. Abbiamo voluto dare a questa riunione un valore simbolico" ha detto Conte. "Abbiamo deciso di proclamare una giornata di lutto nazionale, dobbiamo ancora individuare il giorno, che coinciderà con la giornata della cerimonia funebre delle persone defunte". Conte ha poi aggiunto che il Governo ha stanziato 5 milioni per i primi interventi urgenti.

"Avvieremo la procedura per la revoca della concessione a società Autostrade senza attendere le risultanze in sede penale"". Ha precisato Conte. "Tra le misure idonee e le iniziative da adottare" dopo il crollo del ponte Morandi a Genova "ci orienteremo verso la nomina di un commissario ad hoc, una persona indipendente e garante della ricostruzione". Ha concluso Conte al termine del consiglio dei ministri alla Prefettura di Genova. Autostrade: dimostreremo adempienza concessione "In relazione all'annuncio dell'avvio della procedura di revoca della concessione", Autostrade per l'Italia si dichiara, in una nota, "fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell'ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi". "È una fiducia - si legge ancora - che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali. Peraltro non è possibile in questa fase formulare alcuna ipotesi attendibile sulle cause del crollo". "Autostrade per l'Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree. La società continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo", conclude la nota.

"Le case verranno demolite tutte e l'impegno è di ridare entro la fine dell'anno un'abitazione a tutte le persone che per motivi di sicurezza le hanno dovute abbandonare". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini al termine del sopralluogo sotto il ponte crollato a Genova, sottolineando che "alcune decine di appartamenti sono già stati recuperati da Comune e Regione".

Non è a rischio imminente di crollo la struttura rimasta in piedi dopo il crollo del ponte Morandi sulla A10, a Genova. Lo si apprende da fonti dei vigili del fuoco che smentiscono la formazione di nuove crepe. Tiene il pilone che stamattina ha fatto temere un nuovo crollo, con il conseguente allontanamento di alcuni evacuati a cui era stato dato il permesso di recuperare alcuni oggetti personali a casa. Tuttavia rimane il rischio di 'movimenti' della porzione di viadotto rimasta senza punto di appoggio, che per questo è costantemente monitorata. Le squadre dei vigili del fuoco stanno continuando ad operare come hanno fatto per tutta la notte nella ricerca dei dispersi.

Si aggrava ancora il bilancio dei morti, sono 39. Sedici i feriti, dodici in codice rosso. E il bilancio delle vittime, purtroppo, rischia di aggravarsi ancora. Sono una decina i dispersi che i soccorritori stanno cercando. Sul posto hanno lavorato senza sosta Vigili del Fuoco, personale medico, forze dell'ordine, esercito e unità cinofile. Secondo i dati raccolti dalla Protezione Civile al momento del crollo erano in transito sulla struttura 35 veicoli, più tre mezzi pesanti.

Dalle macerie "non arriva alcuna voce. Non si sentono voci di sopravvissuti", anche se questo non esclude che possano esserci, ha detto il prefetto Bruno Frattasi, capo del Dipartimento dei vigili del fuoco, dopo un sopralluogo dove si sta scavando. Man mano che si arriva alle vetture sotto le macerie si cerca, attraverso le targhe ed altro, di arrivare alle persone, "poi faremo il confronto con l'elenco dei dispersi in possesso della Prefettura".

La Prefettura di Genova ha istituito 2 numeri dedicati per informazioni e segnalazioni di eventuali persone disperse: 010/5360637 e 010/5360654. E' stata attivata anche la casella diposta crollopontemorandi@interno.it per informazioni, richieste e segnalazioni.

Tra i deceduti i cui corpi sono stati trasferiti al Policlinico San Martino anche quelli dei 2 dipendenti dell'Amiu, l'azienda ambientale del Comune di Genova.  A quanto risulta sarebbero stati alla guida di uno dei due furgoni Porter e dell'autospurgo rimasti schiacciati dalle macerie del ponte nel deposito di Rialzo. Ecco i nomi di alcune delle 37 persone morte nel crollo: Vincenzo Licata, 58 anni, nato ad Agrigento; Andrea Cerulli, 48 anni, di Genova; Gianluca Arpini, 29 anni, di Genova; Alberto Fanfani, 32 anni, nato a Firenze; e una intera famiglia di Campomorone (Genova) Roberto Robiano, 44 anni, Ersilia Piccinino, 41, e il figlio Samuele 9, Elisa Bozzo, 34 anni di Busalla (Genova); Bruno Casagrande, 35 anni, di Genova.

Sono 16 i feriti accertati e trasferiti nei vari ospedali della città. "Ci sono quattro codici rossi politraumatizzati e traumatizzati cranici e alla colonna vertebrale e tre soggetti fratturati, ha detto il direttore generale Asl 3 Carlo Bottaro. In più ci sono traumatizzati psichici, cioè donne e bambini che hanno assistito al crollo del ponte". E' stato allestito, per questi pazienti, un'unità psicologica e psichiatrica ad hoc.

Sale a 664 il numero degli sfollati a causa del crollo del ponte autostradale Morandi a Genova secondo fonti del Governo. Sono 331 i nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare la propria casa, al momento tutte sistemate per l'immediato grazie all'impegno del Comune di Genova. Gli sfollati occupano gli edifici situati sotto il pezzo di ponte rimasto intatto e nelle immediate vicinanze.

Il Comune di Genova comunica che le persone costrette a lasciare la propria abitazione a seguito del crollo del ponte Morandi possono rivolgersi h/24 al Centro civico Buranello, contattando il numero telefonico 010/65981. Le persone verranno prese in carico dagli operatori e sistemate in collocazioni provvisorie in attesa di soluzioni abitative di lungo periodo. Comune di Genova e Arte stanno inoltre predisponendo un elenco di appartamenti (circa 50 nella prima fase) che saranno disponibili da lunedì prossimo per le famiglie rimaste senza alloggio, con priorità per i nuclei con anziani, minori e disabili. Sarà presto pronto un ulteriore elenco di 300 abitazioni di proprietà pubblica su cui realizzare interventi di manutenzione da finanziare attraverso una richiesta al governo.

La Protezione Civile del Comune ha provveduto finora a far evacuare 11 palazzi e la situazione è sotto monitoraggio costante. I soccorritori parlano infatti del rischio che altre parti del ponte possano crollare, in particolare nell'area di via Fillak, dove uno dei piloni del ponte si starebbe inclinando "per questo motivo abbiamo sfollato le persone da tutti gli edifici circostanti".

Una parte di cittadini evacuati ha trovato sistemazione in maniera autonoma, mentre al momento sono 34 le persone ospitate presso il Centro civico Buranello, struttura messa a disposizione dal Comune di Genova.