Washington, 19 Dic 2017 - Dietro al cyberattacco 'Wannacry', che ha paralizzato tutto il mondo lo scorso maggio, c'è (ma meglio ci sarebbe, vista la volontà dell'instabile presidente americano di scatenare una guerra per nascondersi dallo scandalo del russiagate) la Corea del Nord. Ad accusare Pyongyang la Casa Bianca con Thomas Bossert, consigliere di Donald Trump per la sicurezza interna e l'antiterrorismo. In un editoriale sul Wall Street Journal, Bossert spiega che l'accusa alla Corea del Nord è basata su "prove. Non siamo gli unici a sostenere" la responsabilità di Pyongyang: "altri governi e società private sono d'accordo con noi".
Il cyberattacco Wannacry è stato "codardo e costoso e la Corea del Nord direttamente responsabile. Non lanciamo accuse alla leggera. Sono basate su prove" afferma Bossert, sottolineando che "le conseguenze e le ripercussioni di Wannacry sono andate al di là solo dell'impatto economico. Il virus ha colpito in modo particolarmente duro il sistema sanitario inglese, mettendo vite umane a rischio".
"Mentre lavoriamo per rendere internet più sicuro, continuiamo a ritenere responsabili coloro che ci fanno del male e ci minacciano, sia che agiscano da soli sia che agiscano per organizzazioni criminali o per paesi ostili - aggiunge Bossert -. Gli hacker maligni appartengono al carcere, e i governi totali devono pagare un prezzo per le loro azioni". La Corea del Nord "continua a minacciare l'America, l'Europa e il resto del mondo non solo con le sue aspirazioni nucleari. Sta usando sempre più i cyberattacchi per alimentare il suo comportamento e causare distruzioni".