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Elezioni politiche Marzo 2018 – La campagna elettorale entro nel vivo, Di Maio: non è più il momento di uscire dall’euro.

Roma, 9 Gen 2018 - Luigi Di Maio cambia opinione sulla moneta unica: "Non credo che per l'Italia sia più il momento di uscire dall'euro" anche perché per l'Italia "ci sarà più spazio" visto che "l'asse franco-tedesco non è più così forte come prima", dice il capo politico del M5S ospite a Porta a Porta su Rai1. "Il referendum sull'euro è una extrema ratio, che spero di non dover usare", afferma.

Poi il candidato prermier dei pentastellati parla dei candidati nei collegi. "Per gli uninominali individueremo persone del territorio che siano capaci di fronteggiare gli avversari. Questo significa anche dare opportunità a persone che lavorano nella scuola, nelle associazioni, ad imprenditori, di partecipare a questo percorso. Noi abbiamo rafforzato le regole e questo arricchirà il nostro gruppo". E sottolinea: "I partiti stanno individuando i candidati a tavolino, noi siamo facendo una selezione pubblica e stiamo individuando le migliori menti".

Alle elezioni del 4 marzo "il nostro obiettivo è arrivare al 40% e governare da soli, se non ci arriveremo la sera delle elezioni faremo un appello pubblico a tutti i gruppi parlamentari. Non stimolo e non voglio cambi di casacca, chi risponderà all'appello quella sera lo incontreremo pubblicamente e formeremo una maggioranza intorno ai temi del Paese e la proporremo al presidente della Repubblica", dice Luigi Di Maio.

"Davide Casaleggio non ha incarichi decisionali, non prende decisioni politiche del M5S", assicura il capo politico del Movimento 5 Stelle, intervistato da Bruno Vespa durante la registrazione della trasmissione Porta a Porta. Di Maio sottolinea che Casaleggio "lavora ai software" e grazie a lui "i nostri iscritti possono decidere chi entrerà in parlamento grazie alla piattaforma Rousseau".

Di Maio risponde poi sull'emergenza rifiuti a Roma. "La regione Emilia ha un costo di 180 euro a tonnellata, l'Abruzzo di 159 euro a tonnellata. Noi per far risparmiare i romani scegliamo la Regione che ha meno costi. I presidenti di Emilia-Romagna, Abruzzo e Lazio sono dello stesso partito, usano i romani per la campagna elettorali, stanno maliziosamente rilasciando interviste e temporeggiando per la campagna", sostiene.

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