Roma, 18 Apr 2018 - Appare subito in ripida salita la strada per la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che stamane ha ricevuto dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, il mandato esplorativo alla ricerca di una possibile maggioranza di governo. Dopo aver incontrato il presidente della Camera Roberto Fico e il premier Paolo Gentiloni, Casellati ha ricevuto la delegazione del Movimento 5 stelle guidata da Luigi di Maio, che ha ribadito le posizioni assunte da tempo: sì a un governo con la sola Lega, no a Berlusconi.
"Ancora una volta abbiamo ribadito in questa sede che M5s è pronto a sottoscrivere un contratto di governo solo con la Lega non con tutto il centrodestra", dice infatti il leader M5s al termine delle consultazioni con Casellati. "Le uniche forze in grado di dialogare e di firmare un contratto di governo che hanno partecipato a queste consultazioni sono il Movimento 5 stelle e la Lega".
"Il presidente della Repubblica ha dato tempi molto stretti e un mandato ben preciso e questo ci fa piacere", spiega Di Maio. "Il centrodestra per noi è un artifizio elettorale, si presenta diviso anche a queste consultazioni e il suo leader nemmeno ci viene".
Prima di lei nella storia della Repubblica soltanto un'altra donna, Nilde Iotti (nel 1987, in qualità di presidente della Camera, dall'allora capo dello Stato Francesco Cossiga) aveva ricevuto un incarico esplorativo dal Colle. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati un mandato dal perimetro definito, con "il compito di verificare l'esistenza di una maggioranza parlamentare tra i partiti della coalizione di Centrodestra e il Movimento Cinque Stelle e di un'indicazione condivisa per il conferimento dell'incarico di Presidente del Consiglio per costituire il Governo" come recita la nota del Quirinale letta dal segretario generale Ugo Zampetti al termine del colloquio tra la seconda e la prima carica dello Stato. La Casellati avrà ora davanti a sé un paio di giorni per cercare di sbrogliare la matassa uscita fuori dalle urne il 4 marzo, visto che Mattarella ha chiesto alla presidente del Senato di riferire entro la giornata di venerdì.