Cagliari, 9 Dic 2017 - La vertenza dei 525 lavoratori della ex Ati Ifras è ancora lontana dall’essere conclusa. Per 5 che hanno visto risolversi il loro personale problema, ve ne sono altri 520 che attendono di avere la certezza che amministrazioni locali ed enti vari programmino – col coordinamento della Regione - progetti territoriali e regionali per il reimpiego di operai e tecnici precedentemente impegnati nel Parco Geo minerario.
La vicenda ex Ati-Ifras riguarda una vertenza lavorativa a macchia di leopardo. I lavoratori sono dislocati negli 89 comuni sardi ricadenti dentro il Parco Geominerario. Ogni comune e ogni territorio è autorizzato a ricercare vie autonome - sempre garantite dalla Regione - per il reimpiego dei lavorati ex Ati-Ifras. A Sassari si è risolto un problema, e i lavoratori sono scesi dalla cupola del duomo, perché è stato avviato il percorso per il rientro al lavoro. Ne restano ancora aperti molti altri in diverse zone dell’isola.
Certo la strada è ormai tracciata ed è questione di tempo, ma sono ancora tanti gli aspetti che devono essere esaminati e risolti.
Per questo motivo il presidio di viale Trento, avviato da oltre 83 giorni, resta in atto: serve a segnalare il disagio dei lavoratori ex Ati Ifras di tutta la Sardegna e a sollecitare l’attuazione degli accordi complessivamente e non in un singolo territorio.
Rispettiamo la decisione dei colleghi di Sassari, ma il presidio in Viale Trento a Cagliari continuerà fino a quando non saranno date risposte a tutti i 525 lavoratori, disoccupati da ormai 12 mesi e in attesa di risposte che sarebbero dovute arrivare fin dallo scorso mese di marzo.
La Fisascat-Cisl e la Cisl della Sardegna, insieme con i lavoratori impegnati nel presidio, attendono il prossimo incontro del 20 dicembre con la Giunta regionale per esprimere una valutazione compiuta rispetto alla prosecuzione della vertenza. Com