Cagliari, 3 Ago 2018 - L'attuazione delle Rete ospedaliera, i presidi per i diabetici, il Mater Olbia e la vicenda Aias: sono alcuni dei punti affrontati dall'assessore della Sanità, Luigi Arru, al termine del dibattito in Consiglio regionale su due mozioni bipartisan.
A chi ha sollevato dubbi sulla validità ed efficacia della Rete ospedaliera, Arru ha ribadito che sono stati chiesti documenti dal Ministero della Salute, per capire se la riforma risponde ai Livelli Essenziali di Assistenza e alle norme di tutela dei cittadini. "Ci hanno fatto osservazioni per capire i punti di accesso alle patologie tempo dipendenti e voluto chiarimenti sui presidi di area disagiata. Nessuna bocciatura, quindi, se ritardo c'è, questo è legato anche al cambio di Governo. Di sicuro abbiamo sbloccato 250 milioni, sull'edilizia sanitaria, fermi a Roma perché non avevamo la riforma".
Sui nuovi presidi per i diabetici, l'assessore ha ammesso che ci sono state difficoltà nell'applicazione della delibera che prevede l'utilizzo del Freestyle, ma anche citato atti di osservatori scientifici specializzati che certificano la varietà e quantità di presidi messi a disposizione dalla Regione. "Non dico certamente che va tutto bene, ma non mi pento neanche per aver ricostituito la Consulta della Diabetologia dopo cinque anni di vuoto, aver istituito la rete oncologica, aver dato alla Sardegna per la prima volta un servizio moderno e dedicato di elisoccorso". L'esponente della Giunta ha ricordato che con questa maggioranza e in questa legislatura si sta combattendo il precariato in sanità, facendo stabilizzazioni e assunzioni di personale da anni nel sistema sanità. 'Non mi pento neanche di aver fatto in due mesi, sul Mater Olbia, quello che non è stato fatto in cinque anni nella scorsa legislatura, con la schiena dritta davanti a tutti, Qatar e Governo, inserendo il Mater all'interno della nostra programmazione, nella Rete, e prevedendo la collaborazione con le nostre Università".
Infine, sulla vicenda Aias l'assessore ha citato i 150 milioni in tre anni avuti dall'associazione dal committente pubblico e sottolineato ancora una volta che "non c'è relazione tra i pagamenti delle fatture e quello degli stipendi, come hanno detto anche i giudici amministrativi. È ora di finirla con famiglie messe alla fame non per responsabilità della Giunta né dell'Ats. Se sono sicuri di essere nel giusto, facciano esaminare i bilanci da un soggetto terzo, che analizzi anche quello che ha dato la Regione in questi anni all'Aias". Arru ha concluso il suo accorato intervento dicendosi "pronto a tornare a fare il medico", ma con la consapevolezza di aver fatto quanto possibile per la sanità sarda e tenendosi lontano da logiche che nulla hanno a che vedere con l'interesse dei pazienti. Red