Cagliari, 4 Dic 2017 - Blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale del capoluogo sardo, con circa 40 militari dei comandi provinciali di Cagliari e Nuoro, di Lanusei, del personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, unità cinofila di Cagliari, e il supporto di un elicottero dell'11esimo nucleo elicotteri carabinieri di Cagliari Elmas.
Infatti nelle prime ore di questa mattina, nelle campagne del Nuorese ma anche in provincia di Sassari, sono stati effettuati alcuni arresti nei confronti di persone accusate, a vario titolo, di tentata rapina pluriaggravata, porto di arma clandestina (sono state trovate due pistole calibro 9x21 e una calibro 40), ricettazione e danneggiamento seguito da incendio. E, quindi sono stati arrestati Elia Loi, 32 anni, Stefano Arzu, di 31, entrambi allevatori e Mauro Cabras, di 23 anni, disoccupato. Tutti Talana e Loi e Arzu sono già noti alle forze dell'ordine.
Secondo quanto spiegato durante una conferenza stampa tenuta stamane nella sede del Comando provinciale dei carabinieri di via Nuoro a Cagliari, i primi due sarebbero i responsabili della tentata rapina avvenuta a Cagliari, al Banco di Sardegna, il 5 agosto dell'anno scorso mentre Loi, sarebbe coinvolto in una rapina compiuta ai danni delle poste di Lotzorai.
Alla conclusione dell’operazione anticrimine di oggi, gli investigatori dell’Arma - che hanno anche eseguito una serie di perquisizioni personali e locali - sono arrivati al termine di una complessa attività di indagine.
Le indagini, coordinate Pubblico Ministero Gaetano Porcu, hanno portato i militari ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare emessa il 28 novembre scorso dal Gip Ermengarda Ferrarese, che ha portato in carcere Loi e Aru rintracciati nelle loro abitazioni di Talana in piena notte, prima che uscissero di casa per raggiungere i loro ovili. Cabras invece era a casa di parenti a Sassari.
È stata un’indagine tradizionale, hanno spiegato durante l’incontro con la stampa il comandante del Reparto operativo del Comando provinciale di Cagliari, Ten. Col. Ivan Giorno ed il comandante del Nucleo investigativo, Cap. Michele Cappa.
Alle indagini, hanno detto, sono stati utili i filmati della videosorveglianza della banca ma anche di alcuni centri commerciali vicini, oltre al Dna con le tracce lasciate su un paio di occhiali e un cappello da carabiniere. Infatti, due rapinatori indossavano divise dell’Arma originali.
Il 5 agosto 2016 i tre banditi (uno non è stato ancora identificato) avevano preso d’assalto la sede del Banco di Sardegna nel cui caveau erano custoditi 400 mila euro. Quindi i malviventi dopo aver legato i 5 dipendenti e 9 clienti con fascette di plastica e averli rinchiusi nell’archivio, si erano fatti accompagnare dalla direttrice e un impiegato nel caveau. Ma nel frattempo erano giunti sul posto i carabinieri che hanno impedito loro di completare la rapina.
Sono fuggiti da una finestra sul retro facendo perdere le loro tracce ed, oggi, però l’epilogo finale con l’arresto dei tre.