Cagliari, 14 Mar 2018 - Dopo il consigliere Congiu ha preso la parola l’on. Lotto (Pd), che ha detto: «Mi fa piacere che questo provvedimento di legge stia destando l’attenzione del Consiglio, che sta dibattendo sul settore pesca nel suo complesso. E’ importante che ci si ponga oggi il problema di gestire dentro l’assessorato all’Agricoltura la pesca nel suo complesso come un settore economico. Lavoriamo insieme da oggi per mettere in piedi nelle prossime settimane un disegno di legge complessivo e nel frattempo approviamo questo provvedimento tampone».
Per Forza Italia ha preso la parola Alessandra Zedda, secondo cui «stiamo perdendo un’occasione: questo provvedimento avrebbe avuto una funzione maggiore se avessimo considerato quanto dice il DM 2016 quando si parla delle 12 miglia nautiche dalle proprie linee di base. Se noi siamo davvero una regione autonoma e speciale dobbiamo usare i nostri poteri sino in fondo. Possiamo riferire anche alle acque interne il concetto di piccola pesca e di pesca artigianale? Possiamo davvero appellarci a vari aspetti positivi del decreto ministeriale che ho citato prima».
Ha preso poi la parola l’assessore Caria, che ha risposto a tutti i rilievi dei consiglieri regionali intervenuti in precedenza. «Auspico che ci sia una direzione generale della Pesca o comunque di un servizio rafforzato all’interno dell’assessorato, visto che di pesca per la Regione oggi si occupano soltanto nove persone, nonostante alti fatturati e un importante numero di addetti».
L’assessore ha ricordato che «quest’anno sono arrivate dai pescatori richieste di finanziamento per circa 20 milioni, molto più rispetto che in passato» e ha aggiunto: «Siamo intervenuti con questo provvedimento per eliminare una disparità di trattamento a seconda della veste giuridica che si utilizza, tra coop e società di capitali. Dobbiamo evitare il rischio che qualche azienda della pesca chiuda e dovevamo disciplinare il canone di concessione dell’area demaniale oltre ad alcuni aspetti burocratici. Certo, l’obiettivo è riformare tutto il settore come da più parti l’Aula sta sollecitando: io sono favorevole a lavorare a una proposta generale per il comparto, anche per il tema del fermo biologico e della pesca del tonno, del corallo e dell’aragosta. Oggi, intanto, risolviamo questi problemi».
L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e sull’articolo 1 l’on. Congiu (Pds) ha presentato un emendamento orale, l’articolo 1 bis, che prevede entro tre mesi che l’assessore Caria proponga l’istituzione della Direzione generale della pesca, acquacoltura e politiche del mare all’interno dell’assessorato all’Agricoltura.
Zedda (FI) a nome del gruppo ha espresso parere favorevole all’emendamento Congiu e così il gruppo dei Riformatori con Crisponi e l’Udc con Rubiu. Favorevole anche Zanchetta (Upc), il Psd’Az con Carta e anche Lotto per il Pd, che ha auspicato a breve un provvedimento di riordino del settore, non solo l’istituzione della direzione generale.
L’articolo 1 è stato approvato e così l’articolo 1 bis.
L’articolo 2 è stato messo in discussione con cinque emendamenti, i primi quattro a firma di Forza Italia e l’ultimo a firma del Pd.
La consigliera Zedda (FI) ha accolto l’invito al ritiro dei quattro emendamenti. L’articolo 2 è stato approvato e così l’emendamento aggiuntivo 5, relativo «alle persone con disabilità e con disagio economico, agli ultrasettantenni e ai minori».
Sull’articolo 3 è intervenuto Crisponi (Riformatori), che ha manifestato perplessità sulla norma. Anche l’on. Rubiu (Udc) ha contestato la norma, sostenendo che «non dice nulla ma delega nei fatti l’attività legislativa alla giunta regionale».
L’assessore Caria e Lotto (Pd) hanno difeso il richiamo alla normativa nazionale e le direttive della Giunta che saranno sottoposte al parere della commissione. Crisponi (Riformatori) ha ribadito: «Siamo davanti a una delega totalmente in bianco verso la giunta regionale. Dobbiamo essere consapevoli di questo e del rischio che la materia della pesca subacquea non sia modernizzata”. L’assessore Caria ha difeso ancora l’articolo 3, “sul quale il Consiglio esercita la sua vigilanza nell’ambito delle norme nazionali e comunitarie».
L’articolo 3 è stato approvato e così l’articolo 4.
Sull’articolo 5 Crisponi (Riformatori) ha parlato della necessità di una copertura finanziaria per la legge mentre l’on. Meloni (Pd) ha replicato: «Questo provvedimento era necessario e porterà denaro, poco o molto non lo so, nelle casse della Regione. Non capisco lo spirito della opposizione di qualcuno in quest’Aula».
L’articolo 5 è stato approvato e così il 6.
L’Aula ha poi approvato il testo finale della legge. Segue