Cagliari, 15 Lug 2018 - Dopo sette anni di assenza dall’isola, il comico genovese è tornato in Sardegna col suo spettacolo “Insomnia”, per due serate (13 e 14 luglio), rispettivamente a Sassari e a Cagliari.
Per quanto concerne l’esibizione cagliaritana, si è svolta presso l’Arena in Fiera per una durata complessiva di circa novanta minuti e con un buon riscontro di pubblico, anche se non da tutto esaurito.
Come ha spiegato Grillo, il titolo del suo spettacolo deriva dalla sua insonnia, da cui ormai è affetto da lungo tempo, a causa della quale resta sveglio la notte in un turbinio di pensieri.
La sua mente vaga passando per le concezioni di filosofi come Kant, a suo dire un nano di un metro e cinquantotto che senza muoversi di casa aveva già compreso il funzionamento del diritto internazionale e della globalizzazione, circostanza questa che lo porta a domandarsi come sarebbe stato il mondo senza questo nano oppure senza quell’altro (riferimento a Berlusconi).
Giunge poi ad interrogarsi sul cervello umano, sulla complessità della vita, in particolare nota come ormai la morte è sempre più lontana, invecchiamo di più e viviamo più a lungo. Resta sorpreso quando legge ad Olbia un manifesto in cui si comunica la morte “inaspettata” di un’anziana signora di ben novantanove anni. Lui stesso si rende conto di invecchiare, ma è consapevole di avere tre vite non a caso ha già fatto testamento in suo favore, così quando rinascerà avrà già messo via qualcosa per le spese.
All’idea della morte si contrappone quella della vita e le varie discussioni su quando nasce la stessa. Grillo evidenzia che per la Chiesa la vita esisterebbe già prima del concepimento, ciò ha delle conseguenze paradossali: se uno indossasse un preservativo potrebbe essere accusato di soffocamento di minore, invece se si facesse una “cosina”, potrebbe essere condannato per abbandono di minore.
I suoi pensieri passano poi dalla vita in generale a quella in particolare. Ripensa infatti alla sua storia, un ragazzo di Genova capace di far ridere tutti tranne suo padre, salvo poi scoprire che il genitore si rivendeva la sue battute al bar riscuotendo grande successo. Ricorda i fallimenti nello studio e la passione per il cabaret notturno che lo portano a Milano, su consiglio di De Andrè, dove compie i provini per la Rai e li conquista con la sua capacità di improvvisare. In Rai tutti lo temono perché non ha peli sulla lingua, quando prima della trasmissione lo chiamano per raccomandargli di non parlare di una determinata cosa (esempio P2, referendum sul nucleare), lui dedica l’intera trasmissione proprio a quell’argomento fino alla sera in cui pubblicamente accusa i socialisti di essere dei ladri, per poi essere allontanato dalla rete pubblica per dodici anni.
Ma da lì il suo successo diventa ancora più grande. Infatti conosce grandi personaggi e il pensiero gli cade su Gianroberto Casaleggio con cui decide di creare un blog per porsi al servizio della gente e scardinare il sistema con un modo che ancora oggi gli avversari politici non hanno compreso. Menziona anche Dario Fo, suo grande amico e un rinascimentale moderno, assistito fino al momento della morte dove si lasciano con una battuta “ma se muori quei due quadri che ho tuoi quanto mi varranno?”.
Su queste corde si muove l’intero spettacolo senza alcun riferimento all’attuale governo giallo-verde, se non al termine della rappresentazione, quando Grillo sottolinea la rivoluzione che il movimento da lui fondato sta compiendo, avvalendosi di alleati che lui stesso non pensava essere così in gamba e disponibili.
Ecco quindi che tra battute esilaranti, riflessioni personali, imbeccate al pubblico (come lo spettatore in prima fila sorpreso a filmarlo nonostante i divieti esposti di foto e video), il comico genovese riscuote grande successo, venendo fortemente applaudito dal pubblico cagliaritano.
Nota di demerito è legata all’organizzazione, invero a fronte di una platea composta di sedie in plastica collocate sullo stesso piano a distanza ravvicinata, circostanza questa che ostacola la visibilità per gli spettatori lontani dal palco, non sono stati predisposti dei maxischermi, né tanto mento si è deciso di sfruttare le tribune impiegate in occasione di altri spettacoli in Fiera. G.P.S.