Cagliari, 12 Giu 2018 - A seguito di una serie di articolate indagini, i carabinieri del Nas di Padova ha deferito in stato di libertà due persone per truffa aggravata, abuso d’ufficio e falso. Gli accertamenti dei militari hanno permesso di verificare le responsabilità di un medico che, nel periodo compreso tra il 2013 e il 2018, ha svolto, all’insaputa della Ulss di cui era dipendente, attività presso poliambulatori privati, ingannando in tal modo l’ente pubblico d’appartenenza e violando gli obblighi derivanti dalla sottoscrizione del rapporto di lavoro esclusivo in intramoenia. Nel corso di queste visite, inoltre, il medesimo sanitario ha rilasciato oltre quattrocento certificati per il rinnovo o rilascio di porto di fucile, in cui, mediante l’indebita apposizione del timbro della Ulss, ha attestato falsamente di aver svolto le visite presso la struttura pubblica di appartenenza e per le quali ha percepito una indennità dal proprio ente come esecuzione d’attività in libera professione. Insieme al medico è stato denunciato in stato di libertà anche un collega, il quale è accusato di aver emesso indebitamente certificati a soggetti non rientranti nell’elenco dei propri assistiti.
I militari del Nas di Cagliari, nell’ambito di una serie di controlli eseguiti nel settore degli integratori alimentari, hanno segnalato alla competente autorità amministrativa e sanitaria l’amministratore unico di una parafarmacia. Infatti, i Carabinieri, hanno accertato all’interno del suo esercizio commerciale la presenza di 58 confezioni di integratori alimentari, in forma liquida e polvere, che erano stati posti in vendita nonostante la mancanza delle indicazioni obbligatorie in etichetta.
Quindi gli investigatori del Nas di Parma hanno effettuato un’ispezione igienico sanitaria presso un’erboristeria di Modena. Nel corso del controllo i militari hanno rinvenuto delle confezioni di un integratore alimentare in capsule la cui etichetta è risultata non essere mai stata notificata al Ministero della Salute. Il prodotto in argomento, pertanto, è stato sottoposto a sequestro cautelativo sanitario, mentre al titolare dell’attività commerciale è stata contestata una violazione amministrativa dal valore di 7.000 euro.
Il Nas ricorda che l'immissione in commercio di un integratore alimentare è subordinata alla procedura di notifica al Ministero della Salute, che ne valuta la conformità alla normativa vigente al fine di garantire la sicurezza dei prodotti e la corretta informazione ai consumatori.