Gerusalemme, 9 Dic 2017 - È di almeno 2 morti e 750 feriti il bilancio degli scontri di ieri tra Gaza e Cisgiordania, nelle proteste contro la decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme capitale d'Israele. Hamas afferma che l'intifada proseguirà. Razzi dalla Striscia e bombardamenti israeliani.
All'Onu condanna della decisione di Trump su Gerusalemme, anche da parte dell'Italia. Obama paragona il suo successore a Hitler e parla di "democrazia in pericolo".
Il presidente americano Donald Trump ha lanciato un appello alla calma e alla moderazione dopo la giornata di violenze in Medio Oriente, in seguito alla sua decisione di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele.
"Il presidente - ha detto una portavoce della Casa Bianca - spera che le voci della speranza prevalgano su coloro che diffondono l'odio".
La decisione di Donald Trump di riconoscere unilateralmente Gerusalemme come capitale di Israele "non è conforme alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza", hanno detto gli ambasciatori di Francia, Regno Unito, Italia, Svezia e Germania all'Onu. "Non promuove la prospettiva di pace nella regione", hanno dichiarato i diplomatici in una dichiarazione dopo la riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza durante la quale gli Stati Uniti si sono trovati isolati. Gli ambasciatori hanno anche invitato "tutte le parti e gli attori regionali a lavorare insieme per mantenere la calma".
Nel corso del Consiglio l'inviato Onu per il Medioriente, Nikolay Mladenov, ha avvertito che "c'è un serio rischio che possiamo vedere una catena di azioni unilaterali, che possono solo spingerci ancora più lontano dal raggiungere i nostri obiettivi condivisi di pace".
L'ambasciatrice degli Stati Uniti presso l'Onu, Nikki Haley, ha criticato le Nazioni unite accusandole di "ostilità contro Israele" da "molti anni" e ha difeso la decisione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele dicendo che è "l'ovvio". "Le Nazioni unite hanno fatto più danno alle possibilità di una pace in Medioriente che farla progredire", ha dichiarato Haley durante una riunione del Consiglio di sicurezza.
"Rinnoviamo il nostro rifiuto della posizione americana su Gerusalemme. Gli Usa non sono più qualificati per occuparsi del processo di pace". Lo ha detto in serata il presidente palestinese Abu Mazen secondo cui la decisione Usa viola la legittimità internazionale. Abu Mazen - citato dall'agenzia Wafa - ha detto di accogliere con favore "la grande condanna internazionale testimoniata dalla riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu" di oggi.
L'aviazione israeliana ha colpito obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza in risposta all'attacco con razzi sul Sud di Israele: lo hanno reso noto le forze armate di Israele, Idf, su Twitter. Hamas ha ordinato ai suoi funzionari di evacuare tutti i siti dell'organizzazione per il timore di attacchi da Israele.
La decisione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele ha complicato i piani americani di normalizzare i rapporti col mondo arabo: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, intervenendo a Vienna. "Prima normalizziamo i rapporti tra Washington e il mondo arabo e, quando questo sarà avvenuto, la questione palestinese si risolverà da sola. Ecco: se l'amministrazione odierna americana ha proposto questo approccio, che rovescia la sequenza prevista dall'iniziativa araba di pace, ora con la dichiarazione di trasferire l'ambasciata a Gerusalemme, la Casa Bianca ha bruscamente complicato il piano di normalizzare prima i rapporti col mondo arabo e poi risolvere il problema palestinese". Così il capo della diplomazia russa.
Per trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme ci vorranno almeno due anni. Lo ha detto il segretario di stato americano, Rex Tillerson, a Parigi per la conferenza sul Libano. Il capo della diplomazia Usa ha anche sottolineato come lo status finale di Gerusalemme sarà definito nei negoziati tra israeliani e palestinesi.
A Betlemme il giornalista Rai Piero Marrazzo è stato colpito più volte da sassi mentre era in diretta. Pur indossando il giubbotto antiproiettile, il giornalista si è poi messo anche il casco. Poi è arrivata una camionetta e ha sparato lacrimogeni contro manifestanti che hanno risposto al fuoco.
"Ho mantenuto la mia promessa elettorale - gli altri non lo hanno fatto". Così Donald Trump suTwitter in riferimento all'annuncio di voler trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme e aver dichiarato la città capitale di Israele. Il tweet è accompagnato da un video in cui compaiono gli ex presidenti Usa, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama, e infine Trump, dove tutti affermano che Gerusalemme è la capitale di Israele, e l'attuale presidente lo ha poi dichiarato ufficialmente.
Sembra in forse l'incontro tra il vicepresidente Usa Mike Pence, in arrivo nella regione il 17 dicembre, e la leadership palestinese dopo la dichiarazione di Trump su Gerusalemme. Jibril Rajoub, uno degli uomini di punta di Fatah, il partito di Abu Mazen, ha detto che Pence "non è il benvenuto in Palestina" e che l'incontro con il presidente palestinese previsto il 19 dicembre “non ci sarà". Ma fonti Usa, citate dalla Bbc ripresa dai media israeliani, hanno ammonito i palestinesi "a non far saltare l'incontro".
Il consiglio legislativo palestinese ha chiesto all'Autorità palestinese di annullare il riconoscimento dello Stato di Israele. Il parlamento palestinese ha chiesto che l'Anp cessi di riconoscere la sovranità di Israele su qualsiasi territorio occupato a partire dal 1948. La richiesta è contenuta nella relazione di una commissione presentata ieri durante una sessione d'emergenza tenuta a Gaza.