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Alta tensione tra la Corea del Nord e il resto del mondo: lanciato nuovo missile. Kim: siamo potenza nucleare, possiamo colpire gli Usa

Con il lancio ieri sera del nuovo missile balistico intercontinentale (Icbm) Hwasong 15 il dittatore nord coreano Kim Jong-un ha rivendicato che Pyongyang è "ora una potenza nucleare in grado di colpire qualsiasi punto dell'intero continente nord americano". Secondo l'agenzia ufficiale di Pyongyang, Kcna, "l'Hwasong-15 è in grado di trasportate una testata nucleare enorme e può colpire l'intero territorio statunitense". Missile e testata che "difenderanno la Corea del Nord dalla politica imperialista di ricatto nucleare degli Stati Uniti e dalla (loro) minaccia nucleare".

Gli analisti dubitano ancora - ma temono che il prossimo traguardo non sia lontano - che i tecnici nordcoreani siano riusciti a sviluppare un cosiddetto "veicolo di rientro nell'atmosfera" in grado di trasportare intatta la testa atomica miniaturizzata fino al punto di impatto prescelto, a qualche centianaio di metri di altezza dall'obiettivo. Dopo aver completato la parabola l'ogiva del missile si apre e rilascia una testata e diversi falsi bersagli per confondere le difese. Ma se il veicolo di rientro non è sufficientemente robusto la testata atomica potrebbe distruggersi - senza peraltro innescare una fissione nucleare - sia per le altissime temperature causate dall'attrito dell'atmosfera o anche per le terribili turbolenze che deve sopportare.

Un Icbm normalmente arriva fino a 1.200 km di altezza, 3 volte, ad esempio, l'orbita della Stazione Spaziale Internazionale (Iss), che gira intorno alla terra ad una quota di 408 km.   Secondo Donald Trump l'ultimo lancio di un missile balistico intercontinentale (Icbm) la Corea del Nord, è "una provocazione" che danneggia la sua stessa sicurezza e isola ulteriormente il regime dalla comunità internazionale" e aumenta l'impegno degli Usa ma non solo, "a combattere la minaccia nordcoreana". Così il presidente americano nel colloquio con il premier giapponese, Shinzo Abe. Il missile lanciato da Pyongyang ha volato per 53 minuti e ha terminato la corsa nelle acque del Mare del Giappone, riaprendo dopo 75 giorni di pausa, il capitolo delle provocazioni missilistiche di Pyongyang. Le voci su un possibile lancio di un missile balistico intercontinentale si rincorrevano da settimane.

L'ultimo avvertimento sull'avanzamento tecnologico di Pyongyang risale a ieri, quando il Ministero dell'Unificazione di Seul aveva annunciato che la Corea del Nord potrebbe completare entro i prossimi dodici mesi il suo programma nucleare. Già prima dell'annuncio della Corea del Nord, dai primi rilevamenti compiuti da Stati Uniti e Corea del Sud era apparso che il missile lanciato nella notte rappresentasse un avanzamento nelle tecnologie di Pyongyang, come ha sottolineato nel corso del Consiglio di Sicurezza Nazionale sud-coreano tenutosi nelle prime ore del mattino di oggi, il presidente sud-coreano, Moon Jae-in. Se fosse stato lanciato a un'angolatura standard, secondo gli esperti, avrebbe potuto coprire una distanza di diecimila chilometri, raggiungendo quindi gli Stati Uniti continentali.     Ai lanci di luglio, sono seguiti anche i lanci di due missili balistici a raggio intermedio, il 29 agosto e il 15 settembre scorso, che hanno sorvolato lo spazio aereo dell'isola giapponese di Hokkaido, facendo suonare le sirene di allarme, prima di terminare la corsa nell'Oceano Pacifico settentrionale.

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