Gerusalemme, 14 Mag 2018 - Nel giorno in cui Israele si prepara a celebrare l'apertura dell'ambasciata Usa a Gerusalemme è già strage a Gaza, dove decine di migliaia di persone partecipano alla protesta e ci sono già decine di morti palestinesi negli incidenti al confine. L'opposizione alla decisione di Donald Trump dello scorso dicembre non è solo in piazza, ma riguarda tutto il mondo arabo, l'Onu e gran parte della comunità internazionale, Unione Europea compresa, tutti preoccupati che questo passaggio segni la fine della soluzione a due stati. La cerimonia di inaugurazione è in corso, ed è partita con l'esecuzione dell'inno nazionale americano. È poi toccato a Ivanka Trump, la figlia prediletta del presidente Usa, il compito di togliere il velo allo stemma sul muro della legazione americana: "A nome del 45esimo presidente degli Stati Uniti d'America - ha detto Ivanka - vi diamo ufficialmente il benvenuto per la prima volta all'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme, capitale di Israele".
Nella Striscia di Gaza ci sono già 41 morti negli scontri scoppiati al confine con Israele, stando a quanto riferito dal ministero della Sanità di Gaza, a poche ore dall'inaugurazione dell'ambasciata americana. La prima vittima è stata identificata in Anas Qudeih, 21 anni, colpito dal fuoco israeliano a Est di Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza, mentre la seconda vittima è il 29enne Musaab Abu Leila, ucciso a est di Jabalya dal fuoco dell'esercito israeliano, sarebbero poi tra gli uccisi Obaida Salem Farhan di 30 anni, Mohammed Ashraf Abu Sittah di 26 anni, Izzeddine Mousa al-Sammak di 14 anni, Izzaddine Nahed al-Owaiti di 23 anni e Bilal Ahmad Abu Diqqa di 26 anni. Questa mattina l'aviazione israeliana aveva lanciato volantini sulla Striscia di Gaza invitando i palestinesi a tenersi lontano dal confine e a non partecipare ad attività violente. Almeno 1900 finora i feriti, di cui moltissimi per colpi d'arma da fuoco. Sono oltre 10mila i palestinesi che si sono riuniti alla barriera di confine, dove sono stati dislocati cecchini israeliani
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto "particolarmente preoccupato" per la situazione a Gaza, sottolineando che “vediamo una moltiplicazione di conflitti, sembrano essere vecchi conflitti che non muoiono mai, sono particolarmente preoccupato oggi nel sentire le notizie su quello che sta accadendo a Gaza, con un alto numero di persone ucciso”. È intervenuta su Twitter anche Amnesty International, secondo cui "stiamo assistendo ad una abietta violazione del diritto internazionale e dei diritti umani a Gaza" e "questo deve fermarsi immediatamente".
"La nostra più grande speranza è la pace": così il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un messaggio preregistrato inviato in in occasione dell’inaugurazione dell'ambasciata. "Gli Stati Uniti rimangono pienamente impegnati a facilitare un accordo di pace dura.