Washington, 6 Dic 2017 - L'atteso e temuto annuncio di Donald Trump è arrivato. "E' ora di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele", dice il presidente Usa alla Casa Bianca. "Ho dato istruzioni di muovere l'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme". Questo non significa un cambiamento nell'impegno degli Stati Uniti a favore del negoziato di pace, si affretta ad assicurare Trump, ma "è ora di riconoscere un fatto ovvio".
"Non possiamo risolvere la questione mediorientale con il vecchio approccio, ne serve uno nuovo", dice il presidente americano, difendendo la sua scelta come "un nuovo inizio nel processo di pace israelo-palestinese" e l'inizio di un "nuovo approccio".
Gerusalemme, dice ancora Trump, deve restare la città santa delle tre religioni ebraica, cristiana e islamica, deve restare aperta a ebrei, cristiani e musulmani.
"Farò tutto ciò che è in mio potere per un accordo di pace israelo-palestinese che sia accettabile per entrambe le parti. E gli Stati Uniti continuano a sostenere la soluzione dei due Stati", assicura il capo della Casa Bianca. Nell'annunciare il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele "voglio essere chiaro: questa decisione non riflette in nessun caso una presa di distanza dal nostro forte impegno a facilitare un duraturo accordo di pace".
"Una pietra miliare", "una decisione storica": così il premier Benyamin Netanyahu ha definito la scelta del presidente Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. "Un atto giusto e coraggioso", ha aggiunto Netanyahu.
Riconoscendo Gerusalemme capitale di Israele e preannunciando lo spostamento dell'ambasciata americana da Tel Aviv, Donald Trump "ha distrutto ogni speranza di soluzione di pace sulla base del principio dei due Stati" come previsti dagli accordi di Oslo del 1993. Così l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ex formazione terroristica di Yasser Arafat, ora ombrello politico che include Fatah, fazione maggioritaria nell'Anp di Abu Mazen.
Il problema dello status di Gerusalemme deve essere risolto e definito al termine di negoziati di pace tra israeliani e palestinesi, non prima unilateralmente da una terza parte. Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha commentato la decisione di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele assunta dal presidente Usa Donald Trump.
"Gerusalemme città santa, unica al mondo. Il suo futuro va definito nell'ambito del processo di pace basato sui due Stati, Israele e Palestina", scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.