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Dl Dignità illustrato a Palazzo Chigi da Conte e Di Maio. Il premier: non siamo contro le imprese

Roma, 3 Lug 2018 - "Sono lieto, da presidente e responsabile di questo governo, che il primo decreto che caratterizza il nostro indirizzo politico sia intitolato al recupero della dignità". Così Giuseppe Conte, aprendo la conferenza stampa a Palazzo Chigi per la presentazione del Dl Dignità. Il provvedimento varato, "contrasta la dimensione precaria del lavoro", perché la precarietà dei lavoratori "non può protrarsi nel tempo".

"Rispettiamo la centralità del Parlamento e come rispettiamo le nostre prerogative, rispettiamo quelle del Parlamento", ha quindi detto Conte auspicando "coerenza da parte dei parlamentari" nella prospettiva in cui ci sono due "forze politiche coese" al loro interno.

"La realtà di lavoro nel nostro gruppo è molto diversa da come viene rappresentata sulla stampa: a volte leggiamo i giornali per avere dettagli frizzanti. Se partecipaste alle nostre riunioni non cogliereste traccia di scontri". Così il presidente del Consiglio a chi gli chiedeva del 'protagonismo' di Matteo Salvini."A volte sono opinioni personali, ma l'importante è perseguire programma di governo. Non c'è nessuna ipersensibilità. I rapporti sono eccellenti", ha aggiunto Conte.

Dopo le critiche di Confindustria al Dl Dignità, Conte ha chiarito: "non siamo in contrasto col mondo imprenditoriale anzi, adotteremo misure per incentivare l'azione delle imprese. Vogliamo una sana alleanza con il mondo del lavoro e imprenditoriale".

Altro punto della conferenza stampa: il gioco d'azzardo. "Ci siamo battuti contro l'azzardopatia con misure contro gioco d'azzardo, tutte iniziative nel programma. Noi non vogliamo forme di dipendenza che non sono meno perniciose dell'abuso di alcol e sostanze stupefacenti", ha affermato Giuseppe Conte. "Queste derive patologiche non sono da aiutare con iniziative pubblicitarie", ha aggiunto.

Dello stesso parere il vicepremier Di Maio. "La maggioranza è compatta sul tema" della azzardopatia "su cui ci siamo battuti quando eravamo all'opposizione e su cui ci siamo trovati in fase di scrittura contatto. Il 2018 non prevede alcun tipo di copertura, nel 2019-2020 abbiamo insieme all'agenzia dei monopoli un piano di contrasto al gioco di azzardo illegale che ci permetterà di drenare soldi nelle casse dello Stato". Così il ministro Luigi Di Maio.

"Saremo sempre dalla parte degli imprenditori, anche diminuendo il costo del lavoro che consentirà posti meno precari e più stabili", ha ribadito Di Maio.

In caso di licenziamento ingiusto - ha annunciato Di Maio - il lavoratore può chiedere un indennizzo fino a 36 mensilità. È quanto prevedono le nuove norme illustrate dal ministro per il lavoro.

"In questo paese tanti giovani sono nel vortice della precarietà. Non si possono ignorare come hanno fatto quelli di prima. Oggi le critiche vengono da chi ha massacrato questi diritti sociali, invece di difenderli". Lo ha detto il vicepremier e ministro del lavoro, Luigi Di Maio. "Ieri eravamo un governo di destra, ora di sinistra. È che - ha aggiunto – finalmente siamo un paese orgoglioso di essere l'Italia, con un governo che comincia a difendere le fasce più deboli della popolazione".

Questo è un "governo coerente, ovvero un governo politico. Sarà stato anche un governo inaspettato, ma è un governo votato, con la Lega stiamo facendo un buon lavoro di sinergia, di squadra, grazie a un grande capitano che è il premier Conte e tutti noi che stiamo dando il massimo". Così ha risposto Luigi Di Maio ai giornalisti.

Per la Confindustria "il Dl dignità è un segnale molto negativo per le imprese".  Sono le imprese che creano il lavoro - sostiene Confindustria -. Le regole possono favorire o scoraggiare i processi di sviluppo e hanno la funzione di accompagnare i cambiamenti in atto, anche nel mercato del lavoro. Si dovrebbe perciò intervenire sulle regole quando è necessario per tener conto di questi cambiamenti e, soprattutto, degli effetti prodotti da quelle precedenti. Il contrario di ciò che è avvenuto col decreto dignità.

Intanto, il ministro dell'Economia Giovanni Tria è andato in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulle linee guida del suo mandato, spiegando che è "ancora possibile chiudere il 2018 con l'indebitamento programmato e confermato dal Def. Siamo fiduciosi che i dati 2018 saranno in linea con questo obiettivo. Dalle prime interlocuzioni, la commissione Ue è orientata ad aspettare dati a consuntivo". "Non è intenzione" del governo "adottare alcuna misura correttiva in corso d'anno" così come si eviteranno "misure che possano peggiorare i saldi", ha inoltre sostenuto il ministro Tria.