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Scoperta dai carabinieri della compagnia di Quartu Sant’Elena vasta piantagione di marijuana

Quartu Sant’Elena (Ca), 9 Ago 2018 - I carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Quartu Sant’Elena, in collaborazione con personale della Stazione temporanea CC di Flumini di Quartu, nell’ambito delle attività finalizzate a stroncare il fenomeno del traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, dopo un’attività info-investigativa hanno appreso che in un appezzamento di terreno ubicato nelle campagne di Flumini, era stata impiantata una coltivazione di marijuana.

Quindi in base a quanto saputo, sono stati disposti mirati servizi d’osservazione che hanno confermato la presenza di una piantagione di cannabis con piante alte circa 2 mt piantate su un appezzamento di terreno fertile di circa 2.000 mq, sito in via Mar Artico del litorale quartese.

Gli accertamenti successivi hanno dunque permesso di risalire ai locatari del fondo che venivano identificati e poi denunciati: si tratta di una coppia di giovani, Z.F. 36enne di Assemini e F.A. 34enne di Elmas che di fatto risultavano irreperibili presso le loro residenze.

Solo dopo diverse ore, i due sono stati rintracciati e sentiti presso la caserma CC di Flumini di Quartu ove hanno ammesso di avere la disponibilità del terreno dove vi era un’azienda intestata alla ragazza, destinata alla coltivazione autorizzata di cereali, legumi da granella, semi oleosi e canapa. Nell’ambito degli accertamenti, pur emergendo la chiara intenzione da parte dei due di dimostrare la legalità della piantagione, è apparsa chiara la volontà di omettere il loro attuale domicilio.

Tale condotta, finalizzata presumibilmente a depistare l’attività d’indagine, ha insospettito i militari che sono comunque riusciti, solo dopo diverse ore, ad individuare la loro effettiva dimora, localizzata nel promontorio montuoso della limitrofa località di Terra Mala. E gli investigatori dell’Arma avendo fondato motivo che presso tale abitazione vi fossero occultati materiali e cose pertinenti i reati oggetto di indagine, si è proceduto alla perquisizione locale che ha consentito di trovare 1,130 chilogrammi di inflorescenza essiccata di sostanza stupefacente del tipo marijuana di qualità light e pertanto ritenuta dagli interessati “marijuana legale”, alcuni grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana contenuta in un barattolo in vetro spontaneamente consegnato dagli interessati e detenuto per uso personale non terapeutico. Inoltre vi erano locali adibiti a laboratorio per la coltivazione in vaso, dotato di coimbentazione con pannelli riflettenti, impianto di riscaldamento, illuminazione e areazione, vasi, concime e strumenti per il controllo elettronico dell’umidità e lavorazione dello stupefacente con presenza di bilancino, vari contenitori, bustine ed etichette per il confezionamento in dosi.

La perquisizione, estesa all’azienda agricola ubicata a Quartu Sant’Elena, ha consentito rinvenire e sottoporre a sequestro 224 piante di cannabis sativa light presumibilmente di tipo “carmagnola”, in buono stato vegetativo, alte mediamente 2/2,5 metri, in principio di infiorescenza, coltivate a terra di cui veniva fornita la certificazione; 41 piante di cannabis sativa light presumibilmente di tipo “finola”, in buono stato vegetativo, alte mediamente 0,5 metri, in fase di piena infiorescenza, coltivate a terra e poste in un filare periferico del fondo, a ridosso di un  canneto e quindi non facilmente individuabili.

I giovani sulla varietà delle piante di stupefacente, non è stata fornita la prevista certificazione incorrendo, quindi, nella violazione della legge che prevede la conservazione del cartellino della semente certificata e la relativa documentazione di acquisto, per un periodo non inferiore a 12 mesi, e, in ogni caso, per tutta la durata della permanenza della semente stessa presso l'azienda vivaistica di produzione.

Al fine di verificare l’analisi qualitativa e quantitativa dello stupefacente rinvenuto, l’esatta natura delle piante messe a dimora, il rispetto  dei parametri  ai fini della coltivazione con espresso riferimento al tasso di THC il cui limite rimane invariato a 0,2% e la regolarità delle operazioni di commercializzazione in laboratorio esterno all’azienda, il tutto è stato sequestrato per consentire l’esecuzione di opportuni campionamenti a cura del consulente tecnico che verrà nominato dall’A.G. procedente.

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