Roma, 4 Dic 2017 - C'è un nuovo fascicolo aperto dalla procura di Arezzo sulle vicende della ex Banca Etruria: secondo quanto appreso si tratterebbe di uno spezzone di indagine che riguarda la vendita di obbligazioni considerate rischiose ai clienti retail che non avrebbero avuto il profilo per acquisirle. Nel registro degli indagati ci sarebbero membri del cda della Banca presieduto da Giuseppe Fornasari tra cui anche Pier Luigi Boschi, padre del sottosegretario Maria Elena, che stato all'epoca vicepresidente della banca, sebbene senza incarichi operativi.
Secondo quanto appreso, l'apertura del fascicolo sarebbe scaturita dalle sanzioni comminate dalla Consob agli ex amministratori di Banca Etruria nel settembre scorso, per complessivi 2,76 milioni di euro. E riguarda il periodo 2012-2014, incentrato proprio sulle violazioni riscontrare nei prospetti informativi. La procura, sempre secondo quanto appreso, starebbe dunque valutando i profili penali relativi alle norme che puniscono il falso in prospetto e il ricorso abusivo al credito.
Proprio per via di questa indagine il procuratore di Arezzo Roberto Rossi rischia di finire davanti al Csm in quanto avrebbe mentito durante l’audizione in commissione parlamentare riguardo allo stato delle inchieste su Banca Etruria. Giovedì scorso, quando gli è stato chiesto di chiarire la posizione del padre della Boschi ha omesso di dire che il suo nome è nel registro degli indagati per falso in prospetto.