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Il Commissario Ue Affari Economici Moscovici afferma: Italia rischio politico per Ue. “Esito voto incerto, quale programma per Europa?”

Bruxelles, 16 Gen 2018 - Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, in conferenza stampa a Parigi, ha evidenziato la situazione dell'Italia tra i "rischi politici" all'orizzonte in Europa. "L'Italia - ha detto - si prepara ad elezioni il cui esito è quanto mai indeciso. Quale maggioranza - si è chiesto - uscirà dal voto?" di marzo. "Quale programma, quale impegno europeo? In un contesto in cui la situazione economica dell'Italia non è certamente la migliore al livello europeo, felice chi potrà dirlo...".

Il commissario è tornato a evidenziare l'alto livello del debito pubblico in Italia che però "comincia a scendere". "Sull'Italia - ha detto - cito sempre Galileo: 'Eppur si muove...". "Possiamo avere fiducia nella ripresa dell'Italia", ha insistito, aggiungendo che diverse riforme sono state svolte e altre sono ancora da fare. Ma ha poi ribadito che il principale motivo di preoccupazione è "l'incertezza politica" per le elezioni del 4 marzo.

Moscovici ha aggiunto che quello italiano è uno scrutinio che segue "da molto vicino". "Oggi - ha spiegato - è difficile immaginare quale coalizione uscirà dal voto, con quali ambizioni europee, anche se con l'approssimarsi delle elezioni tutti i partiti rivedono il loro posizionamento rispetto all'euro".

"L'Italia è come un gatto: cade sempre in piedi": ha detto il commissario Ue agli Affarie conomici.   "Oggi - ha aggiunto - la situazione economica sta migliorando, ci sono capacità creative, con un tessuto di Pmi estremamente potente che esporta e che alcuni potrebbero anche invidiarle....". "Guardo all'Italia con tenerezza, fiducia, e gli interrogativi che abbiamo tutti: ma gira e girerà, sono fiducioso", ha concluso rispondendo a una domanda sulle elezioni del 4 marzo.

La proposta di Luigi Di Maio di sfondare il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil "è un controsenso assoluto": ha detto Moscovici, rispondendo alle domande dei giornalisti in conferenza stampa a Parigi. "Sul piano economico - ha aggiunto - questa riflessione non è pertinente: il tetto del 3% ha un senso molto preciso, quello di evitare che il debito non slitti ulteriormente. Ridurre il deficit - ha martellato il responsabile Ue - significa combattere il debito e combattere il debito significa rilanciare la crescita".

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