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Operazione “Green Thumb”: arrestate dai carabinieri di Sassari 17 persone per coltivazione, produzione e traffico di sostanze stupefacenti.

Cagliari, 4 Giu 2018 - Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Sassari che ha diretto l’intera attività investigativa, nelle prime ore di oggi i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Sassari, collaborati  dal 10° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Olbia Vena Fiorita, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna, due unità cinofile per la ricerca di armi, esplosivo e droga, dai Comandi Provinciali dei Carabinieri di Cagliari e Nuoro, dal Reparto Territoriale Carabinieri di Olbia e dalle Compagnie Carabinieri di Ozieri, Tempio Pausania, Macomer (NU), Sassari, Bono, Alghero e Porto Torres, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio  del G.I.P. del Tribunale di Sassari, su richiesta della stessa Procura, nei confronti di 17  indagati che, a vario titolo e in concorso tra loro, sono ritenuti responsabili di produzione, coltivazione, traffico, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.

Quindi sono finiti in carcere Lucio Baltolu, 57 anni, nullafacente, originario di Alà dei Sardi già residente a Olbia, al quale è stata notificata l’ordinanza nel carcere di Cagliari-Uta dove si trova detenuto per altra causa; Quirico Antonio Bacciu, anni 29, ozierese residente a Buddusò, commerciante; Salvatore Baltolu, 58 anni, di Alà dei Sardi, allevatore; Fortunato Helton Davoli, 38 anni, nativo di Ozieri e residente a Olbia, nullafacente; Mirko Deiana, 33 anni, di Olbia, nullafacente; Antonello Melis, 43 anni originario di Lanusei, residente a Loiri Porto San Paolo, Vigile del Fuoco; Bachisio Montesu, 47 anni di Orune (NU), residente a Monti, allevatore; Dusan Petrovic, 29 anni, nato a Roma e residente a Olbia, cameriere; Luigi Usai, 41 anni, di Alà dei Sardi, commerciante; Gesuino Zarra, 66 anni, nativo di Buddusò e residente a Olbia, allevatore.

Operazione Green Thumb dei carabinieri di Sassari2Invece agli arresti domiciliari sono finiti Giovanni Canu, 40 anni, di Buddusò, commerciante; Marco Castelletta, 29 anni, nativo di Borgomanero (NO) e residente a Olbia, commerciante; Massimiliano Castelletta, 34 anni, nativo di Borgomanero residente a Olbia, commerciante; Antonio Sebastiano Corsi, 59 anni, di Nuoro, nullafacente; Oscar Raffaele A Garau, 54 anni, di Iglesias (CA), residente a S. Teresa Gallura, skipper; Gabriele Mascia, 60 anni, originario di Cagliari e residente a Nuoro, commerciante e Natascia Petrovic, 30 anni, nativa di Bari e residente a Olbia, cameriera.

L’indagine, “Green Thumb”, è stata avviata il 9 aprile 2017 quando ad Alà dei Sardi, all’interno di un bar, per futili motivi era stato ucciso con due colpi di pistola Pietro Nieddu di 47 anni. Alcune ore dopo il delitto, grazie all’opera di mediazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Ozieri, si era costituito l’autore dell’omicidio, il 27enne Antonio Baltolu. Nel corso delle indagini, tra la fine di aprile ed i primi di maggio, erano emerse sospette attività illecite da parte di alcuni parenti dell’autore di quel delitto. Con numerosi servizi di osservazione, pedinamento e controllo erano stati documentati diversi incontri clandestini tra alcuni individui, le loro trattative ed i loro contatti.

Le indagini hanno dimostrato che il centro nevralgico dell’organizzazione del traffico di ingenti quantitativi di droga era gestito in Alà dei Sardi da personaggi del luogo, a loro volta in contatto con numerosi soggetti abitanti a Olbia; questi ultimi avevano messo in piedi una fittissima rete di traffico e di spaccio che, soprattutto nel periodo estivo e in concomitanza con la maggiore presenza di turisti, era in grado di rifornire moltissimi locali e strutture ricettive non solo della Costa Smeralda ma più diffusamente di tutto il nord-est della regione.

Durante le indagini, tra agosto e settembre 2017 i militari del Nucleo Investigativo avevano anche sequestrato due vastissime piantagioni di marijuana e arrestato quattro persone. Il 21 agosto 2017, dopo prolungati e complessi servizi di osservazione nelle campagne tra Monti e Berchidda, con la collaborazione dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna e del Reparto Territoriale di Olbia, era stata sequestrata una fra le più vaste piantagioni di cannabis sativa mai rinvenute nell’isola, ben 4887 piante e arrestati in flagranza, mentre vigilavano e si prendevano cura delle piante, il 40enne olbiese Giovanni Zarra ed il pregiudicato 30enne di Onanì (NU) Giovanni Canale.  A seguito di tale rinvenimento, tutto il complesso e costoso impianto di pompaggio e di irrigazione, compresi gli 8 km di tubature con annessi raccordi, era stato sequestrato e reso inefficiente. La marijuana era stata estirpata e, previo campionamento, distrutta.

Il ricavato dalle cessioni illecite dello stupefacente, quantificato in diversi quintali, è stato stimato in circa 15 milioni di euro.

Nel corso di successivi accertamenti e di  ulteriori  e prolungati servizi di osservazione nella stessa area, i militari del Nucleo Investigativo Provinciale, stavolta con la collaborazione dei Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura Nipaaf distaccato ad Alghero, il successivo 7 settembre 2017 avevano sequestrato un’altra enorme piantagione di marijuana, 2.534 piante, e arrestato l’allevatore 34enne di Nule (SS) Fortunato Dessena ed il macellaio olbiese ma residente a Padru, Quirico Chessa di 30 anni, mentre innaffiavano e curavano la coltivazione.

L’operazione di oggi, nel suo complesso, ha consentito di interrompere un ingente e altamente remunerativo flusso di stupefacenti destinato soprattutto ai giovani.

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