Roma, 13 Lug 2018 - Lo stallo è durato giorni. Alla fine è arrivato l'intervento del Quirinale per sbloccare il caso della Nave della Guardia Costiera Diciotti, attraccata ieri a Trapani con a bordo decine di migranti che il Ministero dell'Interno non aveva autorizzato a sbarcare. Finché non è arrivata la telefonata del Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio che ha indotto Giuseppe Conte a dare il via libera nonostante la resistenza del Viminale.
Sono dunque sbarcati a Trapani nella tarda serata di ieri i 67 migranti che erano a bordo della Diciotti. Tra loro ci sono tre donne e due minori non accompagnati. La maggior parte arriva dal Pakistan, 12 dal Sudan, 10 dalla Libia, sette dalla Palestina, 4 dal Marocco e Algeria, due dall'Egitto, uno dal Ciad, Nepal, Yemen, Ghana e Bangladesh.
Tra loro anche i due indagati. Si tratta di Ibrahim Bushara, sudanese, e Hamid Ibrahim, ghanese. Per loro l'accusa è di violenza privata in concorso continuata e aggravata in danno del comandante e dell'equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa, che domenica li ha soccorsi insieme ad altri 65 vicino a una piattaforma petrolifera.
Il via libera allo sbarco era stato annunciato dal premier Giuseppe Conte, dopo i contatti avuti con il capo dello Stato, Sergio Mattarella. "Sono state completate le procedure di identificazione delle persone che erano a bordo, con particolare riguardo a quelle a cui risulterebbero imputabili le condotte che configurano ipotesi di reato", si legge in una nota del presidente del Consiglio. "Nei prossimi giorni proseguiranno gli accertamenti a cura della Polizia di Stato, con assunzione delle informazioni testimoniali di tutte le persone che sono state trasportate. Gli esiti delle ulteriori indagini verranno trasmessi alla Procura competente".
I migranti sono stati salvati sabato e prelevati domenica dal cargo italiano Vos Thalassa, dopo le presunte tensioni a bordo per il timore di tornare in Libia. Forze dell'ordine, Capitaneria di porto, Croce rossa, protezione civile e organizzazioni umanitarie hanno atteso per ore i migranti nel molo Ronciglio. La nave ha sostato a lungo nel tratto di mare tra Birgi e Favignana in attesa del via libera dopo le indagini per individuare i presunti facinorosi. Poi è tornata al largo, di fronte alle isole Egadi. L'attracco della nave, atteso alle 8, è stato effettuato quasi sette ore dopo, in un tira e molla estenuante.
Conte Poche ore prima dell'annuncio fonti del governo avevano reso noto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella segue con attenzione la vicenda della nave Diciotti e ha avuto contatti in merito con il premier Giuseppe Conte.
Quirinale Fonti del Viminale esprimono "stupore" per la telefonata di Mattarella a Conte in merito alla vicenda della nave Diciotti. Le stesse fonti esprimono "rammarico" per la decisione della Procura di Trapani di non emettere alcun provvedimento restrittivo.
La Procura di Trapani ha ricevuto due informative della Squadra Mobile di Trapani e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato sui fatti accaduti a bordo del rimorchiatore Vos Thalassa l'8 luglio e ha proceduto all'iscrizione di un procedimento penale a carico di Ibrahim Bushara, sudanese, e di Hamid Ibrahim, ghanese. Ai due è contestato il reato di concorso in violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell'equipaggio del rimorchiatore. Secondo gli inquirenti, sarebbero due scafisti.
"Io non voglio farmi prendere in giro. Finché non c'è chiarezza su quanto accaduto io non autorizzo nessuno a scendere dalla Diciotti: se qualcuno lo fa al mio posto se ne assumerà la responsabilità", aveva detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini: "O hanno mentito gli armatori denunciando aggressioni che non ci sono state e allora devono pagare o l'aggressione c'è stata e allora i responsabili devono andare in galera".
Sentendo lo sbarco vicino, i migranti a bordo della Diciotti avevano dato vita a bali e canti e intonato slogan inneggianti all'Italia.
Non abbiamo chiesto di entrare in porti italiani, non siamo trafficanti e abbiamo virato a nord dopo che l'equipaggio ha subito minacce dai migranti". Lo afferma, in una intervista al Secolo XIX, Christopher Savoye, responsabile Affari legali del gruppo olandese Vroon Offshore, proprietaria della Vos Thalassa, nave con bandiera italiana che ha uffici anche a Genova.